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Aprile, dal mosaico pavimentale della cattedrale di OtrantoHo incontrato l'anima di aprile molte volte in passato; quasi mai l'ho riconosciuta.
Solo oggi, dopo qualche vagabondaggio nelle terre delle anime curiose, riesco a percepirne il sapore, l'odore e il senso; finalmente parlarne m'è dolce dopo anni di lotte (e starnuti!) che vedono in chi, come me, gode dei delicati crepuscoli autunnali uno strenuo contestatore degli sfavillanti vigori primaverili. Voglio condividere queste sensazioni e mi appresto insieme a chi avrà la gentilezza di seguirmi ad esplorare i sensi di questo mese quarto del nostro calendario; confidando nell'aiuto che i miti, nostro terreno comune, potranno dare a questa giocosa avventura tra le umane cose.
Dicevo, ho incontrato l'anima di aprile molte volte, come chiunque si sia interessato alla biologia; nel mio caso, quella vegetale. Nello studio dei funzionamenti della cellula vegetale si viene sopraffatti da un senso di volontà di crescita nella natura che tende a prevalere su qualsiasi forza contrastante, una vitalità che fin dai movimenti dei primi cromosomi lascia stupiti. Non che la cellula animale sia da meno, per carità; ma in quella vegetale la mente viene ancor più conquistata da questa silenziosa indomabile forza che ha dell'ineluttabile e del vitale insieme, pare una volontà fortissima e potente in tutti i sensi della parola, uno sforzo che più che creativo (che s'addice a marzo) è accrescitivo.
Percepire il tempo e la stagione è uno dei movimenti dell'animo che ci riconcilia col mondo; questo sentimento d'aprile è rimasto per me sottotraccia, non palesato, per molto tempo; è stato uno spettacolo teatrale a rendermelo chiaro e a regalarmi meraviglia. E' stato uno spettacolo dei Momix, Bothanica, che è riuscito con la danza, le luci, le coreografie ad esprimere questa insopprimibile forza vitale mimando il movimenti degli organuli cellulari. (vedi il video dei Momix allegato in fondo, da 1:13 a 2:16)
Ricordo lo stato di quasi stordimento che mi ha procurato, quella sensazione di palesare cio che già si sa di sapere ma che non è ancora affiorato allo stato cosciente. Questo tipo di provocazione è una delle caratteristiche dell'arte di fronte alla quale non potremo che essere sempre debitori nei confronti degli artisti che, non c'è dubbio, migliorano il mondo. "La bellezza salverà il mondo" afferma il principe Miškin nell'Idiota di Dostoevskij; anche senza essere ministri, lo si può capire facilmente.
La simbologia stagionale ci aiuta a figurare il carattere del mese; il germoglio deve ergersi verso l'alto, erompere dalle zolle o dai rami; per farlo ha bisogno di aggressività, audacia, sprezzo del pericolo, intensa fiducia in sè; poco importa se non ha ancora radici forti, se non è un momento di giudizio, di riflessione. E' la forza vitale che in questo momento è necessaria. Allo stesso modo un neonato urla, chiede di mangiare, di crescere, è attento solo alle proprie necessità, non perdona e non riflette: cresce.
Astrologicamente siamo nell'Ariete: il simbolo ne rappresenta la testa, ma anche l'organo maschile ed i primi rudimenti dei germogli che spuntano dal seme.
A testa bassa sfonda tutte le porte, l'importante è procedere; diventa chiaro come tutte le simbologie legate al periodo siano relative alla forza, alla potenza, al rigore e alla mascolinità; Il pianeta dell'Ariete infatti è proprio il rosso e forte Marte. In molte culture abbondano le simbologie falliche ad indicare questo periodo dell'anno, associandole all'impetuosità dell'azione primaverile con tutta la sua potenza d'urto; ho trovato che in molte delle descrizioni del segno gli Autori ricorrono alla figura retorica della ripetizione spesso modulata nel climax, ossia nel far susseguire termini di crescente valore; quasi che la ripetizione stessa sia in sè già un presupposto della spiegazione, quasi un McLuhan (il mezzo è il messaggio) involontario. Approvo, e riporto le caratteristiche del periodo: spontaneità, impulsività, combattività, impazienza, passionalità, energia, audacia, entusiasmo, dinamismo, improvvisazione, mobilità, innovazione, rinnovamento, propulsione, impulso, getto, esplosione. Marinetti e il futurismo qui ci starebbero benissimo, così come D'Annunzio e gli anni '20.
Pulsioni fortissime che ci spiegano perchè Hitler (nasce il 20 aprile!) adorasse l'immaginifico Wagner ed in particolare quella cavalcata delle valchirie che possiamo usare come colonna sonora del mese, o nel recitare questa ripetizione di termini, oppure riconoscerla nell'impeto distruttivo di 'Apocalypse Now' con la cavalcata degli elicotteri che distruggono il villaggio vietnamita. Pulsioni così forti dissacrate dal genio di Woody Allen: "Non riesco ad ascoltare Wagner tanto a lungo. Dopo un po' mi viene voglia di invadere la Polonia".
Per i creduloni come me che leggono misteri anche nelle carte, negli arcani dei tarocchi ritroviamo in corrispondenza d'aprile oggetti e concetti con la potenza creatrice associata all'asta, simbolo fallico e di potenza primordiale: il seme di bastoni, l'Imperatore che regge lo scettro pragmatico, forte e disciplinato, e quello stranissimo Bagatto, forse un mago, inizio e base degli altri arcani che significativamente porta in mano una bacchetta (magica?) e che ha sul tavolo (ha creato?) tutti i simboli degli arcani minori. Il cappello forma un 8 coricato, il simbolo dell'infinito: lo stesso che forma il cappello dell'arcano undicesimo, la forza che in questo mese può starci benissimo. (Il Bagatto non guarda lo spettatore. La forza è una donna esile e gentile. Curioso...)
Correlato al bastone uno dei simboli del periodo: l'uovo, simbolo di rinascita in tutte le religioni e cristianamente di resurrezione; un tempo nelle cattedrali il giovedì santo si poneva un uovo di struzzo insieme all'eucarestia, ritirandolo il giorno di Pasqua tra gli Alleluja; così in molti reliquari medioevali compariva l'uovo e di donavano uova di materiali pregiati; da cui l'usanza odierna. Interessante guardare la pala di Brera di Pier della Francesca dove la nostra mente offuscata pensa di vedere un lampadario nel centro nascosto della scena (il primo centro è la vergine) dove da una conchiglia che nasce dall'acqua, cioè dalla conoscenza, e che la indirizza con le sue geometrie verso il centro, si origina ... un uovo di struzzo. Creato o creatore della scena? (Tutte le persone, tranne una, non guardano lo spettatore, nè i protagonisti .Tranne uno. Curioso...)
Le cose nate in questo periodo (e, va da sè, eventi e persone) risentono di questa forza prorompente; come già visto nelle precedenti liturgie date e tempi delle ricorrenze annuali risentono del carattere del mese.
In primo luogo sarebbe da affrontare la liturgia 'in senso proprio', quella cristiana cattolica, nei confronti dell'equinozio di crocefissione e di resurrezione. Troppo profonde sono le radici del più importante periodo del Cristianesimo per poterne scrivere qui povere cose; declino il capo, e la penna, e rimando ai curiosi lo studio in apposite sedi delle simbologie pasquali citandone solo la grandezza di quella che è la festa per eccellenza. Così intrisa dello spirito vitale di aprile viene preceduta dalle lunghe riflessioni quaresimali, dal baratro del triduo che parte il giovedì santo dopo la messa in coena domini e la lavanda dei piedi; segue il tacere delle campane, il venerdì santo e il sabato 'buio' senza liturgia; dopodichè la domenica s'impenna, esplode e addirittura vince la morte nello slancio massimo della potenza di dio: quale mese, se non aprile, poteva accogliere tanta potenza?
Rimanendo in tema, la potenza di aprile è così forte che per gli ermetisti la nascita di Cristo sarebbe solo potuta avvenire in primavera; similmente il percorso di crescita personale per i massoni può solo iniziare in questo mese, il 'mese giusto' che ha la forza per far nascere le cose, mentre sotto questo segno si iniziavano le campagne militari dei romani. Roma stessa fu fondata il 21 aprile 753 aC.
Forza, potenza, luce, crescita, rinascita... verrebbe da dire che in tutta la simbologia del mese non c'è nulla che porti verso il basso, è tutta una crescita verso la positività, è un mese che sembra sbilanciato verso l'alto; agli osservatori con la libra, la bilancia, in testa come me sembra che i conti non tornino. Ma...