insieme è meglio!

biagio tuberga
Bello il dibattito su www.lacassa.net.
Democratico perchè quando si mette nero su bianco, è il massimo della chiarezza, difficile da equivocare.
Vorreii aprire un argomento non facile, le istituzioni in Italia.
Lo spunto mi viene dalle discussioni sulla nuova Comunità Montana unificata.
Breve cenno storico.
Fino al 1970, non vie erano le Regioni a Statuto ordinario.
La spinta per la creazione delle Regioni venne da sinistra, in particolare dalla LEGA DELLE AUTONOMIE LOCALI.
Tutti condividevamo che rispetto allo Stato ,burocratico e lontano, avvicinando i centri decisionali al cittadino,il tutto sarebbe migliorato.
L'allora destra seria e rispettabile ( non i successivi palazzinari), il Partito Liberale di Malagodi, erano contrari e non condividevano l'idea che decentrando, aumentando i centri di potere, il sistema migliorava.
Tutti però concordavano che creando le Regioni, si semplificava un livello intermedio, tpo, Province...
La realtà è stata diversa.
Le Province sono aumentate, nel 1974, sono nate le Comunità Montane, che prima non esistevano, la struttura dello Stato non si è ridotta di molto e nel contempo si è consolidato (meno male ) un potere al di sopra degli Stati Nazionali, la Comunità Europea.
Credo di poter affermare che le Regioni, in gran parte, non sono state una cosa diversa dallo Stato, burocrazia snella ed efficace? non mi sembra proprio.
Nel frattempo c'è stata la globalizzazione che necessita di interlocutori di una certa dimensione sulla scena mondiale.
Altra grossa rivoluzione è quella informatica che deve razionalizzare le strutture e portare un servizio più efficace al cittadino...e la nostra Nazione è molto in ritardo.
I piccoli Comuni sono rimasti tali e quali e l'assioma piccolo é bello, a me sembra una pia illusione.
Non lo dico adesso, qualcuno può ancora testimoniare che l'amministrazione progressista degli anni 80 aveva ottenuto un contributo per un Piano Regolatore Intercomunale, ovviamente fatto fallire.
Ed era la cosa logica pensare a livello sovraccomunale per tutta una serie di servizi, scuole, servizi alla persona, centri sportivi...ecc..
Invece il vento ha spirato diversamente.
Ci sono in Italia delle contraddizioni che non ci sono in altre nazioni europee.
Vediamo solo l'assetto del territorio, ognuno fà un pò ciò che vuole , costruisce senza criteri e poi quando ci sono le alluvioni, purtroppo con lutti, poi lo Stato (il tanto vituperto Stato) deve intervenie.
E paga sempre pantalone.
Siamo arrivati all'assurdo, anche in questo nostro Piemonte, che i singoli Comuni intervengono nell'arginatura e sistemazione dei fiumi all'interno dei singoli confini, che è tecnicamente una bestemmia assoluta.
Ma ritornando al nostro piccolo, nel ventennio fascista si erano unificati i Comuni di La Cassa, San Gillio e Givoletto.
Lo si è fatto d'imperio, i tempi ed i metodi erano quelli, ma le motivazioni non erano del tutto sbagliate.
Ed è anche chiaro che alla Liberazione ci fosse un legittimo desiderio di ricostruire le autonomie, ma poi i tempi cambiano le condizioni.
Ed allora tutto il dibattito ad esempio sull'area metropolitana è rimasto lettera morta.
Il compito vero, ammesso che questi siano tempi in cui si possano fare progetti di largo respiro, sarebbe quello di trovare strutture che rispondano ad una economia di scala, che siano veramente democratiche e partecipate (in Svizzera,ad esempio in alcuni Cantoni le amministrazioni si presentano in piazza a metà legislatura e chiedono ai cittadini se dobbono continuare od andare a casa ), che siano atte a risolvere i problemi, con il minor dispendio di risorse.
Scusate se sono stato un pò confuso e schematico.
Se ci sarà occasione e sede adatta, gli argomenti si potranno demococraticamente approfondire.
biagio

italo 4 novembre 2009, 07:45
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Dici: bello il dibattito su www.lacassa.net. Democratico perchè quando si mette nero su bianco, è il massimo della chiarezza, difficile da equivocare. Sono pienamente d'accordo con te. Mi sembra tuttavia che in questa nostra comunità pochi sono disposti a 'mettere nero su bianco', perchè ciò significa esporsi e poter essere giudicati; meglio tacere o fare esporre altri al proprio posto, meglio la politica delle voci di corridoio e delle conventicole. Chiunque sappia leggere le statistiche (che ho pubblicato) di questo sito sa che molti leggono, pochi scrivono; in questo modo il dibattito cresce monco. Epppure, vista l'importanza dei temi qui riportati, penso che presto chi ha voce in capitolo intervenga direttamente, con il proprio nome e il proprio viso, esponendosi alle critiche e 'mettendo nero su bianco' i propri pensieri, facendoci capire quanto ha a cuore le sorti del paese. In questo modo cresceremo perchè tutti abbiamo bisogno di imparare: l'importante è avere qualche fonte attendibile a cui attingere.

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