interventi sul forum di Maria Teresa Ambrosi

2013-02-27 09:26:47a questo propositoin risposta a questo messaggio
Sarei tentata di chiedere a chi ci amministra (intendo a La Cassa), ma soprattutto a chi si proporrà per le prossime amministrative, come questi risultati influiranno sui programmi e sulla scelta delle persone da candidare. Mi piacerebbe venissero rese pubbliche le riflessioni che inevitabilmente dovranno scaturire all'interno dei gruppi consiliari, considerato che il centrosinistra ha perso il 14% e il centrodestra il 21% rispetto alle precedenti politiche.
2012-08-22 14:39:59e se invecein risposta a questo messaggio
parlassimo di come l'acqua viene utilizzata o per meglio dire sprecata?

Se ci interrogassimo su come la vita dei singoli e delle comunità potrebbe essere modificata in un ottica di minor spreco delle risorse.

Quando leggo, come capita spesso in questi giorni di gran caldo, di emergenza idrica e delle possibili soluzioni (come ci ha detto il nostro buon presidente Cota 5 nuovi invasi sono indispensabili per affrontare il problema) mi viene sempre una gran rabbia perchè non sento mai parlare di ottimizzazione dell'uso dell'acqua, peraltro abbondante nella nostra regione, di interventi di riqualificazione della rete idrica che fa letterlamente acqua da tutte le parti  o dell'enorme spreco di acqua potabile in agricoltura visto che la maggior parte viene utilizzata per le colture industriali di prodotti destinati all'alimentazione degli animali e non per i prodotti di consumo diretto.
Mi pare evidente che il progetto Combanera risulta così importante non perchè l'acqua a Torino non basta ma perchè è inquinata. Perchè allora non sono ancora state messe a punto nuove normative che prevengano l'inquinamento del falde?

Non ho alcuna preparazione tecnica per poter dire che andando in questa direzione il problema si risolverebbe ma sarei già contenta se chi ci amministra dimostrasse un primario interesse verso questi temi.
2012-06-14 11:00:58benvenuta!in risposta a questo messaggio
Ciao Cristina,

ti confermo che il GAS è attivo e propone periodicamente acquisti di prodotti vari - ne puoi trovare l'elenco nella sezione del GAS su questo sito. Proprio ora ad esempio abbiamo in corso un ordine di Olio da un produttore ligure e da pochi giorni si è chiuso quello della pasta dalla Cooperativa Iris.

Ogni venerdì poi ci vengono consegnate frutta e verdura dalla Azienda Agricola Bosco.

Sarebbe bello conoscerci: ogni venerdì dalle 17 alle 19 ci puoi trovare in Biblioteca, in Via Fila 4. Ti aspettiamo.
2012-01-20 12:15:16spazio preziosoin risposta a questo messaggio
già, a preoccuparmi non è solo l'ipotetico taglio dell'albero ma l'intero progetto di far diventare questo spazio prezioso, che utilizziamo già nella bella stagione per i nostri buffet letterari ma che potrebbe essere ancor più valorizzato, in un parcheggio.

E' possibile che su tutto il territorio comunale non ci sia un terreno inutilizzato e più adatto?
2011-12-19 21:34:35mi piacerebbe in risposta a questo messaggio
riconoscermi nei colori e nella sinuosità della 7 o della 27 ma la 14 mi sembra decisamente più realistica
2011-11-06 22:01:41scuole apertein risposta a questo messaggio
Confermo che le scuole di La Cassa così come quelle di Fiano resteranno aperte.
Il prefetto ha disposto la chiusura solo delle scuole superiori e delle università demandando ai sindaci la scelta in merito ai plessi territoriali.
2011-10-18 09:56:41Noi si chiedeva la pacein risposta a questo messaggio
E si riceveva la guerra.
Lo diceva Fossati in una canzone di qualche anno fa e mi è tornato alla mente in questi giorni.
E' successo ancora: decine di migliaia di persone si uniscono per manifestare il proprio dissenso e rimangono lo sfondo sfocato di ciò che  viene forzosamente messo in primo piano.
Chi sia il regista non lo so ma di reporter maldestri o forse troppo abili ne vedo fin troppi.
Sono avvilita. Abbiamo bisogno di azioni volte a risolvere i problemi reali che stanno alla base del dissenso e delle preoccupazioni dei più e ci tocca invece subire lo squallido teatrino messo in scena per arrivare ad impedirci di dissentire.
2011-09-13 09:38:19bibliotheca summi solonissimus directorin risposta a questo messaggio
Oro supplex accipiunt ut per hoc inlustris academiae

(traduzione gentilmente offerta da google a codesta "sola")

2011-05-04 09:53:505)in risposta a questo messaggio
E' tutta una balla, che si aggiunge alla mole di quelle precedenti. Nel 2001 ciò che ha spinto alla guerra è stata la smania neocolonialista di Bush, Blair e compagnia cantante, mascherata dalla pretesa di esportare la democrazia, quella occidentale, a suon di bombe.
Le rivoluzioni arabe degli ultimi tempi, pacifiche, mosse dal basso e soprattutto dai giovani, però, stanno dimostrando che il mondo arabo non vuole la “nostra” democrazia ma una democrazia sostanziale fondata sulla libertà e sul riconoscimento della dignità dei popoli, della loro storia e delle loro tradizioni. E allora che fare?
Con la somma di tutte queste balle che continuano a propinarci c'è la pretesa di scrivere la storia del mondo arabo a modo nostro per giustificare l'enorme dispendio di denaro e di vite umane.
La pretesa di alcuni di farci credere che “il bene ha vinto sul male” che “il mondo oggi è migliore” dovrebbe farci non solo indignare ma soprattutto accorgere della nostra povertà e disonestà intellettuale. Ci sono più di trenta guerre in corso nel mondo, dove sarebbe il BENE? La presenza occidentale in medio oriente è perdente ma nessuno dovrà e potrà mai ammetterlo. Un Saddam o un Bin Laden, magari anche un Gheddafi morti, catturati e processati nei migliori dei casi, non ridanno un po' di smalto alla nostra democrazia?

2011-05-03 09:07:11Obamain risposta a questo messaggio
tanto per cominciare, il nobel preventivo glielo abbiamo già dato, ora non ci resta che santificarlo!
2010-12-23 16:39:37pace in terra?in risposta a questo messaggio
“Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta.” (Lc 2, 4-5)

Fino a non molto tempo fa, il racconto che troviamo nei Vangeli della nascita di Gesù mi portava ad immaginare uno scenario da presepio: colline, pascoli, campi coltivati. La tradizione vuole infatti che Gesù sia nato in una grotta, tra gli alberi, poco lontano dal villaggio. Nel mio immaginario questa rappresentazione dei luoghi della Natività si era in qualche modo sedimentata, aldilà della razionale consapevolezza di quello che accade oggi in Palestina. Quando nell'estate del 2008 sono arrivata in prossimità della città di Betlemme, la razionale consapevolezza si è trasformata in una sensazione fisica da “pugno allo stomaco”. Per entrare a "Bayt Lahem", la Città di Pane, oggi occorre attraversare il muro che separa la città, dallo stato di Israele. Quel maledetto muro che soffoca la città e umilia tutta la Cisgiorndania. Bisogna passare uno dei tanti check-point presidiati da giovanissimi soldati armati.

Se Maria e Giuseppe avessero dovuto intraprendere il viaggio da Nàzaret a Betlemme nel 2010 probabilmente Gesù sarebbe nato a un posto di blocco in attesa che i suoi genitori, magari tra gli insulti delle guardie, riuscissero a dimostrare di poter entrare in città.

A Betlemme, oggi, per ritrovare un po' di quel silenzio e di quella pace di cui parlano i Vangeli, bisogna scendere i pochi gradini che dalla Basilica portano alla Grotta della Natività. Lì, dove lo spazio è poco e riempito da silenzio, l'immaginario può, almeno per qualche secondo, riappropriarsi dei sentimenti positivi lasciati al check-point.

“Pace in terra agli uomini” dicevano gli angeli, ma gli uomini non ci hanno creduto.

2010-12-15 09:12:11Genova, per noiin risposta a questo messaggio
Sig. Ballauri, con la sua frase è riuscito a farmi rivivere lo sgomento che ho provato durante le lunghe giornate di Genova, quando si cercava di capire se i tanti amici presenti stessero bene, se le famiglie che erano con i bambini in quell'inferno fossero riuscite ad uscirne illese. Mi ha portato alle mente i tanti racconti di chi da Genova è tornato segnato, incredulo al pensiero che una cosa così grave fosse stata possibile.

Le sue sono parole indegne di una persona con un minimo di senso critico. Anche se fascista!
2010-12-14 10:51:52SOS freddoiniziata la discussione
La parrocchia sta raccogliendo indumenti invernali (in buone condizioni) per fare fronte ad alcune emergenze locali. Il materiale può essere lasciato, ben chiuso in borse o scatole, davanti alla porta della sacrestia in qualsiasi orario.
2010-10-21 14:36:05baionettain risposta a questo messaggio
Oggi da Augias c'era il Prof. Asor Rosa che presentava il suo libro di memorie storiche e familiari (per fortuna in rai non ci sono solo gli zapping e i portaaporta e passa ancora qualcosa di decente). Citando un episodio della vita del padre a cui cadde la baionetta in una latrina e che con molta fatica sua e dei suoi compagni riuscì a recuperare utilizzando fili di ferro e attrezzi vari, il Prof. Asor Rosa commentava che gli italiani in fondo sono come la baionetta di cui sopra. Riescono ad uscire in modo efficace dalle situazioni penose solo quando la merda li ha totalmente coperti.

Ora, a me pare che il livello del liquame in cui siamo immersi sia già piuttosto alto, eppure a giudicare dalle notizie che leggo sui giornali forse non è ancora abbastanza. Mentre un po' ovunque il malcontento esplode in modo deciso, penso ad esempio ai tre milioni di francesi in piazza nei giorni scorsi, dalle nostre parti riempiamo spazi televisivi e pagine di giornali di cronaca e morbosa idiozia.

Che fare? Cosa significa oggi RESISTERE?

2010-07-15 09:36:07Comunitàiniziata la discussione
Come saprete in questi giorni la nostra comunità parrocchiale sta vivendo un momento molto duro per il terribile incidente successo al piccolo Emilian.

Segnalo che questa sera alle 21 a Givoletto ci sarà  una fiaccolata.

Chi lo desidera può inoltre contribuire concretamente rivolgendosi alla parrocchia che sta promuovendo una raccolta di denaro. Alcuni familiari di Emilian vorrebbero venire dalla Romania ed il costo del viaggio è piuttosto elevato.
2010-07-15 09:22:58abissoin risposta a questo messaggio
Il popolo di Dio è fatto di uomini, singoli, unici ed irripetibili. Lì, negli uomini troviamo il vero abisso, così come troviamo il nucleo centrale più profondo nel quale ognuno può trovare la presenza di Dio, il luogo del dialogo col Dio fatto uomo, per chi ci crede.

Non confondiamo i piani. La vita delle comunità è una cosa, la via della salvezza è tutt'altra cosa. Ognuno gioca le sue carte. Se le gioca bene la ricaduta sarà positiva anche per la comunità nelle sue varie espressioni.

Mi permetto di riportare di seguito alcuni pensieri di Etty Hillesum tratti dal suo diario scritto durante la prigionia ad Auschwitz:

"Un barlume di eternità filtra sempre più nelle mie più piccole azioni e percezioni quotidiane. Io non sono sola nella mia stanchezza, malattia, tristezza o paura, ma sono insieme con milioni di persone, di tanti secoli: anche questo fa parte della vita che è pur bella e ricca di significato nella sua assurdità, se vi si fa posto per tutto e se la si sente come un'unità indivisibile. Così, in un modo o nell'altro, la vita diventa un insieme compiuto; ma si fa veramente assurda non appena se ne accetta o rifiuta una parte a piacere, proprio perchè essa perde allora la sua globalità e diventa tutta quanta arbitraria."

"Dentro di me c'è una sorgente molto profonda. E in quella sorgente c'è Dio. A volte riesco a raggiungerla, più sovente essa è coperta di pietre e sabbia: allora Dio è sepolto. Allora bisogna dissotterrarlo di nuovo."




2010-06-30 10:39:27smistamentoin risposta a questo messaggio
Se per te va bene verremmo oggi alle 17 per la divisione delle paste e dei sughi.
Gli interessati potrebbero poi passare a ritirare dalle 18 in poi.
2010-06-29 08:49:56ritiro pastain risposta a questo messaggio
Ciao Stefano,
la pasta verrà consegnata da Biagio questa mattina ma, prima che possa essere ritirata dobbiamo smistarla. Sarebbe bene quindi aspettare un nostro ok.
A presto.
2010-05-06 10:38:13che tempo che faràin risposta a questo messaggio
L'incontro con Mercalli è presso il Circolo Culturale Berlinguer di Via Diaz 15 a Borgaro alle ore 21 di questa sera.


2010-05-04 16:03:31e anche il sugoin risposta a questo messaggio
Anche se una rivoluzione forse non guasterebbe....  direi che possiamo organizzarci a breve per una nuova fornitura. Faccio richiesta dei listini aggiornati e poi procediamo.
2010-04-16 09:25:54poi, peròin risposta a questo messaggio
Poi però che cosa è successo? Che 200 genitori si sono presi la briga di contestare duramente questo gesto che aveva fatto sperare che in fondo un po' di buon senso ancora esite. Hanno scritto una lettera in sostegno alla scelta del sindaco leghista dichiarando che se qualcuno  non paga, indipendentemente dal motivo per cui non lo faccia, nessun'altro pagherà. Ancora una volta la storia non ha insegnato. Ci si è scordati di quando da quelle parti la povertà era diffusa e probabilmente lo era anche la solidarietà.

Come mamma  sono sconcertata dalla presa di posizione di questi genitori e come credente sono, ancora una volta,  profondamente amareggiata dallo scandaloso silenzio della mia Chiesa.

Che cosa stiamo seminando e cosa raccoglieremo?
2010-03-05 11:48:37dubbioin risposta a questo messaggio
Scusate, forse non ho capito bene...

Se Laura è stata convocata presumo che sia perchè a suo tempo è stata indicata/votata come rappresentante di "La Cassa un paese per tutti" per la commissione elettorale.
Nel momento in cui è uscita dal gruppo il gruppo stesso avrebbe forse dovuto rettificare, ammesso che la legge lo consenta,  l'indicazione data in precedenza.

Sarebbe anche utile capire se il regolamento prevede che la commissione elettorale sia composta da un solo membro di minoranza, indipendentemente da quanti siano i gruppi di minoranza, oppure no.
2010-02-26 12:40:021° marzo - sciopero dei migrantiin risposta a questo messaggio
Ho trovato su Il Manifesto (ebbene sì, leggo  i quotidiani comunisti) questa interessante riflessione - petizione firmata da alcuni insegnanti italiani e francesi che lavorano in Francia e che guardano con  lucidità e giusta indignazione alla nostra realtà. 


"Siamo dei cittadini italiani residenti in Francia e dei cittadini francesi che si occupano, professionalmente, dell'Italia. Per questo, di fronte ai fatti accaduti a Rosarno esprimiamo la nostra indignazione.
Gli immigrati di Rosarno, come tutti i migranti nel mondo, costituiscono un vero e proprio esperimento biopolitico per i poteri. Prima sono ammassati in condizioni disperate, poi sono sfruttati implacabilmente sul posto di lavoro, infine sono espulsi vergognosamente verso destinazioni misteriose. A queste tre fasi, ordinarie, nella vita di un immigrato, se ne aggiunge spesso, soprattutto negli ultimi tempi, un'altra. Gli immigrati sono vittime di una vera e propria caccia all'uomo : seguiti, pedinati, braccati, bastonati, finalmente uccisi o espulsi.
E' successo altrove, in Spagna o alla frontiera messicana, si è ripetuto a Rosarno.
Per qualche lungo giorno gli abitanti della cittadina calabrese hanno rincorso, impaurito, sprangato, sparato contro i lavoratori immigrati. La reazione del potere statale è stata la solita: per placare gli animi della brava gente si è attuata la pulizia etnica, deportando i migranti. La storia si ripete, quando le vittime erano proprio gli italiani, nelle miniere belghe, nelle campagne americane o nelle saline francesi.
Si tratta di denunciare, senza tergiversare le quattro fasi che sono inestricabilmente connesse. In termini più chiari, non si può essere indignati per la caccia al negro se non si afferma il principio della regolarizzazione dei lavoratori immigrati, non è lecito impietosirsi sulle condizioni di vita degli immigrati se non si è, fino in fondo, contro lo sfruttamento che essi subiscono in quanto lavoratori meno protetti.
La maggior parte di noi lavora nel mondo dell'educazione. Non possiamo far a meno di sottolineare il legame fra questi tragici avvenimenti e la cancellazione della memoria storica. Gli italiani brava gente, democratici, hanno espunto dai loro ricordi le avventure sanguinarie della colonizzazione italica e, figli del «boom» economico, hanno voluto dimenticare il loro passato di hobo, di Macaroni, di Degos, con la valigia di cartone.
E non possiamo fare a meno neanche di sottolineare il legame fra queste esplosioni razziste e la questione dell'istruzione e dei saperi. Negli stessi giorni dei fatti di Calabria, il ministro Gelmini annunciava un tetto massimo di 30% di studenti stranieri nelle classi italiane. Proposta insensata e irresponsabile, il cui unico scopo, propagandistico, è quello di rafforzare il sentimento di insicurezza e di paura. Questo si chiama qui da noi, in Francia, dibattito sull'identità nazionale, pulizia della giungla di Calais, rafforzamento e creazione di nuovi centri di permanenza temporanea per immigrati, passaggio forzato della nuova legge sull'autonomia delle università, perché Gelmini è il nome italiano di un progetto di riforma, altrettanto discriminatorio, che, dappertutto in Europa, punta alla distruzione dell'università pubblica, seguendo i dettami del cosidetto processo di Bologna.
C'è razzismo laddove c'è ignoranza. È per questo anche che ci sentiamo colpiti, come insegnanti – e non solo – minacciati dalle riforme in corso, da quanto è accaduto a Rosarno.
Gli immigrati di Rosarno, prima di essere banditi, si sono rivoltati.
Che facciamo di fronte a questo atto di renitenza?
Non ascoltarlo, sarebbe sprofondare ancora di più nell'intollerabile, nella bassezza, nella volgarità che secernono le nostre democrazie–per–il–mercato. Ascoltarlo, non significa tuttavia voler aiutare gli immigrati. Gli immigrati si sono riscattati da soli. Sono loro che ci ri–apprendono a dire no. Non ci indicano nessuna strada, se non quella dell'emancipazione. Non hanno chiesto nulla, hanno solo imposto le loro esigenze.
Riprendere il loro gesto, significa allora innanzitutto combattere contro lo sfruttamento. Ribellarsi non in generale contro la schiavitù, ma concretamente contro le ingiustizie capitalistiche, contro le storture che il sistema, tormentato da una crisi da cui non esce, riprodurrà sempre più violentemente.
Noi che viviamo e che lavoriamo in Francia, aderiamo allo sciopero dei migranti indetto per il 1 marzo in Italia, auspicando che questa giornata diventi il primo atto di uno sciopero generale europeo di tutti i lavoratori (migranti e non, regolari e non) contro lo sfruttamento e il razzismo, concreta sua deriva. C'è urgenza : si tratta di inventare, contro il falso e ripugnante universale che il capitale incarna, la pratica di un nuovo senso del comune, con i senza voce, dei senza voce, da Rosamo al mondo. "
2010-02-17 15:31:52"Clandestini fuori dai confini"iniziata la discussione
Questo  uno degli slogan ripetuti a Milano nei giorni scorsi durante una fiaccolata organizzata dal centro-destra dalle parti della moschea di via Padova. 

Quando parliamo dei problemi di oggi, della necessità che il nostro fare memoria  della storia diventi insegnamento, penso in modo particolare proprio a questo clima di intolleranza che in Italia sta dilagando e che diventa oggetto delle campagne elettorali da Zaia a Vendola.  Mi chiedo cosa posso fare IO (oltre ad andare a votare!) e la risposta non mi pare così semplice. Provo lo stesso a darmela.

Prima di tutto penso di dovermi INFORMARE, tenere gli occhi aperti, cuore e mente spalancati. 
Le informazioni e le idee  devono poi essere confrontate con altri, perchè possano essere arrichite, ampliate o anche corrette.

Poi, come adulto, come genitore sento il dovere di "passare"  il risultato di queste riflessioni a quelli che vengono dopo, rispetto ai quali sento una grande responsabilità. Con i figli, almeno per ora che sono piccoli, le occasioni non mancano, sono menti curiose a cui basta dare il "la", basta sentire anche solo uno stralcio di conversazione, un commento di mamma o papà per far nascere mille domande, come di recente è successo sui fatti di Rosarno. Ma fuori, quali responsabiltà educative abbiamo e come le possiamo affrontare? Come possiamo creare le occasioni?

Su questo vorrei con voi confrontarmi e  aprire magari nuovi percorsi.



Condivido con voi una riflessione sull'argomento di Erri De Luca:

"Che dà allo straniero pane e vestito: questo dice di sé la divinità nella scrittura sacra, che dà allo straniero pane e vestito. E alla creatura umana dice: e amerai lo straniero, perché stranieri foste in terra d'Egitto. Circa cento volte la Bibbia scrive la tutela dello straniero, circa cento volte. Insiste la divinità col verbo amare, con il più forte sentimento e la più potente energia del corpo umano. Amare, che fa del bene prima di tutto a chi ama, prima ancora di far del bene all'altro, allo straniero. Amare: non tollerare, non respingere alla rinfusa donne incinte. E nessuno dica: ma perché partono incinte queste benedette donne e ragazze! ... perché non partono incinte.
Vengono violate regolarmente a ogni frontiera africana.
Nasce tra i clandestini, il suo primo grido è coperto dal rumore del giro delle eliche. Gli staccano il cordone e senza fare il nodo lo affidano alle onde. I marinai li chiamano Gesù, questi cuccioli nati sotto Erode e Pilato messi insieme. Niente di queste vite è una parabola, nessun martello di falegname batterà le ore nell'infanzia e i chiodi nella carne. Nasce tra i clandestini l'ultimo Gesù, passa da un'acqua di placenta a quella del mare senza terra ferma, perché vivere ha già vissuto e dire ha detto, e non può togliere una spina dai rovi che incoronano le tempie: sta con quelli che esistono il tempo di nascere, va con quelli che durano un'ora.
Siamo gli innumerevoli - raddoppia ogni casella di scacchiera - lastrichiamo di corpi il vostro mare per camminarci sopra; non potete contarci: se contati aumentiamo, figli dell'orizzonte che ci rovescia a sacco. Nessuna polizia può farci prepotenza più di quanto già siamo stati offesi. Faremo i servi, i figli che non fate, le nostre vite saranno i vostri libri di avventura. Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, l'odore che perdeste, l'uguaglianza che avete sottomesso. Da qualunque distanza arriveremo a milioni di passi, noi siamo i piedi e vi reggiamo il peso. Spaliamo neve, pettiniamo prati, battiamo tappeti, raccogliamo il pomodoro e l'insulto. Noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo, noi siamo il rosso e il nero della terra, un oltremare di sandali sfondati, il polline e la polvere nel vento di stasera.
Uno di noi, a nome di tutti, ha detto: Non vi sbarazzerete di me. Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno."

2010-02-10 14:41:00memorie, ricordi e ...in risposta a questo messaggio
Leggo sempre con molta attenzione e curiosità quanto viene pubblicato su questo sito. A volte condivido, altre mi arrabbio. Raramente intervengo con scritti miei perchè altri lo sanno fare meglio e spesso ritrovo, e me ne rallegro, ciò che penso in cose già scritte.

Con interesse e passione ho seguito il dibattito sul fascismo; ha toccato delle corde che mi vibrano nel profondo ma ora sinceramente mi piacerebbe che le polemiche che si sono susseguite finalmente finissero. Non credo che nessuno di noi, tra queste pagine virtuali, cerchi conferme alle proprie convinzioni su argomenti così fondamentali.

Troverei ora molto più utile e costruttivo ragionare sul presente, proporre iniziative concrete, come già si sta facendo, rispetto a quello che oggi viviamo in termini di intolleranza, xenofobia e dintorni.

Le provocazioni a volte servono per aprire un confronto ma, al momento, mi pare ce ne siano state più che a sufficienza.

2010-01-29 10:36:31decresciTAVin risposta a questo messaggio
Segnalo una prossima occasione di approfondimento sull'argomento TAV:

Il circolo della Decrescita Felice di Torino
giovedi 4 febbraio alle ore 17,30
presso la Palazzina Einaudi in C.so Regina Margherita 60
presenta:
decresciTAV: l'alta velocita' nell'ottica della decrescita

intervengono:
Prof. Claudio Cancelli
e Maurizio Pallante


a sarà dura!
2009-11-26 11:37:56sono molto perplessain risposta a questo messaggio
Sono perplessa oggi come lo ero il giorno della notizia del Nobel. Non provo nei confronti di Obama e del marketing mediatico che gli ruota intorno tutto questo entusiasmo. Soprattutto per quanto riguarda il tema PACE. Su altri versanti come la sanità e l'ambiente (forse) qualcosa di nuovo si sta muovendo in senso positivo, mentre in materia di guerra non vedo nulla di buono; nelle parole e nei proclami ci sono aperture ma nei fatti nulla di sostanziale è cambiato dalla precedente amministrazione. Forse nelle intenzioni meritava il premio, ma nei fatti non credo. Quelle che Bush chiamava "wars against terror" sono diventate "operazioni d'emergenza d'oltremare".

dal sito di PeaceReporter:

Iraq. Il ritiro degli Usa dall'Iraq (che verrà completato entro la fine del 2011) non è motivato da ideali pacifisti, ma dalla decisione strategica di liberare risorse militari da quella che Obama ha definito la "guerra sbagliata", per impiegarle sul fonte della "guerra giusta", quella in Afghanistan. Afghanistan. Nonostante le dichiarazioni sulla ‘nuova strategia', nei fatti Obama sta perseguendo un'escalation del conflitto raddoppiando il numero delle truppe Usa al fronte (da 32mila a 68mila in un anno, con il programma di arrivare a 100mila) e proseguendo i bombardamenti aerei che ogni giorno continuano a fare strage di civili afgani. Pakistan. Obama ha di fatto esteso l'intervento militare Usa in Afghanistan al Pakistan, intensificando notevolmente i raid missilistici condotti dai droni volanti della Cia sulle Aree Tribali (circa 70 da quando si è insediato, in cui sono morte decine e decine di civili) e costringendo il governo di Islamabad di sferrare massicce offensive militari nelle roccaforti talebane dello Swat (che ha causato una catastrofe umanitaria con milioni di sfollati) e presto in Waziristan. Somalia. Con Obama sono proseguiti i raid militari statunitensi in territorio somalo per eliminare esponenti di Al Qaeda e del gruppo locale di Al Sabaab: attacchi missilistici o blitz condotti da commando aviotrasportati (come quello dello scorso 14 settembre) Filippine. Le forze speciali statunitensi continuano a combattere a fianco delle truppe filippine impegnate nelle operazioni militari contro i gruppi armati integralisti islamici considerati legati ad Al Qaeda (Abu Sayyaf e Jemaah Islamiah) che operano nelle isole più meridionali dell'arcipelago filippino. Altri conflitti. Consiglieri e addestratori militari Usa continuano a operare su molti altri fronti di guerra: nel sud della Thailandia (contro i separatisti islamici di Pattani, anche loro accusati di legami con Al Qaeda), in Georgia (contro i separatisti osseti e abkhazi sostenuti dalla Russia), in Colombia (contro i guerriglieri delle Farc), in Niger, Mali e Tunuisa (contro le cellule locali di Al Qaeda nel Maghreb Islamico) e in Yemen (contro le milizie di Al Qaeda nella Penisola Araba dello sceicco Nasir al-Wahayshi). Diplomazia. Anche le iniziative diplomatiche di Obama non sono tutte ‘rose e fiori'. Basta pensare all'ostacolamento di un'inchiesta indipendente sui crimini di guerra commessi da Israele a Gaza durante l'operazione ‘Piombo Fuso', alla provocatoria bufala della ‘nuova' centrale nucleare iraniana di Qom (in realtà nota agli Usa fin dal 2006), alla farsa dell' ‘abbandono' dello scudo missilistico di Bush (in realtà solo rimodulato secondo criteri più moderni), fino al rinnovo dell'anacronistico embargo economico a Cuba.
 
2009-08-04 09:09:31che estate, ragazzi!in risposta a questo messaggio

In effetti il problema esiste e lo conosco bene!  Anche durante l'ultima riunione con i genitori del gruppo dei ragazzi in partenza per il mare (settimana sempre organizzata e gestita dalla Parrocchia) se ne è parlato e Don Serra ha annunciato che per il prossimo anno occorrerà prolungare l'attività, magari appoggiandosi a qualche cooperativa tipo la "360", che già lo scorso anno aveva coperto le prime due settimane di settembre. Costituire un comitato parallelo mi parrebbe però una dispersione di forze, mi sembrerebbe forse più opportuno essere maggiormente presenti e di supporto a coloro che da anni se occupano in modo unire le forze e non disperderle.  Nell'immediato se qualcuno tirasse fuori dal cilindro una buona idea per l'inizio di settembre .....
Mati

 

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