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Attenzione alla confusione 1 dicembre 2010, 21:58

Igor

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messaggi: 36

Sono daccordo con te Italo. Internet è libera per definizione e non è possibile limitarla come non è possibile impedire ad un uomo di pensare.
Attenzione che, però, una cosa è limitare l'accesso alla rete, un'altra è non agire nei confronti di reati. Su internet esistono manifestazioni di pedofilia, violenza ecc., ed è giusto, secondo me, che organismi giudiziari, laddove la competenza lo consenta, agiscano nei loro confronti. Qui si va oltre l'espressione del libero pensiero.

E' anche vero però che, essendo Internet transnazionale e transculturale, diventa difficile stabilire cosa è illegale. Ci sono atteggiamenti e comportamenti che sono illegali in Italia e non lo sono in Kurkusistan (uso un paese di fantasia per non offendere nessuno), e lo stesso vale per l'etica e la morale. E, a meno di dichiarare che il Kurkusistan non ha il diritto di emanare le proprie leggi in piena indipendenza, non si può impedire a un suo cittadino al suo paese di pubblicare qualsiasi cosa la sua legge consenta.
Di conseguenza, a meno di filtrare i contenuti considerati illegali in Italia intanto che passano i nostri confini (sempre che tecnicamente sia possibile), non si può impedire ai cittadini italiani di vedere il materiale pubblicato in Kurkusistan legalmente che invece in Italia è illegale, ne, del resto, è giusto perseguire un italiano che ha visionato tale materiale (non mi si può vietare di guardare un manifesto esposto su un muro mentre passo).
Se però la stessa pubblicazione la fa un italiano compie un reato per la legge italiana ed è giusto che venga perseguito.

Io sono comunque contrario a qualsiasi filtro venga inserito per limitare la circolazione di contenuti, perchè penso che la mia libertà valga quanto quella degli altri e, soprattutto, se si accetta che ci siano filtri per impedire che dall'Italia si possa accedere a materiale pubblicato all'estero che è illegale da noi, allora accettiamo anche che la Cina filtri le notizie che arrivano da occidente e che, un domani, questo venga fatto anche in Italia.  

Attenzione però a parlare di Pirati. La pirateria è una cosa seria che non ha nulla a che vedere con l'hacking. E spesso anche alcuni che si definiscono hacker sono in realtà pirati. Pirateria significa fare danni, sproteggere software soggetto a diritti d'autore, rubare segreti industriali e proprietà intellettuali. Non c'è nulla di nobile in questo. E' roba da delinquenti. Così come non c'è nulla di nobile nel venire a conoscenza di una vulnerabilità di un software da un'aggiornamento che è stato pubblicato, fare reverse engineering della patch, scrivere un malware che sfrutti la vulnerabilità e diffonderlo (scusate i tecnicismi, per chi non ha capito significa fare una vigliaccata).
Non si difende nessuna libertà in questo modo. Si sfoga semplicemente la propria frustrazione e il proprio livore verso il mondo.

Attenzione anche a nominare troppo spesso i Partigiani. Non montiamoci la testa. Noi picchiettiamo sulla tastiera con i piedi al caldo sotto la scrivania e giochiamo a fare i difensori dei diritti del mondo. E' un bel gioco, qualche volta è anche una cosa seria, ma nessuno di quelli che scrive qui rischia nulla. Non ci sono santi ne eroi.
Fare il partigiano significava rischiare la propria vita e quella dei propri famigliari, e per molti non è stato solo un rischio, per combattere chi toglieva la vita, la dignità, la libertà.
I nazifascisti non mettevano filtri su Internet, fucilavano e torturavano la gente.
Certi paragoni mi sembrano un tantino presuntuosi, no?

A parte queste ultime considerazioni che esprimo, comunque, con tono bonario, la questione della libertà di espressione sulla rete mi pare molto importante e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri che leggono questo forum.
E' giusto oppure no filtrare i contenuti che arrivano da Internet dall'estero? E' giusto stabilire cosa gli italiani possono vedere del mondo e cosa no?

Forza venite gente.
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