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(Laura LaLunga)
interventi sul forum di silvano miola
| 2010-01-12 12:04:02 | ancora su articolo LCVN... | in risposta a questo messaggio |
| Buongiorno a tutti, anch'io ho fatto parte, fino all'ultimo numero, quello su cui si è scatenato il dibattito, della redazione di La Cassa Voci e Notizie. E quindi è giusto che esprima anch'io un parere su tutto quello che ne è conseguito… Parere che è affine a quello di Diego (Finelli) sul “come sono andate le cose”. Infatti, premetto e ammetto che la lettera del Sig. Michelini non è stata da me personalmente letta prima della pubblicazione, quindi l'errore di superficialità nel vaglio dei contenuti dello scritto e di una possibile riflessione pre-pubblicazione è anche mio. E questo, come sostiene Alberto, può essere aggravato dal fatto che la lettera non era stata pubblicata a luglio per mancanza di spazio e quindi si potrebbe aver avuto un tempo maggiore per la riflessione sull'opportunità di pubblicare lo scritto o quantomeno leggerlo… Dall'altra parte, però, nella pratica spiccia, chi è stato o è ancora in redazione sa che di solito tutti gli articoli arrivati vengono divisi tra i vari componenti la redazione, ognuno ha 3-4 articoli da leggere e correggere e, corretto tutto il materiale, si parte con il lavoro lungo e meccanico dell'impaginazione, di solito svolto da un'unica volenterosa persona (o al massimo 2) che sappia usare programmi per impaginazione, a me totalmente sconosciuti e per me infernali... in questa fase gli articoli sono considerati già “validati” e l'unica volenterosa persona si concentra su aspetti fondamentali quali “quanto spazio tiene l'articolo? che carattere mettere? ci sta qui una pubblicità? E se mettessimo una foto là?” etc etc… Questa potrebbe essere occasione per ridiscutere e rivedere l'organizzazione in seno alla redazione, ponendo magari l'accento su una disamina più attenta dei contenuti o quantomeno condividendo sempre con il resto della redazione l'idea su articoli “al limite” (se non oltre) che giungono a LCVN. Ma in 10 anni di partecipazione in redazione, prima con Mirko, poi con Alberto, poi con Gabriella, mai, a mia memoria, si era verificato un caso del genere, che quindi ha evidenziato una “falla del sistema”, un aspetto che possibilmente si deve migliorare del lavoro di redazione. Rigetto, quindi, ogni possibile idea di “malafede” o premeditazione o "disegno politico" dietro la pubblicazione dello scritto del Sig. Michelini: è stato un possibile errore, ripeto, anche MIO, di superficialità e mancanza di riflessione (oltre che di lettura) sul contenuto. Questo per spiegare solamente la “mera cronaca” e il perché possa essere stato pubblicato e passato senza colpo ferire un articolo come quello che ha suscitato polemiche. Sul piano “tecnico” della pubblicazione/non pubblicazione dell'articolo e di possibili articoli futuri anche di altri argomenti: il regolamento di LCVN espressamente non parla di selezione o censura degli articoli giunti in redazione… ma il problema in effetti C'E' perché, come ha scritto anche Simone: e se nei prossimi numeri, giungessero articoli giustificanti pedofilia? o razzismo o terrorismo? Bisogna porre dei limiti o quantomeno discuterne, credo. Questo articolo ha aperto degli interrogativi che credo la nuova redazione di LCVN saprà discutere e risolvere nel migliore dei modi. Per quanto riguarda invece il parere personale,si è già ampiamente dibattuto sul fatto. Non posso che ribadire che l'analisi portata avanti da Michelini non mi trova assolutamente d'accordo. Capisco che anche giovani della RSI, che magari si erano arruolati in “buona fede” e per ideali che ritenevano “alti e nobili”, come la Patria, siano caduti e morti come i giovani partigiani che combattevano per le montagne e le città; capisco che, in tempi di guerra civile, anche i partigiani abbiano commesso alcune nefandezze… ma il giudicare perentoriamente le schiere della RSI come “la parte giusta” mi sembra negazione di realtà e offensivo nei confronti – senza troppa rettorica - sia della libertà che abbiamo oggi del poter discutere apertamente, su un blog, per strada, di queste cose, sia di tutte quelle persone, tutti i partigiani, “rossi” o “bianchi” che siano, che in questa libertà hanno creduto, scommettendo sulla loro stessa vita anche loro per un ideale di Patria, sì… ma una futura Patria libera dalla dittatura e democratica, in cui ognuno potesse esprimere il proprio parere, nei limiti della legalità, come stiamo facendo. Interessante e molto bello, a proposito, lo scritto di Italo dopo la partecipazione alla manifestazione di Traves; forse, la risposta migliore all'articolo in questione. Scusate la lunghezza, era per chiarire. Saluti a tutti Silvano Miola | ||
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Mi piacerebbe molto portare avanti un dibattito, m
In questi giorni di fine maggio 2017 sul social diBiblioteca: che si fa?
Laura LaLunga
13 giugno 2016, 13:49
Era forse stato il candore abbacinante delle nevi,
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