italo
iscritto: 07/09
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Sapendo come vanno le cose in un piccolo paese, non si può che essere grati ai volontari che con un certo impiego del proprio tempo collaborano alla redazione del giornale.
Sulla posizione del direttore non ci ho capito molto: oltre alle dimissioni, non mi è chiaro quanto sia attivo nel processo di creazione dei contenuti della rivista. E' chiaro che se ha visto su un giornale a sua firma un articolo da cui dissente ha fatto bene a dimettersi, l'alternativa sarebbero state le dimissioni di tutta la redazione.
Per quanto riguarda i redattori, e specificatamente di chi ha letto e pubblicato quella lettera, c'è nella migliore delle ipotesi la scusante dell'ignoranza: o non si conosceva il significato del contenuto della lettera o non si conosceva l'impatto che potrebbe aver avuto sui lettori.
Personalmente, penso che il testo sia passato senza una adeguata lettura per un assemblaggio ‘meccanico' così come spiegato da Diego Finelli con cui posso forse concordare sul fatto che ‘non sia sbagliato' pubblicare quella lettera secondo il regolamento ma lo è sicuramente secondo il comune sentire; sono d'accordo sul fatto che è meglio che non ci siano censure (a meno del vilipendio, etc) ma preferirei una opportuna introduzione, come riportato più sopra, nel presentare lettere di questa ‘pesantezza'. Penso che proprio a questo possa servire una redazione, al di là dell'assembaggio meccanico.