biagio
iscritto: 07/09
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Grazie Fabio per aver accolto l'invito di riversare su lacassa.net, le osservazioni.
Ciò mi consente di fare alcune considerazioni, sperando di sollecitarne altre.
Storici, politologi, filosofi, hanno scritto su certi nostri comportamente italici, che alcuno non vede, altri, tra cui noi, ci sforziamo cambiare.
Traggo spunti dalla mia esperienza, a far data dagli anni 60.
Un' anomalia italiana era di certo, la presenza di due grossi partiti ,un pò particolari.
La DC, con un aggregante, qualche volta un pò farisaico, di tipo confessionale.
Anche con una tradizione che poneva le basi nel cattolicesimo popolare.
Guardando all'oggi, la rimpiango, quella DC.
Poi un PCI, per ragioni storiche, del movimento operaio, o delle sue deformazioni, parzialmente allineato su quelle stranezze, per non dire altro, dei paesi dell'Est.
Un massimalismo, nella teoria anche affascinante, ma non ancora nè attuale, nè attuabile.
Nel mezzo, partiti anche di nobili origini, come il PSI, fino all'avvento del craxismo.
E' questa la svolta, che culmina con quella affermazione terribile, fatta in Parlamento, tutti sono uguali, tutti rubano.
A NO, questo è un faso di comodo, un alibi.
Anche Cristo su dodici apostoli, aveva un ladrone.
Da quelle parti, i ladroni, o quanto meno i profittatori, politicanti pro-domo loro, erano troppi. ( sapete anche dove sono finiti )
Essendo nel mezzo, potevano allearsi, una volta da una parte, una volta, dall'altra.
Allora si capisce che chi sceglieva la politica, non per servire, ma per servirsene, per rendite di posizioni di vario tipo, trovava garanzie in quel PSI .
La democrazia, la partecipazione, la voglia dei giovani di impegnarsi per cambiare, stavano in una parte della DC, ed in una parte maggiore del PCI.
Sono premesse indispensabili per comprendere l'Italia di oggi !