interventi sul forum di igor Giuliano

2011-01-26 12:17:08Alternativain risposta a questo messaggio
Avete già pensato o sperimentato BBBell?
http://www.bbbell.it/
 
2010-12-23 23:58:04Grande Troisi!in risposta a questo messaggio
E auguri a tutti!
2010-12-19 22:43:35Bohin risposta a questo messaggio
Boh, non ci capisco più niente.
Più che altro mi preoccupa la questione salute. Ho capito che oggi ci sono meno rischi di cento anni fa, ma ancora esistono.
Per il prezzo, non è detto che sia conveniente, al Carrefour viene venduto un latte fresco marca Carrefour che, mi dicono viene prodotto all Abit di Grugliasco da latte della provincia di Torino e Cuneo (questo, a onor del vero, è per sentito dire) che costa 88 centesimi al litro e a me pare niente male.
Probabilmente la grossa differenza è effettivamente nel consumo " a crudo" che lascia inalterate le caratteristiche del latte. Non so se vale la pena rischiare però, specie se, come me, non si è particolarmente appassionti di latte.
Grazie a tutti per le info!
2010-12-18 23:45:59Latte crudoin risposta a questo messaggio
Qualcuno mi può chiarire qual'è il vantaggio di usare il latte crudo? A parte la riusablità della bottiglia. Intendo dire ci sono delle caratteristiche che il latte pastorizzato non ha o è una questione di prezzo?
Un veterinario alcuni mesi fa mi ha detto che i distributori stanno diventando un problema sanitario per via della gente che, nonostante ci sia scritto, non fa bollire il latte e lo beve così (ho effettivament assistito anch'io alla scena più volte) esponendosi a rischi importanti. Sapete qualcosa a proposito?
Grazie 
2010-12-18 23:40:02Avversari e non nemiciin risposta a questo messaggio
Avversari, Italo, non nemici. Si può essere amici con un avversario politico.
Poi, sai, io dico cosa percepisco. Se dico che il BIP è una presa in giro è perchè questa è l'impressione che mi fa. E come la fa a me, probabilmente, la fa anche ad altri.
Per il resto sono daccordo.
2010-12-17 00:19:15Fortunatamente non siamo nel Cile di Pinochetin risposta a questo messaggio
Caro Alessandro, a leggere bene il noto quotidiano comunista "Il Corriere della Sera" si evince che i ragazzi che erano stati arrestati sono in parte in attesa di giudizio, in parte estranei ai fatti, in parte agli arresti.
Certo che i teppisti vanno arrestati, giudicati e condannati ma bisognerebbe almeno avere l'accortezza di verificare in tribunale la loro colpevolezza in un paese civile e democratico. Questo paese ha già provato in passato la follia (ed anche idiozia) del fascismo e credo proprio che, con qualche eccezione (i fuorilegge esistono, purtroppo), non voglia ripetere l'esperimento.
Per quanto riguarda la Finocchiaro (o meglio suo marito) saranno i giudici e non tu o io, ad appurare la verità.
Infiltrati: ricordiamoci che un nostro ex Presidente della Repubblica ha ammesso di aver usato questi metodi  quando era Ministro degli Interni.
Mi sembra ragionevole, perlomeno temere che possa succedere ancora...

2010-12-16 23:44:13E' facile...in risposta a questo messaggio
Fabio, un grosso abbraccio ai tuoi.
Per quanto riguarda dominare l'impulsività nello scrivere i post è facile...
Basta scrivere tre post e buttare via i primi due!
:-)
2010-12-14 00:23:44Ma perchè?iniziata la discussione
Devo dire che faccio un po' fatica a capire la logica di alcuni interventi su questo forum.
In teoria dovrebbe essere un luogo per incontrarsi e scambiarsi le idee.
Anzi, scusate, Idee, con la I maiuscola. Pensieri che, almeno nella mente di chi scrive possono portare a qualcosa, essere costruttivi.

A questo proposito, Marco, che sostieni che portare un alternativa concreta non è un tuo compito io ti dico che a volte è un dovere.
Come ho letto oggi, attraverso un forum non si vede l'età degli interlocutori e non si sa cosa fanno nella vita, se lavorano, se studiano, se sono in pensione. Quindi non sapendo queste cose di te mi rivolgo a quanti stanno ancora studiando e non si sono ancora affacciati alla vita “vera”, quella in cui si hanno delle responsabilità non solo verso se stessi ma anche verso altri, che vivono con noi, che dipendono da noi o che lavorano con noi.
Ognuno ha il sacrosanto diritto di criticare l'operato altrui, ma deve essere pronto a rispondere alla domanda: tu cosa proponi? Tu cosa faresti al posto mio? E la risposta deve essere credibile e fattibile.
Altrimenti perdi la tua, di credibilità, la tua “autorevolezza”, citata più volte da Biagio, e a volte anche il posto di lavoro... Da che mondo è mondo essere all'opposizione è più comodo che governare. Basta dire che chi governa sbaglia. Io farei meglio se solo ne avessi l'opportunità. Spesso però chi poi va al potere non riesce a mantenere le promesse, perché? Perché è corrotto? Perché è come gli altri?
Semplicemente perché da fuori le cose sembrano semplici ma poi, quando le devi fare davvero, vengono fuori le mille difficoltà del mondo reale che anche tu, che criticavi tanto, non riesci a risolvere.

E allora non capisco a cosa servono le prese in giro. “BIP BIP Allarme” Stefano? Di cosa stiamo parlando? Stiamo costruendo qualcosa o stiamo solo prendendo in giro gli altri? Può essere che un mio intervento possa essere sgradito ed irritante per qualcuno. Le provocazioni fanno parte del gioco. Però deve avere un contenuto. Andare in giro a fare le boccacce alla gente sarà anche divertente, ma in un forum mi aspetto che alla boccaccia segua una proposta.
I voti si guadagnano ad uno ad uno, come ben insegna il signor B che domani rischia di rimanere ancora in sella nonostante tutte le prese in giro, le pernacchie e i vaffa day, molto di immagine ma che non sono serviti a nulla. I voti sono importanti e devono essere guadagnati ad uno ad uno. Non perché “tutti sono uguali e tutti rubano alla stessa maniera”, ma perché è con i voti che si conquista la possibilità di cambiare le cose davvero. Con i vaffa day invece si diventa popolari e si guadagnano un sacco di soldi.

Fabio, so invece quanti anni hai perché mi ricordo quando sei nato. Il problema non è rispondere alle provocazioni. Quello si può, anzi, a volte si deve fare. Bisogna però avere fisso in testa l'obiettivo, che non è mai la propria dignità lesa da una presa in giro. Se qualcuno ci prende in giro o ride di noi, continuerà a farlo comunque. L'importante è fare in modo che il nostro operato abbia un senso, un fine concreto, e così le nostre parole. E poi non bisogna sbagliare mira. Chi sono i veri avversari? A questa domanda mi sembra che si stia tutti dando una risposta sbagliata.

Italo e Laura, io non sono d'accordo con molte cose che professate con veemenza, ma il mio disaccordo non mi impedisce di vedere che questo spazio può essere un bellissimo punto di incontro. Un laboratorio di idee.
Devo dire che mi sembra che manchino delle voci e temo, spero di sbagliarmi, che questa assenza sia dovuta anche alla rissosità e alla tendenza ad attaccare e “sbeffeggiare” certi interventi. Io stesso ho tentennato un po' prima di scrivere questo post ed una parte di me mi sta ancora dicendo: “ ma chi te lo fa fare? Ma che ti frega? Poi ti arriva una risposta che ti irrita. Poi ti fanno BIP BIP, Ma pensa al tuo lavoro, alla tua famiglia, alle tue cose”. Secondo me se uno arriva a pensare queste cose prima di scrivere su un forum un problema c'è ed è concreto. Proviamo a fare tutti una riflessione al riguardo.

Si è parlato molto di televisione ed è anche stato sottolineato di recente che questa non è televisione. Se gli interventi di questo forum invece che scritti, avvenissero in un talk show non avrebbero niente da invidiare ai migliori (!) Sgarbi o Busi (per citare due noti irascibili televisivi) e avrebbero sicuramente una grande audience. Se si continua in questa direzione però, secondo me è un peccato.

Per una volta saluto anch'io così: Pace a tutti.
2010-12-13 00:33:31La storia siamo noiiniziata la discussione
Ho riascoltato "La storia" di Francesco De Gregori.
Eccezionale, nella sua poetica e nella sua capacità di sintesi, come riesca a invitare tutti alla partecipazione ma anche ad accusare tutti di responsabilità per quello che è la Storia.
E di questi tempi in cui alcuni criticano tutto e tutti senza però proporre alternative concrete, propongo una riflessione sulle parole:

E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione. 
 
Per chi vuole riascoltare la canzone dalla voce di De Gregori http://www.youtube.com/watch?v=K-VpPGI2S50

per chi preferisce la fantastica interpretazione di Fiorella Mannoia : http://www.youtube.com/watch?v=aPBaP1JyJwU

2010-12-02 23:14:45Bello...in risposta a questo messaggio
Bello e d'effetto Laura.
Però devo dire che se tu ti autoproclami partigiana perche sei una combattente, armata dei tuoi principi, io mi autoproclamerò santo perchè faccio i miracoli per far quadrare il bilancio famigliare! :-) Mi pare che siano affermazioni sullo stesso piano.
Scherzi a parte, quello che mi colpisce, è che anch'io pago le tasse e cerco di diffondere un senso di legalità, ora che sono dipendente ed anche per gli oltre quindici anni che ho fatto l'imprenditore. Allaccio sempre le cinture di sicurezza e le faccio allacciare.
Non maltratto i magrebini da nessuna parte, figurati se li vado a maltrattare davanti a scuola.
Cerco di discernere il bene dal male e tento di insegnare a mia figlia a fare lo stesso. Cerco di diffondere, per quanto mi è possibile questa cultura.
Faccio le mie scelte negli acquisti anche se diversamente da te. Qualche volta ho evitato di acquistare roba della Nestlè, ma non capisco perchè dovrei boicottare tutte le multinazionali così, per principio. Ti assicuro che ho pagato tutti i miei conti ed alcuni anche molto salati.
Però non mi sembra che sia una cosa terribile, faticosa, eccezionale. Mi sembra una cosa naturale. Tantomeno cerco gratificazioni o riconoscimenti pubblici, non mi appunto medaglie al valore sul petto.
Se ritieni giusto fare quello che fai sono felice per te e, naturalmente fai bene a farlo.
Tieni conto, però, che c'è una parte di mondo che ha problemi diversi dai tuoi. Più o meno grandi o importanti non sta a me giudicare.
Pensa che anni fa mi sono trovato in Russia vicino ad un mercato mentre stava sopraggiungendo un camion pieno di cosce di pollo surgelate. Erano mesi che alla televisione dicevano di non acquistare quelle cosce di pollo perchè provenivano da zone ad elevato inquinamento radioattivo ed erano molto pericolose. Con mio stupore, mentre il camion si stava fermando si formò una coda di acquirenti tra i quali scorsi un uomo che lavorava nella stessa fabbrica in cui lavoravo io. Mi avvicinai e gli chiesi perchè volesse acquistare quelle cosce. Forse non sapeva che erano radioattive? Mi rispose: "Lo so benissimo, come lo sanno tutte le persone che sono in coda, solo che oggi non ci possiamo permettere altro. Meglio morire di fame oggi insieme ai nostri figli o rischiare la leucemia tra una decina di anni?".
Me ne andai in silenzio. Altro che cibo etico e solidale.
Guarda che di questi esempi ce ne sono tanti, e non è necessario andare così lontano.
Quando dico che è comodo fare i partigiani con la pancia piena e i piedi caldi intendo questo.
Poi è vero che se hai delle convinzioni è giusto combattere per affermarle indipendentemente da quello che succede nel resto del mondo, però mi sembrerebbe dignitoso farlo con umiltà. Almeno per rispetto a chi la vita la rischia davvero. Anche oggi Biagio.
Per quanto riguarda gli "hacker", che Italo continua a chiamare "pirati", a quanto ne so, Kevin Mitnick "Condor", chiede 20.000 dollari per partecipare ad una conferenza, oltre all'hotel a 5 stelle e viaggio in prima classe per se e la sua agente.
Alla faccia dell'etica.


2010-12-01 22:58:54Attenzione alla confusionein risposta a questo messaggio
Sono daccordo con te Italo. Internet è libera per definizione e non è possibile limitarla come non è possibile impedire ad un uomo di pensare.
Attenzione che, però, una cosa è limitare l'accesso alla rete, un'altra è non agire nei confronti di reati. Su internet esistono manifestazioni di pedofilia, violenza ecc., ed è giusto, secondo me, che organismi giudiziari, laddove la competenza lo consenta, agiscano nei loro confronti. Qui si va oltre l'espressione del libero pensiero.

E' anche vero però che, essendo Internet transnazionale e transculturale, diventa difficile stabilire cosa è illegale. Ci sono atteggiamenti e comportamenti che sono illegali in Italia e non lo sono in Kurkusistan (uso un paese di fantasia per non offendere nessuno), e lo stesso vale per l'etica e la morale. E, a meno di dichiarare che il Kurkusistan non ha il diritto di emanare le proprie leggi in piena indipendenza, non si può impedire a un suo cittadino al suo paese di pubblicare qualsiasi cosa la sua legge consenta.
Di conseguenza, a meno di filtrare i contenuti considerati illegali in Italia intanto che passano i nostri confini (sempre che tecnicamente sia possibile), non si può impedire ai cittadini italiani di vedere il materiale pubblicato in Kurkusistan legalmente che invece in Italia è illegale, ne, del resto, è giusto perseguire un italiano che ha visionato tale materiale (non mi si può vietare di guardare un manifesto esposto su un muro mentre passo).
Se però la stessa pubblicazione la fa un italiano compie un reato per la legge italiana ed è giusto che venga perseguito.

Io sono comunque contrario a qualsiasi filtro venga inserito per limitare la circolazione di contenuti, perchè penso che la mia libertà valga quanto quella degli altri e, soprattutto, se si accetta che ci siano filtri per impedire che dall'Italia si possa accedere a materiale pubblicato all'estero che è illegale da noi, allora accettiamo anche che la Cina filtri le notizie che arrivano da occidente e che, un domani, questo venga fatto anche in Italia.  

Attenzione però a parlare di Pirati. La pirateria è una cosa seria che non ha nulla a che vedere con l'hacking. E spesso anche alcuni che si definiscono hacker sono in realtà pirati. Pirateria significa fare danni, sproteggere software soggetto a diritti d'autore, rubare segreti industriali e proprietà intellettuali. Non c'è nulla di nobile in questo. E' roba da delinquenti. Così come non c'è nulla di nobile nel venire a conoscenza di una vulnerabilità di un software da un'aggiornamento che è stato pubblicato, fare reverse engineering della patch, scrivere un malware che sfrutti la vulnerabilità e diffonderlo (scusate i tecnicismi, per chi non ha capito significa fare una vigliaccata).
Non si difende nessuna libertà in questo modo. Si sfoga semplicemente la propria frustrazione e il proprio livore verso il mondo.

Attenzione anche a nominare troppo spesso i Partigiani. Non montiamoci la testa. Noi picchiettiamo sulla tastiera con i piedi al caldo sotto la scrivania e giochiamo a fare i difensori dei diritti del mondo. E' un bel gioco, qualche volta è anche una cosa seria, ma nessuno di quelli che scrive qui rischia nulla. Non ci sono santi ne eroi.
Fare il partigiano significava rischiare la propria vita e quella dei propri famigliari, e per molti non è stato solo un rischio, per combattere chi toglieva la vita, la dignità, la libertà.
I nazifascisti non mettevano filtri su Internet, fucilavano e torturavano la gente.
Certi paragoni mi sembrano un tantino presuntuosi, no?

A parte queste ultime considerazioni che esprimo, comunque, con tono bonario, la questione della libertà di espressione sulla rete mi pare molto importante e mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri che leggono questo forum.
E' giusto oppure no filtrare i contenuti che arrivano da Internet dall'estero? E' giusto stabilire cosa gli italiani possono vedere del mondo e cosa no?

Forza venite gente.
2010-11-29 22:04:26Intervista dopo l'eventoin risposta a questo messaggio
Intervista de La Stampa dopo 'evento di Torino
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&IDmsezione=14&IDalbum=32687&tipo=VIDEO#mpos
2010-11-29 00:33:57Una sorpresain risposta a questo messaggio
Spesso le persone riservano delle sorprese. Anna Maria è rimasta relegata per molto tempo nel suo personaggio di Sconsy perchè così ha voluto il sistema. Sicuramente ha molto altro da dire, come persona e come artista.
Nei purtroppo rari spettacoli o apparizioni televisive che la vedono partecipe mette sempre qualcosa, a modo suo, costruttivo, al di fuori del "comico", come per dare un senso al talento che le è stato concesso. Si può condividere o meno il suo pensiero, ma non la sua genuinità.
Sono felice, Biagio, che la serata ti abbia lasciato qualcosa. Spero, per lei e per noi, che ci sia ancora modo di ascoltare questa nostra concittadina (è di Torino)  nei ruoli e con i messaggi che lei stessa ha scelto di interpretare.
 
2010-11-18 23:46:31Qualcosa esistein risposta a questo messaggio
Non so dire se il PIL di un paese corrisponda esattamente alla sua ricchezza, e anche se è così, il fatto che si possa accedere a più o meno servizi data una certa ricchezza dipende da quando questi servizi costano. Ma poi si tratta degli stessi servizi?
Se prendiamo un'automobile di oggi svolge più o meno la funzione di una di quarant'anni fa, ma diresti che è uguale?
Io non sono particolarmente esperto in economia e quindi non ti so dire se col totocalcio si possa finanziare la sanità, per quello che ne so io potrebbe già essere così.
La scelta, però, di utilizzare il denaro pubblico per finanziare la sanità, grandi opere, sviluppo industriale, infrastrutture, assistenza sociale in diversa misura è un fatto politico, a cui partecipiamo tutti nella cabina elettorale con la matita in mano ed anche un po' nelle azioni di tutti i giorni. E nel mettere la crocetta su un simbolo piuttosto che un'altro, decidiamo quale settore della vità di tutti sarà maggiormente beneficiato di investimenti e sviluppi.
E non so nemmeno se sia corretto dire che, visto che oggi il PIL è cresciuto rispetto a quarant'anni fa dovremmo poterci permettere gli stessi ospedali di prima: sai quanto costa un'ospedale oggi e quanto costava quarant'anni fa? In termine di costo del lavoro, attrezzature, servizi, ecc. Siamo sicuri che il paragone regga? 

Ti do anche qualche buona notizia: ci sono anche delle eccellenze in Italia, non solo in Africa, e ti dirò di più, perfino in Piemonte.
Ti faccio un esempio di un servizio che , non quaranta ma, quindici anni fa non esisteva nel campo delle emergenze sanitarie.
Puoi trovare tutte le informazioni su http://www.patatrac.org/frameset/patatrac.htm ma, per brevità provo a spiegarlo in modo semplificato.
In Piemonte esistono un certo numero di DEA (i Pronto Soccorso) , credo una quarantina, ma solo un  numero limitato di Neurochirurgie. Fino al 1995 se mi fosse capitato di cadere sciando a Sestriere e di battere violentemente la testa sarei stato portato probabilmente all'ospedale di Pinerolo dove, secondo protocollo, mi avrebbero fatto una TAC. Non essendo però presente un neurochirurgo a visionare le lastre, in una buona percentuale di casi, sarei stato trasferito al CTO di Torino in ambulanza dove lo specialista avrebbe finalmente potuto diagnosticare ed eventualmente intervenire chirurgicamente.
Oggi, grazie ad una rete, non si trasferisce subito il paziente, ma una "richiesta di consulenza" corredata delle immagini TAC. Il neurochirurgo di turno al CTO (o in un'altro centro) visiona i dati e decide se il paziente deve essere effettivamente trasferito (in casi particolarmente urgenti anche in elicottero) oppure non si trova in pericolo e può essere dimesso o, al limite, tenuto in osservazione. Oggi tramite questo sistema si sono ridotti, in Piemonte, dell'85,7% i trasferimenti inutili di pazienti liberando risorse economiche ed anche materiali (ambulanze che invece di trasferire pazienti sani soccorrono chi è realmente in pericolo). 
Questo accade in Piemonte, non a New York.
Anche le centrali operative del 118 in Piemonte, oggi, sono tecnologicamente all'avanguardia, grazie a tecniche e strumenti di dispatching estremamente sofisticati che permettono all'operatore di determinare, in un tempo molto limitato, quale mezzo di soccorso deve essere inviato a seconda della tipologia dell'incidente (http://www.ospedale.al.it/Struttura.aspx?IDE=1809 e  http://www.emergencydispatch.org/articles/whatis.html.
Queste sono cose che salvano le vite.
E poi ci sono le reti e gli osservatori per patologie specifiche, per esempio quella allergologica (http://www.regione.piemonte.it/sanita/program_sanita/specialita/allergo.htm) che si interfaccia con i sistemi delle DEA per la raccolta di informazioni.
E questo solo per parlare di emergenza.
Io, Italo, preferisco farmi male ed avere bisogno di un'ambulanza oggi piuttosto che quarant'anni fa.

Per quanto riguarda il diritto di avere un'ospedale vicino a casa, non saprei. Specifica cosa intendi per "vicino". Un abitante di Usseglio, per esempio, dove ha il diritto di disporre di un ospedale? Non credo che si giustifichi la costruzione di un ospedale a Lemie. D'altra parte, stando ad Usseglio, mi è capitato più di una volta di vedere intervenire l'elicottero del 118 per soccorrere dei casi urgenti.

 
2010-11-11 23:35:05Insomma, li ha o non li ha?in risposta a questo messaggio
E va bene. La battuta era tesa a evidenziare che finchè non si ha un figlio proprio si vedono le cose da un'angolazione diversa e non si capiscono certi comportamenti.
Per non lasciarti un po' così...dunque:

1-
> - i figli italiani devono obbligatoriamente essere accompagnati a scuola in automobile >(e per scuola si intende alla porta dell'aula fino ai 12 anni davanti al CANCELLO della >stessa dopo) ;

A parte che mia figlia ha sei anni ed è un po' presto per mandarla a scuola da sola, se c'è la possibilità non vedo per quale motivo dovrei costringerla a fare una levataccia per prendere un pullman alle 6,30 e, come ricorda Laura, tornare a casa alle 16 pur essendo uscita da scuola alle 14,00. Se c'è la possibilità di aiutare è meglio.
Certo hai ragione nel dire che a una certa età , se non si può fare altrimenti, un figlio può anche andare da solo. Ma un figlio non nasce cresciuto e per un po di anni bisogna comunque e per forza andarlo a prendere e portarlo.

2-
>al compimento del diciottesimo anno d'età i figli devono essere necessariamente >provvisti di automobile per arrivare al CANCELLO della stessa , i mezzi pubblici sono >schifati in quanto oltre a non arrivare direttamente davanti alla scuola comportano il >disagio di far svegliare gli adolescenti alle ore sei del mattino (ed occorre provvedere a >colazione);
Ribadisco quanto affermato prima. Chi ha la possibilità di farlo fa bene a risparmiare ai figli la levataccia. Non è che per essere intelligenti dobbiamo frustarci la schiena per forza. Ti assicuro che sono in molti a non avere la possibilità di comprare l'auto al figlio diciottenne. Non so chi frequenti tu.

3-
>bisogna riconoscere che le mamme/papà di oggi per via del tempo utilizzato in >automobile non sono in grado di cucinare fresco quindi i ragazzi anche a cena >mangiano cose qualitativamente del tutto simili a quelle mangiate in mensa, tali >prodotti sono notoriamente costosi;
Anche qui non so a chi ti riferisci. Noi cuciniamo e così fa la maggior parte della gente che conosco. Mangiano roba pronta molto più facilmente i single un po' pigri.
Sempre che non cenino da mamma'.
Comunque le poche volte che ceniamo a pizza pechè non abbiamo avuto il tempo di cucinare, quel tempo non l'abbiamo passato in auto, ma a lavorare...

4-
>devono essere necessariamente evitate tutte le malattie da raffreddamento pertanto i >figli non possono uscire di casa da ottobre ad aprile;
Naturalmente i figli escono lo stesso. Però considera che quando un figlio si ammala, uno dei due genitori deve stare a casa con lui, specie se è piccolo. E quando si lavora, le ferie e i permessi non sono infiniti. Senza contare che dopo un po', a forza di assenze, l'azienda potrebbe anche esprimere qualche perplessità sulla tua costanza ed affidabilità...

5-
>uno dei genitori deve necessariamente ricorrere al part time in quanto il figlio >sedicenne se lasciato solo in casa potrebbe dare fuoco alla casa;
Come ho già detto, un genitore ricorre al part time molto prima dei sedici anni, perchè la gestione IDIOTA di asili e scuole non capisce che chi lavora full time, non esce alle quattro dal lavoro ed in ogni caso non ha il teletrasporto.

6-
>il ricorso all'aiuto dei nonni non è ipotizzabile perchè considerato intromissione "di >quella strega".
Il ricorso all'aiuto dei nonni sarebbe anche bene accetto... ad averli. Nel mio caso purtroppo non ci sono.
E comunque chiunque abbia dei figli sa che, mediamente, i nonni sono devastanti nell'educazione dei bambini per la quantità di vizi che, in buona fede, erogano.

7-
>....La piccola di sette al mio arrivo era sola e tranquilla in casa che ci aspettava da due ore ...
Questo non fa che confermare l'opinione che ho della "civiltà" britannica.

Va meglio?


2010-11-11 23:06:42Mi si deve essere rotta la calcolatricein risposta a questo messaggio
Molto bello quello che scrivi Italo, mi hai convinto.
Solo devo portare a riparare la mia calcolatrice, perchè sommando gli stipendi dei due ragazzi di cui parlavo e sottraendo quanto serve per SOPRAVVIVERE continua a darmi zero o una cifra negativa. Ma deve essere un problema di calcolatrice, perchè loro, avendo già abdicato il proprio benessere, dovrebbero avere soldi a sufficienza anche per pagare il nido, i vestiti ed il cibo per il bimbo.
Sarà una calcolatrice Microsoft...
A proposito, mi sa che se chiudiamo gli occhi e ripetiamo che per portare avanti la famiglia e crescere i figli non servono i soldi e basta l'amore, l'eugenetica la facciamo noi.
Si, perchè se non facciamo qualcosa, i figli li farà solo chi gode di "un certo agio".
 
2010-11-11 00:19:23Meno male :-)in risposta a questo messaggio
Luca, sono convinto che purtroppo non sia così, ma sapere che qualcuno come te ci crede mi da fiducia per il futuro.
Ti auguro di tutto cuore di confermare nella vita questo tuo entusiasmo.
2010-11-11 00:10:06I figli crescono o si fanno crescere?in risposta a questo messaggio
Come ho precedentemente scritto, una volta, in molte famiglie, la donna non lavorava. Faceva la casalinga, cresceva i figli.
E le famiglie restavano unite, non si divorziava.
Anchè perchè la donna, che si era dedicata a crescere i figli, non aveva mai lavorato e non era quindi economicamente indipendente ed autonoma ed il passo della separazione era praticamente impossibile o intollerabile.
I figli venivano cresciuti dai genitori, ma spesso, e lo dico per esperienza personale, l'ambiente famigliare era minato da una convivenza coatta, in parte dovuta ai motivi economici di cui sopra, in parte da un retaggio culturale che considerava una colpa la separazione. Il substrato necessario ad uno sviluppo equilibrato e sereno dei figli in questi casi era inquinato totalmente da tensioni e litigi tra i genitori.
Pur crescendo con i genitori, i bimbi in quella situazione, non hanno avuto un'infanzia serena.
 Oggi molte donne sono costrette a lavorare. Molte lo scelgono. Alcune decidono di lavorare e, avendo più figli piccoli, girano la totalità dello stipendio ad una baby sitter che guardi i bimbi durante il giorno, pur di conservare il posto dii lavoro.
Laura, ti sembrerà assurdo.
Ma lavorare, invece di stare con il proprio figlio, è una scelta difficile, dolorosa, ed anche coraggiosa che si fa per promettergli che quelle ore che si passeranno insieme, anche se qualcuna in meno, saranno serene. E che, se la vita ci porterà a prendere delle strade che non avremmo voluto percorrere, saremo pronti.
Laura, chiediti pure se sia giusto mettere al mondo dei figli per poi delegare qualcun altro a crescerli  ma non credo che il problema sia in questi termini. Non è un problema di quantità ma di qualità del tempo che si passa insieme.
Tralascio il fatto che, laddove un genitore abbia scelto di non lavorare per restare a casa con i figli, salvo rare e lodevoli eccezioni, sia stato sempre la madre.

Il "vil denaro", del resto, non disponendo molti di patrimoni, beni e case lasciate dai genitori o pagate "a loro insaputa" da ignoti benefattori, è purtroppo necessario.

Per il resto condivido l'auspicio che si riesca a ricondurre il mondo ad una dimensione più umana, che si eviti continuare a cementificare, che si investa nella cultura e nel futuro. Purtroppo sono però un po' pessimista, perchè il modello economico in cui siamo immersi assomiglia molto all'autobus del film "Speed", che non poteva rallentare se no saltava in aria. Quindi, prima di togliere il piede dall'acceleratore, assicuriamoci di avere un modello alternativo che funzioni. Mi raccomando.

Per Marco: ne riparliamo al tuo primo figlio :-)

 
2010-11-10 23:03:47Quindi tutto a posto?in risposta a questo messaggio
Italo,
allora è tutto a posto.Io mi preoccupavo per niente.
Quindi posso dire a una coppia di giovani che conosco di cui lei fa la segretaria da un notaio (ti tralascio l'importo del cedolino) e lui lavora in una cooperativa che lo fa lavorare il 60/70 % del suo tempo (e lo paga di conseguenza) che possono tranquillamente fare due o tre figli perchè a Kinshasa sono più poveri di loro. E quando i bimbi usciranno da scuola alle 16.30 dirò a lei di mettersi part time per andarli a prendere.
E se vuoi, in privato, ti faccio nome e cognome. Anzi, ti faccio tutto un elenco di persone che vivono così.
Non mi sembra così strampalato, nel decidere se avere un figlio o no, considerare la propria situazione economica attuale e prospettiva.
Naturalmente tutto può succedere, ma fare un figlio partendo da una situazione già molto critica è, perlomeno, irresponsabile. Anche nei suoi confronti.
Parere opinabile, certo. Però penso che nel mettere al mondo un figlio si debba essere ragionevolmente certi di essere in grado di farlo crescere fornendogli tutti gli strumenti affettivi, psicologici e materiali per affrontare la vita. Ovviamente non è detto che poi ci si riesca.
E allora non me la sento di biasimare i due ragazzi di prima se hanno deciso di rimandare a tempi migliori questo progetto di vita.
Speriamo che arrivino in tempo.
2010-11-10 00:38:40Fattore Famigliainiziata la discussione
Si parla ancora di "Fattore" o "Quoziente" Famiglia.
Questa volta si parla di sgravi fiscali per aiutare le famiglie con figli e parenti anziani o non autosufficienti a carico. Il fatto che si parli di detrazioni è già qualcosa: almeno ne beneficierà chi le tasse le paga...
Questo dibattito però mi da lo spunto per qualche riflessione sulla famiglia e i figli.

Pare che la società abbia bisogno di un incremento demografico, di più figli ed io, sinceramente, non ho capito bene perchè. Ho sentito qualche motivo relativo ai conti dell'INPS, che hanno bisogno di un certo rapporto tra pensionati e forza lavoro, qualche altro riguardo alla transizione demografica troppo violenta da una crescita positiva ad una negativa, che per qualche oscura ragione sarebbe una brutta cosa. Nessuno che però dica fino a quando la popolazione mondiale potrà crescere. Quanto il pianeta è in grado di sopportare. E questo è un tema interessante.

Ma ammesso ,e non concesso, che il paese abbia effettivamente bisogno di nuova figliolanza, perchè oggi si fanno meno figli di ieri?

Io provo a buttare li' un po di motivi...

1 - Instabilità professionale. E' un fattore che influenza specialmente il grande passo del primo figlio. I contratti atipici, le attività precarie, licenziamenti e casse integrazioni non favoriscono progetti a lungo termine. Ed un figlio sicuramente lo è.
2 - Carenza di risorse economiche. Un figlio costa. Sia  come spese dirette (vestiario, giochi, sport, scuola, ecc) sia come spese indirette (vedi punto 3)
3 - Servizi insufficienti. Quando ero piccolo io la maggior parte delle famiglie erano monoreddito. Per cultura, ma soprattutto perchè uno stipendio solo poteva bastare, bene o male, a vivere. Ovviamente c'erano anche le eccezioni. Questo permetteva ad un genitore, tipicamente la mamma, di stare con i figli.
Oggi, però, la situazione è cambiata, e la famiglia "tipo" vede entrambi i genitori che lavorano, sia perchè uno stipendio solo raramente basta, sia per far si che uno dei genitori non sia dipendente dall'altro (ed anche che abbia la possibilità di realizzarsi professionalmente).
Diciamo, per semplificare, che i genitori spessissimo lavorano entrambi perchè, altrimenti, i soldi non basterebbero.
Il problema è che, se entrambi i genitori lavorano, il bimbo deve essere affidato durante il giorno a qualcuno: se ci sono i nonni (e se sono disposti) almeno in parte il problema è risolto, in caso contrario ci vuole il nido, la scula materna e poi la scuola primaria.
Ed è qui' che arrivano i costi veri. Il nido è un vero e proprio salasso. La scuola materna e primaria un po' meno, se si rimane nel pubblico. Si paga la mensa e ...
PERCHE' IL TEMPO PIENO DELLE SCUOLE NON E' MAI DAVVERO PIENO?
Ma perchè il tempo pieno è pieno solo fino alle 16,00 o 16,30? Ma chi è che lavora fino a quell'ora?
A questo punto uno dei due genitori deve scegliere se lavorare part-time (e quindi rinunciare ad una parte significativa del già magro stipendio) o pagare il post-scuola. Sempre che sia sufficiente. Spesso anche il post-scuola arriva solo fino alle 17,30/ 18,00 e non è detto che uscendo alle 17,30 dal lavoro si riesca ad arrivare in tempo.
E poi ci sono le vacanze. Con i centri estivi che costano e non coprono l'intero periodo. 
Se qualcuno sta per dare la colpa ai recenti tagli alla scuola si fermi. Per devastanti che , effettivamente, siano, sono responsabili di altre nefandezze e non di queste che erano già presenti prima.

Ed allora cosa fare? Davvero "scontare" un po' di tasse può fare la differenza?
Oh, per carità, qualche soldo in più non fa mai male. Ma davvero può servire a convincere qualcuno che non ha figli a farne uno o chi ha un figlio a farne un secondo e un terzo? Perchè per avere più figli o si è fortunati e si è ricchi, o si è fortunati e si fanno degli orari particolari, o si rinuncia a qualsiasi possibilità di crescita professionale (e, guarda caso, di solito questo onere spetta alla donna) per correre dietro alle bizzarie orarie del sistema scolastico.

Suggerimenti?

P.s.: non ho la minima idea di come siano orari e servizi delle scuole di La Cassa. Quello che ho scritto fa riferimento alla mia esperienza personale.


2010-11-08 22:19:37A chi può interessare, un appuntamento a Torino invece di guardare la Televisione :-)iniziata la discussione
Giovedì 25 Novembre alla Libreria La Feltrinelli alla Stazione Porta Nuova - Torino 

Caro amico diLetto,  Il nuovo libro di Anna Maria Barbera (Foschi Editore)

Sconsolata lascia il posto ad Anna Maria, in un libro caratterizzato da uno sguardo personale e sincero, che pagina dopo pagina svela l'autrice come donna che non ha paura di mettersi a nudo per dare voce all'universo femminile. Arricchisce il libro un cd contenente una traccia audio inedita, recitata e cantata da Anna Maria Barbera.


Incontri con l'autore: giovedì 25 novembre, ore 18.30
Performance dell'autrice accompagnata dal chitarrista Egidio Marchitelli.


www.caroamicodiletto.it/incontri-con-autore-doc.asp

2010-11-07 21:58:49 i figli.... sono sempre migliori di chi li ha generatiin risposta a questo messaggio
Accidenti, pensa come doveva essere il padre di Hitler!
2010-11-05 18:37:41Open Sourcein risposta a questo messaggio
Sull'Open Source ci sarebbero tante cose da dire, effettivamente. Solo che temo che diventerebbe una cosa per gli addetti ai lavori.
Pensi che si possa spiegare a chi non è informatico cosa significa ?
2010-11-04 23:58:53Alieno non è un marziano...in risposta a questo messaggio
Manuel,
non mi pareva di aver insultato nessuno ( a parte forse un po' quelli che vedono "certi programmi" che ho chiamato imbecilli, tra il serio e il faceto).
Integralista,  fanatico e snob sono aggettivi che descrivono la percezione che mi arriva da chi prende posizioni molto radicali. E' un fatto personale e soggettivo.
Ho usato "alieno" non nel contesto dell'Area 51 ma nel senso di astrazione dalla società. 
In ogni caso, sinceramente, se scrivo su un forum o un blog delle opinioni, mi aspetto anche che qualcuno mi possa dare dell'imbecille. Ognuno è libero di pensare e dire quello che vuole. E potrebbe anche avere ragione.
Se però il prezzo per esprimere delle idee è qualche appellativo, ben venga.
Per quanto riguarda la televisione, sinceramente, fa un po' quello che ti pare, io ho espresso un'idea.
Guardare ogni tanto la tele non serve solo a rimanere su questa terra, anche se ce ne sarebbe bisogno. A volte è semplicemente bello.
Per finire non credo che ci sia un telecomandone che controlla tutte le televisioni, è più probabile che ce ne sia uno che controlla tutti i pc.
2010-11-04 23:24:25Per un attimo ci ho creduto...in risposta a questo messaggio
Se non dicevi che scherzavi...
Ci tengo solo a ricordare che, qualunque tessera si voglia o non voglia avere in tasca, Berlusconi non l'hanno messo la solo quelli che l'hanno votato. Anche quelli che non hanno saputo creare una coesione alternativa. E non solo per le elezioni.
Lasciando perdere scherzi ed uccellini, gli ideali e i princìpi sono fondamentali e valgono, a volte, quanto la vita stessa. Dobbiamo allevarli come figli e lasciarli ai nostri figli.
Ma anche se non tutti gli ideali, o probabilmente meglio, non tutti i modi per raggiungerli sono condivisi, siamo davvero così diversi? Contrapposti?
Ma pensi davvero che il fatto che cose come il non trovare un accordo per il ritiro dall'afghanistan o l'abolizione o meno di un'articolo di legge possa giustificare il consegnare il paese in mano a chi, ti assicuro, non si fa gli stessi scrupoli?
Io credo di no. Io credo che, oggi più che mai, serva trovare un unione.
2010-11-04 00:07:21invece o non invece...amletico!in risposta a questo messaggio
Diego, messa così non fa una grinza. Sono d'accordo con te.
Io però provavo a sondare un percorso, che può non essere simpatico a tutti, ma, che ci vuoi fare, a cercare nuovi sentieri ci si può anche sporcare...
Quello che ha svegliato in me questa voglia di vagabondare è stata una diffusa ostilità verso la televisione che ho riscontrato di questi paraggi (gente, ho capito perchè La Cassa ha raddoppiato gli abitanti da quando ci vivevo io...:-)). Ostilità che mi è apparsa, almeno a prima vista, esagerata, dalla proposta di una dieta mediatica fino ad un obiezione totale. In realtà non riesco, nei vari post, a trovare una argomentazione convincente per cui si dovrebbe smettere di guardare la tv, anche se ammetto che eccedere possa far male (ma questo vale anche per il vino). La TV ci condiziona, influenza le nostre scelte, la pubblicità pilota i nostri acquisti... Io credo che sia vero solo in parte e che per guardare certe trasmissioni, un po' imbecilli bisognava esserlo anche prima...
Ho scritto, qualche post fa, che ci sono produzioni televisive eccezionali in mezzo a tanto fango e che rinunciare a tutto è come buttare il bambino insieme all'acqua sporca.
Di fronte a posizioni così... rigide, radicali, mi accorgo di provare una certa diffidenza. Anche perchè spesso si portano dietro una specie di autocompiacimento elitario, snobista (io sono fuori dal coro, io invece di guardare la tele sto con la famiglia, io le notizie le leggo sui blog, le ricevo col podcast dopo averle verificate con l' l-Pad).
Sottinteso: tu che guardi la tele sei un'imbecille a cui fanno il lavaggio del cervello tutti i giorni (lo so che non l'ha detto nessuno, ma perchè ho la sensazione di averlo sentito?).
Ed allora mi viene da chiedermi: ma è davvero cosi? E una volta che me lo sono chiesto per la televisione me lo chiedo anche per i palloni cinesi, per il cibo biologico, per il caffè solidale ecc. ecc.
E qualche volta mi viene il dubbio che, più che un impegno vero per migliorare questo mondo, sia una specie di bandiera da sventolare, ora che ne sono rimaste poche. Un modo per dire: io non sono come gli altri, caproni ottusi, io non mi faccio fregare. Io sono quello che va controcorrente perchè faccio parte dei buoni che hanno sempre ragione.
Oh, attenzione, è solo un dubbio, uno spunto, una provocazione. Non è che ce l'ho con qualcuno in particolare...
Non è che così ci si faccia tanti amici. Se si vuole portare un messaggio non so se sia il modo migliore.
Però credo anche che, chi fa la scelta di diventare vegetariano, di guardare meno la televisione, di fare qualcosa per il coltivatore diretto di caffè in America Centrale, parta comunque da dei princìpi vicini ai miei e forse, se non alziamo fiammate troppo alte, riusciamo anche a capirci.
Diego, chi è stufo di certa politica, però secondo me, dovrebbe anche mostrarmi il fondo della strada da percorrere, l'arrivo. Perchè intanto che la parte buona del paese continua a dividersi in una mitosi anomala che invece di produrre crescita riduce, l'Italia va a escort.

2010-11-03 00:23:19Gaberin risposta a questo messaggio
Non ho resistito:
www.youtube.com/watch

Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c'è niente da fare
non c'è via di scampo
mah, quasi quasi mi faccio uno shampoo.

Uno shampoo?

Una strana giornata
non si muove una foglia
ho la testa ovattata
non ho neanche una voglia
non c'è via di scampo
devo farmi per forza uno shampoo.

Uno shampoo?

Scende l'acqua, scroscia l'acqua
calda, fredda, calda...
Giusta!
Shampoo rosso e giallo, quale marca mi va meglio?
Questa!
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma è una cosa buona, come la mamma, che ti accarezza la testa quando sei triste e stanco: una mamma enorme, una mamma in bianco.

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.

Seconda passata.

Son convinto che sia meglio quello giallo senza canfora.
I migliori son più cari perché sono antiforfora.
Schiuma soffice, morbida, bianca, lieve lieve
sembra panna, sembra neve.

[parlato]: La schiuma è una cosa pura, come il latte: purifica di dentro. La schiuma è una cosa sacra che pulisce la persona meschina, abbattuta, oppressa. È una cosa sacra. Come la Santa Messa.

Sciacquo, sciacquo, sciacquo.
Fffffff... Fon.


2010-11-02 23:51:02Ohibo'in risposta a questo messaggio
Non comprendo bene di cosa ti meravigli, ohibo'!
Viviamo immersi in un brodo di informazioni e sappiamo che la tv ci condiziona, o perlomeno tenta di farlo. Sta agli anticorpi che abbiamo sviluppato di bloccare il condizionamento. Ma ripeto, non è solo la tv. E se butto via la TV devo anche bruciare i giornali, non andare più al cinema, chiudere gli occhi mentre guido per non vedere i cartelloni (questo mi sembra pericoloso...).
Non è meglio far lavorare il cervello invece?
Noi fortunatamente abbiamo la possibilità di scambiare pacificamente le nostre idee e abbiamo la possibilità di capire che non dobbiamo necessariamente comprare una marca di shampoo perchè lo presenta una pubblicità e non è non vedendo più la pubblicità che ci salviamo. E' capendo che la pubblicità è un meccanismo, una tecnica, non un mostro che ci assale di notte. Mia figlia che ha sei anni ha già capito che non tutte le cose che dice la pubblicità sono proprio vere...
E allora perchè dovrei perdere delle trasmissioni fantastiche? Perchè ho paura di vedere uno spot?

Riguardo ai bambini cinesi, scusa, il regime cinese, del fatto che noi compriamo o meno i palloni se ne frega in modo assoluto. Ha trovato in sessant'anni il modo di vivere e prosperare ed oggi anche di mettere in crisi il nostro sistema economico. Anche se tutti i paesi del mondo non comprassero più i palloni, in Cina continuerebbero a fregarsene dei diritti civili e a far lavorare i bambini (ed anche uomini e donne) in condizioni disumane producendo o facendo qualcos'altro. E poi ci vogliono anche i soldi. Io conosco molta gente che compra dai cinesi perchè non ce la fa ad arrivare a fine mese, e per lo stesso motivo non compra biologico, macrobiotico e solidale.
Mercato di corso Racconigi per la carne dalla macelleria rumena, altroche'...
Luca, io e te possiamo stare a parlare e confrontarci per mille anni, ma se non vengono fatte delle azioni da parte dei governi non cambia nulla. E allora, ad un certo punto, dopo un po' che ci confrontiamo, dovremmo trovare il modo di metterci daccordo, per trovare un'obiettivo comune anche se non soddisfa pienamente tutti.
E invece mi fa letteralmente imbestialire che al governo ci sia chi c'è e quelli che, bene o male, qualche principio l'hanno ancora, non possano trovare un'unione che permetta di fare concretamente le cose.
Oh gente, va bene i princìpi, ma non crediamo nelle favole. Io un'uccellino col secchiello non l'ho mai visto, un pompiere ivece si. E se mi va a fuoco la casa chiamo i vigili del fuoco, non lo zoo.

2010-11-02 23:09:04eddai Stefano...in risposta a questo messaggio
Dai Stefano, lascia stare i partigiani. Fortunatamente non stiamo parlando di fucilazioni in piazza ma di televisione e società più o meno civile. E se proprio li vuoi coinvolgere... fortunatamente non hanno fatto come l'uccellino, altrimenti adesso marceremmo col passo dell'oca. Al contrario hanno cercato di ottenere dei risultati con la loro azione evitando di sprecare la loro vita.
Gli ideali sono importanti ma devono condurre ad azioni che portino dei risultati. Certo durante l'occupazione è stato necessario rischiare la vita. Ora però ritorniamo per terra. Non mi sembra un eroismo buttare via la televisione...

2010-11-02 00:28:06Bastasse non avere la televisione...in risposta a questo messaggio
Danda,
apprezzo la tua replica e mi fa piacere, ed anche rasserena, il fatto che la tua ostilità verso la televisione non sia fanatica e snobista.
Faccio solo una precisazione ed un commento.
La prima è che non ho parlato di "dovere di criticare certe televisioni" ma di "dovere di criticare certa televisione", produzioni buone e cattive ci sono su tutti i canali.
La seconda è che rifiutare completamente la televisione per scelta ideologica (uno potrebbe anche non averla perchè non ha il tempo di guardarla) mi sembra un po' "buttare via il bambino insieme all'acqua sporca".
Ci sono molti programmi di grande livello sia culturale che qualitativo. E' vero che probabilmente molti di questi posso vederli in streaming se voglio, ma allora tanto vale che li guardi alla tele.
Inoltre i condizionamenti di cui parlavo sono comunque inevitabili. La pubblicità la trovi in televisione ma anche in radio, sui giornali, sui muri, ed anche su molti siti internet. Trovi pubblicità nella posta, la trovi al cinema, in spiaggia, insomma, è impossibile non incontrarla.
Immagino che se tu, andando a lavorare, incontrassi sulla strada dieci cartelli pubblicitari che reclamizzano un sapone, non proveresti  e sicuramente non seguiresti un impulso irrefrenabile ad acquistare quel particolare prodotto...
E se funziona con i cartelli perchè non con la tele.
Chiariamoci: non è che voglio convincerti a comprare una TV! Se vivi bene così sono felice per te. Ripeto che è la scelta ideologica che mi turba.
Per quanto riguarda il microcosmo, intendo riferirmi all'ecosistema, al mondo protetto in cui mi rifugio nell'illusione che comprare un pallone italiano invece di uno cinese possa aiutare a risolvere lo sfruttamento minorile in cina, che non guardare la televisione mi salvi l'intelletto e l'anima, che mangiare cibi biologici mi salvi dal cancro, che mangiare verdura invece di carne sia eticamente nobile. E' bello, e mi fa bene, niente da dire.
Però cambia la tua vità e non quella degli altri. Il ragazzino cinese continuerà ad essere sfruttato, perchè neanche se al mondo nessuno più comprasse palloni si cambierebbe il regime cinese. Forse sarebbe più utile cercare di costruire un governo che sia attento ai diritti civili considerandoli all'interno di uno scenario di equilibri economici e politici internazionali. E che magari abbia anche i numeri per governare. Altro che vaffa day.
Se si vuole cambiare il mondo è meglio usare il buon senso .
A proposito: l'uccellino è finito arrostito e i pompieri hanno spento l'incendio.
2010-11-01 18:35:37RIcevuto...in risposta a questo messaggio
Hai ragione! sorry!
2010-11-01 14:26:34Televisione e televisionatiiniziata la discussione
Questo forum mi sta appassionando...
Mi rendo conto che a volte, nel tentativo di essere conciso, non sviluppo a sufficienza il pensiero. Riprendo allora il post riguardo alle affermazioni Pasoliniane sulla televisione.

Trenta o quarant'anni fa l'offerta televisiva era molto limitata: Canale Nazionale e secondo canale. Gli orari erano limitati: mi pare che le trasmissioni iniziassero alle 18 o giù di li. La tecnica era quella che era, non tanto sotto il punto di vista dell'oggetto televisore (per quanto l'evoluzione tecnologica dalle valvole ai motori grafici moderni sia un po' come il passaggio dalla bicicletta allo shuttle) quanto della produzione stessa.

Qualcuno ricorderà il film il Lunedì e il Mercoledì sera. E basta. Gli altri giorni erano varietà, commedie (anche interessanti, e teleromanzi). Telegiornali, tribune politiche (sob), e caroselli. Uno dei teleromanzi più appassionanti che ricordi è stato “La freccia nera” con una Loretta Goggi ragazzina e un Arnoldo Foa, come sempre, impeccabile. Ricordo un ritmo incalzante, suspance, avventura. Attendevo da una settimana all'altra la successiva puntata.
Circa un anno fa ho trovato in vendita il cofanetto DVD con l'intera serie e, pregustando di rivivere le emozioni di un tempo, mi sono attrezzato per la visione. Che noia! A parte il bianco e nero che potrebbe anche avere il suo fascino, ritmi lenti, pause lunghissime, colonna sonora quasi inesistente, dialoghi inconsistenti. Una completa delusione.

La tecnica di produzione ed i mezzi a disposizione di quel tempo, oltre, naturalmente, alla cultura televisiva e cinematografica, facevano de “La freccia nera” un ottimo prodotto televisivo. Oggi, abituati ad un montaggio più avvincente, effetti speciali e riprese più coinvolgenti e, magari, anche attori più preparati ad una recitazione più consona al mezzo cinematografico e televisivo (contrapposta alla recitazione teatrale del tutto incoerente con riprese registrate, primi piani e montaggi), i teleromanzi di un tempo appaiono goffi, improvvisati e sostanzialmente noiosi.
Ed un media noioso, per quanto acculturato possa essere il contenuto, non serve perché non riesce a portare nulla a destinazione.

In questo senso ritengo che la televisione oggi sia decisamente migliore di una volta. Oggi non devo sottostare passivamente ad un palinsesto che mi vincola, non solo nei contenuti, ma anche negli orari, e quindi nelle abitudini di vita. Disponiamo di canali tematici, terrestri o satellitari, documentari, notizie, film, inchieste, ricostruzioni in realtà aumentata di scenari del passato, di fenomeni scientifici. Possiamo accedere a canali di informazione provenienti da tutto il mondo. La tecnologia ci permette anche di registrare trasmissioni per poterle vedere senza dover necessariamente rinunciare ad altre occupazioni. Naturalmente esiste anche la “spazzatura”, anche se ognuno di noi ha una visione diversa del concetto.

Insomma oggi posso scegliere.

Ma il problema delle affermazioni di Pasolini, non è solo una trasposizione contestuale e temporale, è anche un problema di filosofia di vita. Io posso anche scegliere di creare un microcosmo (e qui mi collego ad un post di alcuni giorni fa) protetto. Scelgo di vivere fuori dal contesto della società degli altri. Salgo sulla montagna, mi creo una comunità, divento vegetariano, guardo il mondo dall'alto e sputo sulla testa di quelli che stanno sotto. Io probabilmente miglioro la mia vita, o per lo meno la percezione che ho di essa. Solo che il mondo non migliora, perché quella che ho io è una visione lontana del mondo, irreale. Non è vero che dall'alto vedo meglio le cose, le vedo solo più lontane. Inoltre non interagisco con nessuno e , le poche volte che lo faccio, parlo una lingua ormai diversa e la gente non mi capisce.

Oggi non esiste una ragione per demonizzare la televisione nella sua generalità. Esiste il dovere di criticare aspramente certa televisione. Ma lo posso fare solo se non assumo atteggiamenti fanatici e, passatemi il termine, “grillini” che deviano pericolosamente verso uno snobismo intollerante.
E allora bisogna tuffarsi nel mondo e vivere la sua realtà, che è fatta anche di televisione e di pubblicità. Ci condiziona, è vero. Ma se vogliamo vivere dentro questa società e portare il nostro contributo per renderla migliore occorre rischiare e a volte subire questo condizionamento. Del resto diventa difficile convincere qualcuno di qualcosa se si appare (è in effetti si è) del tutto alieni.
La produzione televisiva è tesa al profitto: e allora? Dobbiamo renderci conto, una volta per tutte, che è il profitto a muovere gli investimenti. E l'unico modo per riuscire a realizzare un progetto, che non sia un isola che lotta contro i mulini a vento, è renderlo profittabile. Oppure politicamente vantaggioso. E allora produzioni di qualità vengono realizzate, e progetti utili vedono la luce.
Ha ragione Laura quando decide di scegliere cosa guardare. Come nelle diete, non sempre è questione di quanto, ma di cosa si mangia. E oggi il menu' è ampio. 
In generale trovo che la televisione abbia un ruolo importante. Non ricordo chi, un tempo, ha detto che “è come se qualcuno prendesse un tuo occhio e lo portasse in giro per il mondo”.

Sta a te decidere a chi affidarlo.

2010-10-31 12:05:21Il contesto...in risposta a questo messaggio
...bisogna dire che la televisione è maturata negli ultimi 30 anni ed anche noi. Se non nei contenuti, sicuramente nell'offerta e nelle tecnologie.
Le parole che hai citato sono "lievemente" integraliste, e calandole nel costesto degli anni in cui sono pronunciate e nella figura di Pasolini, ci stanno anche. Oggi però la situazione è anche complessa, di cosa stiamo parlando? Del TG4, del TG LA7, di Minzolini, di Amici, del Grande Fratello, di National Geographics, di Blob, di Fazio, di Santoro, di Floris, della pubblicità, degli interventi di Gino Strada, o dei concerti di musica sinfonica, dei film?
Macchecaspita! Non c'è mica un demone nel telecomando! I tasti li puoi schiacciare tu. Anche quello con la scritta OFF.
2010-10-30 00:33:21Un sorrisoin risposta a questo messaggio
Una cosa che manca su Internet è di poter fare un bel sorriso senza dover usare quelle odiose faccette con le parentesi. Beh, Laura, immaginane uno...
Sono stanco anch'io di sentire chi si lamenta, ma devo dire che, una certa preoccupazione la provo.
I microcosmi sono un rifugio eccezionale, ma attenzione, non sono il mondo. La' fuori gira brutta gente...
Quando dico che ci vuole memoria storica intendo dire che c'è stato un salto di generazione in cui non siamo riusciti a trasmettere tutto quello che serviva. Abbiamo forse dato per scontato che certi concetti fossero ormai assimilati, incorporati dalla società. Ed ecco che spuntano i negazionismi, le revisioni più strampalate della storia, ed anche miti deviati.
Mi ha colpito, anni fa, sentire un bimbo in una intervista in Sicilia, che interrogato su cosa avrebbe voluto fare da grande rispose orgoglioso : "il mafioso".
Oggi sento continuamente da ragazzi più o meno giovani, di fronte a barzellette offensive, machismi da ventennio e dimostrazioni di onnipotenza del premier, l'espressione: "e un grande!". E' un grande? Ma allora abbiamo sbagliato tutto. Cosa abbiamo insegnato a scuola, a casa, per strada in questi anni, come abbiamo potuto tradire così i nostri vecchi?
Facciamo pure i gruppi di acquisto, uccidiamo l'insalata invece delle mucche, facciamo volontariato per l'ambiente, per l'antiincendi, per l'AVIS, parliamo di sostenibilità ambientale e di decrescita felice. Però qualche volta, anche se è un po' noioso e poco radical chic, spieghiamo ai nostri bimbi la differenza fra "un grande" e "un prepotente arrogante", per non dire di peggio..., e spieghiamo anche a quelli che, visto che la famiglia non glielo ha insegnato, l'hanno imparato da soli, che tirare fumogeni ai sindacalisti e picchiare i parlamentari, per odiosi che siano, porta solo a creare le condizioni per una nuova strategia della tensione (vedere riferimento su Wikipedia :-) (oops, mi è scappata la faccina). E se vogliamo strafare, spieghiamo anche ai pargoli, che quando saranno grandi e lavoreranno in una grande azienda, non dovranno mettersi in mutua per poter seguire la partita comodamente a casa, perchè così si rischia di far chiudere la fabbrica (anche questo abbiamo dimenticato dii insegnare).
Guarda che sto ancora sorridendo, non te la prendere, niente di personale.
Per il resto, sai, l'ottimismo è continuare a parlare con la gente, a lavorare pensando di produrre qualcosa di concreto mentre qualcuno continua ad arricchirsi creando ricchezza virtuale, a mettere a letto la figlia la sera e a svegliarla il mattino, a godere di un'alba in montagna.
E poi... pago la mia casa, pago le mie illusioni, fingo d' aver capito che vivere è incontrarsi, aver sonno, appetito, far dei figli, mangiare, bere, leggere, amare... grattarsi!
Ed anche stasera sono riuscito a non guardare la televisione....


 



2010-10-29 23:28:38Ricordo...in risposta a questo messaggio
ricordo bene anch'io quel giorno. Purtroppo ne ricordo anche tanti altri tristi e per fortuna tanti di più, felici.
Biagio, grazie a te d'ora in poi, la sera, allargherò la mia "nuotata" nella rete per uscire a prendere una boccata d'aria  qui...
2010-10-29 01:02:07Facebook, forum e...orizzontiin risposta a questo messaggio
è bello, Biagio, ritrovarti a fare da motore a iniziative, a cercare di stimolare la partecipazione nel paese dopo tanti anni...
Ripensando a ormai quasi vent'anni fa, mi meraviglio di quanto tutto sia cambiato ed eppure ciclicamente tutto si ripeta in forme e modalità nuove.
Passando in macchina per il paese stento a riconoscere la piazza Galetto, mi blocco davanti ad un senso unico che mi sorprende ma rivedo in mezzo alle nuove costruzioni i vecchi muri che riconosco, come si riconoscono gli occhi di una persona molto cambiata dagli anni passati ma con lo stesso sguardo di un tempo.
Ed oggi Internet, che ci da la possibilità di "accodarsi", come dici tu, e sbirciare, un po di nascosto a volte, i pensieri degli altri. Trovo fantastico Facebook, che mi ha dato la possibilità di rientrare in contatto con vecchi amici e conoscenti, anche molto lontani, ed oggi mi trovo a fare gli auguri di buon compleanno a persone che non vedo da dieci anni ma che frequento, nelle piccole cose della loro vita che vogliono condividere, quotidianamente. E so che Maurizio si è fatto male ad un piede, che la figlia di Graziano si è laureata ed un caro amico, che da ragazzo contestava duramente il padre, oggi è contestato duramente dal figlio... piccole cose che riempiono un fazzoletto di tempo della mia vita ogni sera, quando tutti dormono.
Però, Biagio, purtroppo, di energia pulita e aria fresca e sentimenti nobili, ne vedo un po' pochini.
Ho detto che tutto si ripete anche se in modo nuovo... la politica contrappone ancora destra e sinistra, anche se non è più tanto facile capire cosa significa, complicato anche dal fatto che alcuni continuano a saltare da una parte all'altra. Gli immigrati hanno cambiato faccia, colore, lingua, ma sono sempre odiati... anche da coloro i quali immigrati lo sono stati a loro volta. La ricchezza, per grande o piccola che sia, è ancora il fine che giustifica i mezzi.
Per una volta, però, vorrei fare il vecchio brontolone, e rivolgermi ai giovani (che come ben sai , forse a ragione, non ascoltano mai i vecchi) per dire loro di sporcarsi le mani con la polvere che ricopre alcuni ricordi dei loro genitori o nonni e provare a ricercare certe memorie storiche. E così, magari chiedere: Nonno, chi erano le Brigate Rosse? Papà, è vero che una volta tanta gente non voleva affittare le case ai meridionali e c'erano i quartieri ghetto? Nonno, quanti anni hai lavorato in Germania? E poi, e mi scuserà chi si potrebbe infastidire, è vero che la zia che non ho mai conosciuto è morta dopo un aborto clandestino perchè in Italia era vietato farlo fare da un medico in ospedale?
E poi, tanto per capire come può essere diverso il modo di vedere i simboli, fermare un'immigrato dell'Est e chiedergli che cosa rappresenta per lui la falce ed il martello. Così, tanto per capire che una bandiera, per quanto luminosa sia, spesso nasconde atrocità disumane.
E così continuando, forse, questo giovane curioso che fa tante domande, uscendo il mattino di casa, potrebbe anche salutare il vicino di casa in modo diverso. E magari abbracciare il padre, anche se pensa che il TAV si deve fare. E qualcun'altro togliere dei simboli politici stampati su una scuola elementare.
Non oso sperare che quel giovane arrivi anche a pensare che per vivere bene si possa lavorare e pagare le tasse, che si possano fare delle scelte contrarie ai propri interessi ma positive per la collettività e che il Grande Fratello... sia solo il fratellone sovrappeso.
Ma questi sono sogni...
Con affetto.
igor

 

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