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Pesi e misure + metodo Tafazzi 5 marzo 2010, 15:40

diego finelli

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iscritto: 07/09

messaggi: 57

E' interessante (e per certi versi positivo) notare che oggi su questo sito ci sia uno scambio di opinioni che coinvolge un numero di persone un po' più ampio del solito.
Riguardo gli argomenti di discussione (e le modalità con cui si articolano), però, invito ciascuno a riflettere sul prosaico titolo di questo post.

Perchè "pesi e misure"? Perchè mi sembra che in questo caso ci stiamo facendo prendere la mano dal classico metodo "due pesi/due misure".
Ovvero: se chi commette un errore e contravviene alla buona norma di condividere le informazioni e dibattere, discutere, eccetera è una persona di cui non mi fido, che non mi piace o rispetto alla quale percorro strade differenti, allora critico aspramente quella persona, quell'atteggiamento, senza risparmiare sarcasmo e polemica. Questo anche se chi ha commesso l'errore si è scusato (ammesso e non concesso che dovesse farlo).
Se invece chi sbaglia (e parlo dello stesso tipo di errore, cioè la mancanza di comunicazione, di condivisione, di dibattito) è persona di cui ho fiducia e con cui condivido lo stesso percorso, allora va tutto bene, non lo critico, non dico proprio niente, neanche faccio notare l'errore. Di più: forse neanche mi accorgo dell'errore.

Vogliamo provare a uscire da questo schema?
Se lo vogliamo mi vengono in mente due strade (ma sicuramente ce ne sono molte altre)
1 - prima di sputare fiele sull'operato di qualcuno chiediamoci, con un minimo di onestà intellettuale, se lo stiamo facendo a ragion veduta e se lo faremmo comunque anche se l'operato che critichiamo venisse da una persona che sentiamo affine
2 - metodo Tafazzi: ve lo ricordate l'omino che si prendeva a bottigliate le parti basse tra le risate del pubblico? Se pensiamo che il metodo Tafazzi sia un tantino sterile, proviamo ad astenerci dall'usarlo. Se invece ci piace o lo riteniamo inevitabile, almeno non usiamolo a senso unico.
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