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 chiedo scusaAnonimo 2 novembre 2009, 19:15

 

+grazie della lezioneLaura LaLunga 2 novembre 2009, 21:45

 

+DemocraXIaAnonimo 3 novembre 2009, 04:04

 

+far politica...mc brain 3 novembre 2009, 08:59

 

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DemocraXIa 3 novembre 2009, 04:04

Anonimo

Ciao Fabio,
con questo intervento non voglio entrare nel merito della discussione tra te e Laura, ma piuttosto prendere spunto dal tuo scritto per esporre alcuni dubbi e quesiti sui cardini stessi della questione, sperando che chi la "politica" la studia e la conosce possa aiutarmi ad uscire dalla posizione sfiduciata che tu stesso hai in un'occasione definito "antipolitica".
Consapevole della mia ignoranza di Perito Agrario frullato poi dalla Lobbistica Facoltà di Medicina, mi devo avvalere del vocabolario e di Wikipedia per trattare l'argomento.

Il primo grande dubbio che sorge all' e-lettore è in cosa differiscano gli intenti ed i programmi dei due candidati e delle liste che li sostengono, in una discussione di questo tipo mi sarei aspettatp di incontrarne almeno una traccia.
In soldoni traspare solo che una lista abbia il merito di essere sostenuta in modo compatto, di essere idirizzata verso il cambiamento (?) e di avere inserito in lista Giovanni. L'altra di avere a capo una persona per bene che non gestirà le cose secondo i giochi della politica.
E' pur vero che il cittadino è tenuto ad informarsi e che il concetto sostenuto in campagna elettorale del comune come "casa di Vetro" è difficile da mantenere in vita durante la legislatura,  ma nel concetto di democrazia è tutta la cittadinaza che, attraverso i rappresentanti eletti, deve esprimere un giudizio.
Il concetto di gruppo mi sembra bello, ma un po' ristretto rispetto alla moltitudine di persone sulle quali ricadranno gli esiti delle decisioni.
Quindi potremmo ipotizzare che a la Cassa, su 1800 anime potrebbero essercene alcune affascinate dalla compattezza del voto ed altre dalla integrità morale del candidato. Direi che non usciremmo comunque dal concetto di democrazia.


...I "giochi politici" sono il sale di ogni amministrazione pubblica, sono la democrazia stessa

questo un po' mi inquieta. Il fatto che un cittadino che decide di sacrificare il suo tempo e le sue conoscenze  a favore della collettività per un periodo di tempo limitato e determinato dalla durata del suo mandato (questo è ciò che io intendo per uomo politico, i mestieranti della politica rimarranno sepolti nel fango di questa nostra sporca storia), debba "salare" la democrazia "giocando" con altri suoi pari è già di per sè fuorviante, ma che questo rappresenti la Democrazia stessa non riesco a farlo rientrare in nessuna definizione da me trovata. Anzi, conferma la mia crisi d'identità ed il pensiero che la democrazia sia una parola di cui ci riempiono le orecchie da decenni, ma del cui significato applicativo  siamo tutti più o meno all'oscuro. ti riporto due citazioni che mi hanno colpito.

  « Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto. »   (Walt Whitman         


          per Max Weber la politica non è che aspirazione al potere e monopolio legittimo dell'uso della forza



....Per l'approvazione della cosa più stupida del mondo bisogna concertare, armonizzare, discutere, insomma, fare "politica"
....in democrazia la maggioranza decide, e chi fa parte di un gruppo, ed è capace di stare in un gruppo, accetta compromessi...

qui provo ad esprimerti il mio dubbio con un esempio pratico rubato alla politica nazionale.
Un presidente del consiglio a caso si riunisce a casa sua con Gianni Letta, il quale ha già  concertato e armonizzato in vaticano con qualche cardinale e con qualche potente della sanità pubblica, i quali hanno a loro volta lungamente armonizzato e discusso per conquistare la loro posizione dominante, e decidono così che va bloccata la sentenza Englaro, in attesa di una legge che regolamenti il "fine vita".
Tale decisone viene sottoposta come decreto al gruppo parlamentare, i cui componenti "mettono da parte l'Io a favore del Noi" (o meglio del "Loro") e votano compatti.
Possibile che tra le centinaia di parlamentari, se non tra i milioni di elettori che li hanno votati, non ci fosse nessuno da rappresentare che potesse avere una posizione di coscienza diversa?

Oppure una cosa più vicina a noi, ma proprio vicina vicina.
La val di susa (avrà anche lei una sua comunità montana?) combatte per anni per non vedersi scempiare da un progetto di trasporti vecchio di 25 anni almeno, che la terrebbe " a cuore aperto" per chissa quanti anni ancora.. Dopo anni di concertazioni, armonizzazioni, discussioni, isomma di fare Politica, i sindaci sono tutti cambiati ed il Pd piemontese mette il si al progetto come pregiudiziale per qualunque apparentamento, così chi dovrà decidere non potrà ascoltare l'opinione della gente "per contratto". Anche questa è politica? Coerenza e senso di appartenenza al gruppo?

L'ultimo pensiero con cui voglio annoiarti riguarda L'arroganza ed il Libero pensiero.

Dell'arroganza ho trovato alcune accezioni che spaziano dal senso di superiorità ed alterigia (tipo io questo lo so e tu no), al senso giuridico di attribuirsi ciò che non spetterebbe, fino la più interessante Diritto Romano, che tu conoscerai bene, per il quale "Arrogare" significava, pensa un po' l'Ironia, "Chiedere al Popolo". Viva i politici arroganti...ce ne fossero!
Sul Libero Pensiero mi viene un vuoto....non ho nessun leader al quale chiedere il permesso di esercitarlo.

Ti ringrazio per la pazienza se sei arrivato fin qui, e spero che non ti infastidisca qualche punta di Ironia..

Saluti
Manuel



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