Buon giorno ,
ho letto la risposta del Sig. Bonino , mi ha fatto venire in mente ciò che scrive sui suoi libri il Sig. Pansa di quei vecchi comunisti che lo insultano solo perchè si è permesso di dire che ne i partigiani e nè i ragazzi della Rsi erano tutti santi o tutti briganti.
Ci vuole equilibrio in tutto , non si può dire che nel Ventennio si sono fatte solo nefandezze senza dimenticare le bonifiche del polesine e dell'agropontino , la mutua e la pensione , le colonie per i figli degli operai , l'alfabetizzazione della popolazione contadina , e molte altre opere ancora presenti.
Non si può dire che tutti i partigiani erano degli idealisti e dei non violenti , ricordo le mogli e figlie di iscritti al Pnf umiliate , torturate , violentate e giustiziate senza aver commesso delitto ma solo per vendetta , molte neanche maggioreni. Tutti quegli omicidi nel triangolo della morte emiliano tra il '43 e il '47 anche preti fra i giustiziati.
Riferito alle stragi riportate dal Sig. Bonino volevo ricordare che la maggior parte sono rappresaglie dovute ad attentati fatti dai partigiani alle forze-nazifasciste , non chiamerei eroi persone che dopo aver ucciso soldati nemici scappano in montagna ben sapendo che ci sarebbe stata una vendetta nei confronti dei civili inermi ed innocenti , a Roma gli innocenti uccisi furono centinaia , ben sapevano i partigiani dei pericoli che avrebbero fatto correre agli abitanti dei luoghi in cui avvenivano gli attentati. Se nel dopoguerra nelle campagne le ideologie dei più violenti (comunisti e socialisti) non hanno avuto presa un motivo ci sarà.
Credo che finche non si riuscirà a considerare i fatti in modo il più neutrale possibile non si può avere la presuzione di dare l'esempio ed insegnare il giusto ai ragazzi.
Considero sia il Sig. Michelini che il Sig. Bonino due estremisti che non hanno capito cosa vuol dire la parola democrazia e non riescono ad essere obbiettivi e non credo che nessuno dei due sia un buon esempio per le nuove generazioni.
Alessandro Ballauri