Le galline felici

Laura Martinotti
GLI  ORDINI DOVRANNO PERVENIRE ENTRO L' 11 NOVEMBRE A MARIA TERESA VIA MAIL O A MANO - ATTENZIONE: SI CERCANO VOLONTEROSI PER ANDARE A RITIRARE LE CASSETTE IN VIA PASSOBUOLE A TORINO AL LORO ARRIVO.

Un paio di volte all'anno, naturalmente quando la stagione lo permette, il GAS di La Cassa, tramite il il gruppo Mani Tese di Torino e il gruppo Ordini Collettivi del Desto, acquista gli agrumi da Roberto Li Calzi.  Roberto ha creato un consorzio, "Le galline felici", che riunisce diversi agricoltori come lui, agricoltori che condividono le stesse idealità, la stessa cura dei prodotti, lo stesso amore per la terra.
Il consorzio è sicilaino, e qui il KM0 va a farsi benedire.. ma, per quanti sforzi qui in Piemonte cerchiamo di fare, non siamo ancora riusciti a coltivare arance e limoni in quantità e qualità sufficienti a soddisfarci!

Ecco i prodotti che si prodotti che si possono ordinare per questo primo giro:

- arance naveline, casse da 12 kg: totale a cassa euro 15

- arance naveline da spremuta, casse da 12 kg: totale a cassa euro 10 (queste ultime si possono ordinare, vista la loro scarsità, solo in numero di 2 ogni 10 grandi)

- clementine senza semi, casse da 10 kg: totale a cassa euro 16,50.
Due parole sulle clementine: arrivano da un'azienda agricola calabrese biologica ed in difficoltà, che mi ha proposto Roberto, anche contro i suoi interessi. Riportiamo qui sotto l'esperienza di Cristiana, è uno scritto molto interessante.
Pensiamo queste siano esperienze da sostenere.

- limoni, casse da 12 kg: totale a cassa euro 15

- origano sgranato, 10 sacchetti da 50 grammi l'uno: totale euro 20,00

- paste di mandorla (della Coop Arcolaio che opera nel carcere di Siracusa): 6 scatole da 200 grammi l'una: totale euro 24,00 e/o confezione da 1 Kg, ad euro 20,00

- preparato per latte di mandorla (della Coop Arcolaio che opera nel carcere di Siracusa): 6 panetti da 250 grammi l'uno: totale euro 21,50 e/o confezione da 1 Kg, ad euro 12,00

- filetti di tonno, provenienti dall'azienda "cooperativa del golfo", di cui trovate sotto la descrizione: 6 barattoli da 200 grammi, euro 40,00 e/o 2 barattoli da 720 grammi, euro 47,00 (per iniziare a considerare anche un'altra tipologia di prodotti, industrialmente impattanti, ma con antiche tradizioni)

L'esperienza di Cristiana, produttrice delle clementine bio.
intanto grazie per aver preso in considerazione il "grido" di solidarietà lanciato in mio favore da Roberto Li Calzi, che non ringrazierò mai abbastanza per i consigli e per quello che sta tentando di fare anche per la mia azienda...cosa non semplice posta la distanza e la diversa realtà in cui agiamo..
Prima di parlarvi delle caratteristiche tecniche delle clementine prodotte nell'incantevole "Valle del Colagnati"- Rossano (Cs), vorrei provare a trasmettervi il perchè io, mia mamma e mia sorella abbiamo deciso di convertire la nostra piccola azienda in bio.
7 anni fa, in soli 15 giorni, mio padre, che amava questo agrumeto con tutto se stesso, ci ha lasciato a causa di un tumore fulminante.
Diciamo che, questo brutto male è un pò ricorrente nella mia vita.
E solo a parlarne mi vengono i brividi.
Io avevo 28 anni...nè pochi, nè tanti.
Di certo, da allora, ho smesso di fare la "figlia di famiglia" e ho iniziato a combattere con la realtà con cui ho dovuto imparare a confrontarmi ogni giorno.
Di fatto ero sola, quanto meno nell'agire quotidiano.
Mia sorella fino a qualche mese fa lavorava e viveva fuori, per cui potevo avere il suo sostegno solo nel fine settimana e via telefono (oggi per fortuna è qui e mi aiuta in modo concreto).
Mia mamma, una donna molto energica, per un pò ha dovuto fare i conti con questa enorme perdita. Oggi combatte anche lei al nostro fianco e sono felice.
Quasi da subito, contro il parere di tutti, agronomo, amici ect.. io e mia sorella abbiamo deciso di avviare il percorso di conversione al biologico.
All'epoca rientravamo tra le aziende integrate (utilizzavamo sì dei prodotti chimici, ma solo quelli consentiti...l'aspetto chimico non era intensivo a differenza di altri sistemi di produzione).
In quella fase non c'erano contributi per il bio.
La nostra scelta è stata assunta in modo consapevole.
Abbiamo compreso quanto fosse importante rafforzare quell'idea secondo cui, è fondamentale per la salute mangiare in modo sano, produrre in modo sano e agire sempre correttamente e in modo trasparente.
Credo, che tutto sia avvenuto naturalmente..è un pò un segnale che abbiamo lanciato inconsciamente dopo la morte di nostro padre.
Vi dirò, non è stato semplice e non lo è tutt'ora.
Da 1800 quintali, abbiamo iniziato a produrre dai 500 agli 800q quando va bene, per una superficie di 5 Ha.
Le spese sono rimaste invariate, anzi direi che sono aumentate..
Considera che oggi più di ieri, noi acquistiamo solo prodotti biologici certificati, letame certificato, smaltiamo i rifiuti solo con enti capaci di recepirli (questo lo facevamo anche prima), analizziamo ogni anno le foglie, l'acqua per capire quali sono le carenze ect..
il tutto per produrre solo 500 quintali che complicano la vita sia economicamente, sia praticamente quando ad esempio, ti rivolgi alle cooperative per raccogliere il frutto (per molti è anti economico raccogliere 500 q su quell'estensione...per cui o ti dicono di no oppure anzichè 11 centesimi al kg te ne chiedono 15)...
In questi anni, ho dovuto tirare fuori le unghie e snaturarmi un pò..
Sono sempre stata una persona molto generosa e solare.
Sempre disponibile verso tutti e sensibile nei confronti di chi pensavo fosse meno fortunato di me.
Ho capito a mie spese, che molti hanno approfittato di queste mie "debolezze".
Per questo motivo, oggi valuto attentamente le persone che ho di fronte e nell'allontanarle non ho problemi.
Mi riferisco ovviamente soprattutto alle tante persone che in questi anni avevo intorno a me per quanto riguarda la gestione dell'agrumeto.
Operai, tecnici, rifornitori dei concimi ect..
In 7 anni ho cambiato quasi tutti...
Vedendomi giovane, donna e inesperta, pensavano forse, che fossi anche scema e non capissi quello che accadeva..
Non era così!
E' solo che speravo che il mio esser sincera e parlare chiaro, li avrebbe spinti a collaborare con me.
Capito che era un sogno, con estremi disagi, pian piano ho iniziato a crearmi una piccola rete di tecnici, rifornitori e operai (oggi collabora con me per i trattamenti, per l'annaffiamento ect.. un ragazzo albanese, Edmond, assunto regolarmente, pagato + che bene, di cui sento di potermi fidare...).
Forse la non volontà di aiutarmi ad entrare in quel mondo, era dettata dalla voglia di molti di poter subentrare.
Credo che in tanti hanno sperato che noi vendessimo. Anche presunti amici famiglia.
Per noi però, quel posto non ha prezzo e non tutto si può comprare...
Ecco perchè, oggi più di ieri, abbiamo bisogno di crearci una rete dove poter commercializzare in modo diretto il nostro prodotto.
Una rete, che sappia capire i sacrifici che si fanno per arrivare a produrre quel prodotto e che ti permetta di guadagnare il "giusto"per poter continuare a VIVERE e a migliorare investendo.
Aggiungo che da quasi 3 anni un piccolo angioletto di nome Lorenzo (il figlio di mia sorella Marina), è arrivato nella nostra vita..
Anche per lui, cerchiamo di trovare tutti quei piccoli rifornitori che garantiscono la genuinità dei prodotti da mangiare.
E anche per lui, all'interno della nostra azienda abbiamo coltivato con le nostre mani, insalate e verdure di vario tipo assolutamente non trattate..
Tanti cibi oggi, non si riescono più a mangiare per quanto sono "avvelenati" e gonfiati.
Nel nostro piccolo vorremmo contribuire anche noi a cambiare le cose.
Purtroppo non sono agronomo, nè veterinario... Ma amo sia la terra e il contatto con la terra, sia gli animali...
Sono avvocato ma non esercito...
Ho costituito insieme a 3 giovani professionisti, una società di comunicazione e da anni mi occupo gratuitamente della comunicazione sociale europea e dei diritti dei consumatori...
Quasi quotidianamente comunico via stampa le principale decisioni assunte a livello europeo e a livello legislativo.
Ti fornisco questi dati per maggiore trasparenza.
Mi è stato chiesto in questa mia fase di conoscenza con i gas se io mi sporcassi le mani con la terra...
Sì...la risposta nonostante la premessa e il percorso di studi effettuato, è sì!
Non mi sottraggo dal fare nulla in quella piccola azienda che amo da sempre, perchè per me ha un'anima.
Ho preso il patentino fitosanitario per assistere gli operai durante i trattamenti, è capitato che sia rimasta con loro a caricare il camion, oggi so anche riconoscere ed allertare l'agronomo sugli attacchi di ragno rosso, mosca ect..
Insomma con orgoglio io mi sento una campagnola a tutti gli effetti.
Sto bene quando cammino tra gli alberi con i miei cani randagi..
Lì ritrovo la mia serenità...
Detto questo, aggiungo solo, che il frutto che produciamo ha un sapore eccezionale.
Si tratta di clementine primizie, al 99% senza semi.
L'azienda è situata ai margini del letto del fiume Colagnati ed è circondata dalle montagne.
Ciò ci protegge dalle grandinate rispetto al resto della sibaritide.
Le caratteristiche climatico-ambientali, conferiscono al frutto una dolcezza unica.
Questa zona, dagli esperti del settore e dai commercianti è considerata la migliore, proprio per questi aspetti.
Cos'altro dire?
Ti/vi aspetto in loco per venire a conoscerci e a conoscere direttamente la realtà in cui produciamo e come lo facciamo.
è un invito consideratelo!
resto a vostra disposizone per tutto il resto...
perdonatemi se mi sono dilungata, ma non è semplice a volte parlare di sè e del perchè si percorrono alcune strade..spero in minima parte di esserci riuscita

I filetti di tonno della Cooperativa del Golfo
La cooperativa del Golfo è una cooperativa nata nei primi anni novanta, fondata da soci pescatori e familiari di pescatori della piccola pesca costiera catanese. La cooperativa mettendo a frutto l'esperienza pluridecennale di alcuni soci opera nel comparto della pesca costiera e nella lavorazione e trasformazione di prodotti ittici freschi, portando avanti una lunga tradizione marinara che trova il suo ambito di pesca principalmente nel Golfo di Catania, un territorio costiero che va da Capo Mulini (Acireale) a Capo Santa Croce in Provincia di Siracusa e nella restante fascia costiera della Sicilia sud-orientale che ha in Portopalo di Capo Passero la sua principale sede. Con pescherecci operanti nel pieno rispetto delle norme di tutela ambientale e con l'obiettivo di valorizzare il pescato locale, eseguiamo una rigorosa selezione del pesce fresco di volta in volta disponibile nelle diverse stagioni.

L'attività di lavorazione e trasformazione viene svolta nel nostro impianto di produzione, realizzato nel 2006, disponendo costantemente di pescato fresco e selezionato, proveniente dal mare jonio e mediterraneo della Sicilia Orientale, lavorato ancora secondo tradizioni marinare di antica origine.

Il nostro stabilimento di lavorazione è ubicato a Portopalo di Capo Passero (SR), in Contrada Chiusa Pannizzi.
E' un moderno laboratorio, dotato di impianti a norma CEE con cinque linee di lavorazione (fresco, salato, sott'olio, affumicato e marinato) per la cottura a vapore, l'eviscerazione automatica e la stagionatura dei nostri prodotti sotto sale e sott'olio. Il procedimento di lavorazione viene effettuato rigorosamente a mano, riproducendo le tecniche proprie della tradizione marinara siciliana.

I nostri pescherecci, si attengono scrupolosamente all'utilizzo di sistemi di pesca ecocompatibili, riproducendo i medesimi sistemi provenienti dalla piccola pesca costiera siciliana. Ecco perché tutta la nostra attività è imperniata sull'adesione e sul rispetto del “Codice di autocondotta per una pesca responsabile” emanato dalla FAO ed al quale fanno riferimento tutte quelle pratiche e buone prassi di pesca praticate ed esistenti nel nostro pianeta, in particolare nei paesi poveri del mondo, dove le comunità costiere locali sono continuamente minacciate dal modello produttivo capitalistico di stampo occidentale.

Con la nostra motobarca da pesca CT 2619, nel Golfo di Catania, abbiamo avviato un progetto di sviluppo sostenibile tendente a salvare un antichissimo mestiere di pesca, un tempo diffuso lungo tutte le coste del mediterraneo e di cui c'è traccia sin dal tempo dei Fenici. Un mestiere che riguarda un attrezzo di pesca, una piccola rete derivante per la pesca delle alici e delle sarde, che ormai è praticata sostanzialmente solo nel nostro Golfo e da circa 20/25 motobarche che danno da vivere ad una comunità di pescatori e loro famiglie di circa 200 persone. Assieme a Slow Food, attraverso la definizione di un disciplinare di produzione, sottoscritto in occasione di Slow Fish del 2007 a Genova, abbiamo avviato ufficialmente il Presidio della “Masculina da magghia”, che sono le alici pescate con la rete menaide.

Cos'è la rete menaide?
E' una tecnica di pesca di antiche tradizioni, effettuata lungo la costa Catanese, che prevede l'utilizzo di una piccola rete da posta derivante utilizzata un tempo dall'alba fino al tramonto ed in estate nelle notti di luna piena e dintorni per pescare le guizzanti ed argentee alici e sarde. Oggi si pratica quasi esclusivamente dall'alba fino alle prime ore della mattina, dopodichè si porta il pescato nelle pescherie locali per la vendita. La caratteristica principale di questa pesca è dovuta al fatto che il pesce restando ammagliato nella rete, subisce, durante il tempo del salpamento della rete, un lieve dissanguamento naturale mentre viene smagliato a mano, uno ad uno. La conservazione immediata con acqua salata e ghiaccio in vasche completa la prima fase. Parte del prodotto viene immediatamente sbarcato e venduto, mentre la restante parte, quella con dimensioni maggiori viene entro la giornata messa in salamoia, eviscerata e conservata sotto sale nei cugnetti in terracotta. Le alici e le sarde di menaide sono molto apprezzate perché il sistema di cattura determina sul prodotto delle caratteristiche organolettiche particolari: consistenza, dolcezza e colore più chiaro delle carni. Le alici e le sarde pescate con la menaide sono consumate fresche o sotto sale e sono molto apprezzate dai consumatori.

Piccola pesca e stagionalità del pescato
Un altro cardine della nostra attività, nel momento in cui strategicamente scegliamo come modello per un futuro sostenibile la tutela e la valorizzazione della piccola pesca costiera locale, la sola che con il suo alto contenuto di saperi tradizionali, può invertire la tendenza di un sistema produttivo invasivo, che ha determinato, con l'uso indiscriminato delle risorse il depauperamento ed il collasso delle riserve ittiche dei nostri mari ed oceani.

L'utilizzazione degli attrezzi da pesca secondo le stagionalità del pesce, praticate da tutte le comunità costiere fino agli anni '60, determinava un equilibrio stabile tra prelievo e risorse. Questo modello con l'avvento della motorizzazione diesel e con la costruzione di nuovi e più grandi motopescherecci è stato rotto alterando l'equilibrio che per secoli ha dominato lo scenario produttivo lungo tutte le coste del Mediterraneo. Ed in questo equilibrio la diffusione dei saperi dei pescatori attraverso la trasmissione orale tra generazioni, ha costituito e realizzato un grande patrimonio antropologico e culturale che caratterizza ancora oggi l'identità di gran parte delle nostre comunità costiere. Oggi questo grande patrimonio rischiamo di perderlo. Per Noi diventa decisivo allora, indirizzare le nostre attività produttive verso il ripristino di pratiche di pesca che guardano ai mestieri della piccola pesca ed alla stagionalità del pescato come valori imprescindibili per ricostituire buone prassi per uno sviluppo sostenibile ed equilibrato delle risorse marine e del patrimonio umano che nel mare lavora e che “non scordiamolo mai”, con il proprio lavoro dà un contributo indispensabile al sostentamento alimentare dell'umanità, producendo “proteine nobili” a disposizione di tutti.

Ecco allora che, nella nostra produzione di conserve, non troverete le poche e solite specie (tonno, sgombro, sardine, acciughe),ma viceversa, una lunga lista di specie ittiche tipiche della pesca lungo le nostre coste. Le nostre conserve non potranno mai essere prodotti all'infinito, ma secondo la disponibilità stagionale di volta in volta presente nel pescato delle nostre barche, saranno sempre “prodotti a tiratura limitata” lavorati artigianalmente secondo tradizione marinara.

Il sito di Galline Felici

Il sito della Cooperativa Sociale l'Arcolaio

Il sito della Cooperativa del Golfo

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