le arance, che dolci

Maria Teresa Ambrosi

Roberto Li Calzi, orgoglioso visionario, come lui stesso si definisce (qui), a febbraio ci ha spedito le sue deliziose arance tarocco. Dolci e ricche di succo hanno un solo difetto: finiscono in fretta.

Oltre a gustarle da sole, in insalate e spremute, nei giorni scorsi ho pensato di utilizzarle per farne una torta.

Si utilizzano 2 uova: gli albumi si montano a neve con un pizzico di sale e si aggiungono all'impasto solo alla fine, i tuorli si montano con 200 grammi di zucchero di canna, 200 gr. di farina (io ho utilizzato quella di farro semi-integrale) la scorza grattugiata di un'arancia, 200 gr. di yogurt bianco o agli agrumi e una bustina di lievito per dolci.

Mentre l'impasto ottenuto e messo in teglia cuoce per una mezz'ora in forno a 180°, si pelano a vivo 2 arance conservando il succo che ne esce, si tagliano a fette spesse un cm. circa e si dispongono senza sovrapporle in una padella antiaderente cosparse di zucchero di canna. A fuoco basso si fanno caramellare leggermente le fette di arancia da entrambi i lati, bastano pochi minuti altrimenti si sfaldano. Quando sono pronte si mettono a parte in un piatto e al fondo rimasto nella padella si aggiungono un cucchiaio di rum, il succo recuperato dal taglio delle arance (se è poco se ne  può spremere un'altra mezza) e 2 cucchiaini di cannella. Si scalda il tutto per ottenere uno sciroppo piuttosto liquido.

Quando la torta risulta cotta (la prova stecchino è d'obbligo), si mette su un piatto o un vassoio, si bucherella con una forchetta o uno stecchino e si cosparge con lo sciroppo. In ultimo si dispongono le fette di arancia caramellata.

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