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Agosto, un caldo cane




Agosto, il culmine dell'estate: alle nostre latitudini un periodo climatico che porta benessere e gioia di vivere, un periodo comodo e tranquillo per scrivere dei simboli e delle curiosità su questo mese che ci accingiamo a vivere.
Prima di noi migliaia di anni di civiltà passate hanno goduto delle condizioni favorevoli di questo periodo e ne hanno instillato nei simboli il significato segnando la via che porta alla comprensione e al godimento dell'essenza della vita, del colore di questo tempo particolare; simboli che spesso significano  pienezza, tranquillità, sicurezza e fiducia, voluttà dell'anima che riposa in questo tempo quieto.
Ci addentriamo nei simboli di questo mese maschio, di fuoco, proprio per poterne distillare l'essenza che ci aiuterà a percorrerli con quella curiosità necessaria ad essere più consci e sensibili al periodo.

E' saldamente il sole il dominatore di agosto, sole  principio primo della vita su questo pianeta, fonte di energia per tutti i viventi; rappresenta una fase di maturità e di completezza ed è associato a virtù positive come coraggio, calore umano, lealtà, generosità. Per questo viene utilizzato come indicatore e propiziatore di positività con il suo simbolo astrale, il punto in mezzo ad un cerchio che indica in la ruota zodiacale,  l'Uno che si manifesta attraverso le sue dodici energie nel microcosmo e nel macrocosmo. Nell'astrologia è infatti il sole il principale 'attore' sulla scena, colui che manifestandosi secondo le dodici energie genera il creato.
Il numero del mese, l'8, da sempre è un numero positivo e significa pienezza, quiete, bonaccia; vanno ricordati gli innumerevoli matrimoni celebrati in Cina l'8/8/88, paese da sempre sensibile ai numeri.
Parallelamente vanno ricordati gli arcani dei tarocchi legati ad agosto: il sole e la forza che già nel loro significato diretto indicano le caratteristiche del mese; appena scavando un po' si vede che la forza è una giovane donna con un cappello con le tese che formano un 8 (un caso?) che, apparentemente senza sforzo, spalanca le fauci di un animale... un leone? E' la forza morale che può sottomettere gli istinti: ancora decisione, coraggio, tranquilla potenza.












       




In alto, il punto con il centro intorno;
Sole come simbolo identificatore in architettura; altri segni indicano
una costruzione 'attenta' al simbolico.


Sole che in questo periodo entra nel segno del Leone, il solleone appunto; dell'animale il mese riflette tutte le virtù positive.
Leone che così spesso vediamo rappresentare in posizioni simboliche per la maestà dell'immagine e l'impressione di potenza e coraggio; altro significato simbolico del leone è uno dei quattro elementi, il fuoco, mentre altri animali (uomo/angelo, aquila, toro) simboleggiano aria, terra e acqua; basta guardare la carta ventunesima, l'ultimo arcano dei tarocchi per avere la testimonianza iconografica dei quattro animali simbolo dei quattro elementi che ruotano intorno all'uomo (spesso rappresentato ermafrodita).
Ad un altro livello di lettura rappresentano gli evangelisti: leone - marco , aquila - giovanni, toro - luca, uomo/angelo - matteo e possiamo ancora giocare con i corrispondenti elementi:

acqua - angelo - matteo

aria - aquila - giovanni

fuoco - leone - marco

terra - toro - luca



Simbologia alchemica: simboli, elementi e animali correlati.


A questo punto la mente curiosa può indagare sul simbolo del leone alato che spesso vediamo rappresentato; al di là delle storielle che ne riportano l'origine come 'visione', il leone alato indica l'unione tra l'elemento fuoco (cioè il reale, il coraggio, l'uomo-eroe) con l'elemento spirituale, l'aquila, la spiritualità; unisce cioè ciò che è in alto con ciò che è in basso ed in alchimia rappresenta l'opera, ovvero  l'intero processo alchemico, la conoscenza che dà il mondo intero a chi la possiede; inquieta un po' vederlo a simbolo di gruppi finanziari...


  
Agosto è periodo di calore intenso per il quale a volte usiamo il termine canicola, la cui derivazione ci porta ad un animale dalle virtù simili al leone ma più diffuso nei nostri ambienti, il cane; l'etimologia di canicola è legata al cane e ha derivazioni antiche, egizie.
La vita in Egitto era fortemente dipendente dalle piene del Nilo; ogni anno la piena e la relativa inondazione segnava il momento più importante di ricchezza e produzione per tutte le terre; corrispondeva proprio al periodo estivo, periodo di abbondanza e voluttà.
Sirio è la più brillante stella del firmamento (in qualche regione del mondo proietta lievi ombre!): gli Egizi tra il 4380 e il 2220 aC celebravano l'anno nuovo alla sua levate eliaca (con il sole) al solstizio d'estate; dopo di che cominciava il benefico straripamento del Nilo rendendo le terre adiacenti coltivabili; Sirio faceva da 'cane da guardia' per avvisare la popolazione dei dintorni che era tempo di spostarsi per lasciare il posto al benefico fiume; da questo prende il nome l'intera costellazione del Cane Maggiore (Cattabiani, Planetario) e l'indicazione del periodo caldo dell'anno, il periodo del cane o canicola, stagione consacrata al dio Anubis  con il corpo di uomo e, non deve stupire a questo punto, con la testa di cane.
Oggi a causa della precessione degli equinozi, la levata con il sole di Sirio è a settembre e la si comincia a vedere ad ottobre, si sposta poi di qualche ora al mese per culminare a mezzanotte del primo gennaio e scomparire in aprile: non annuncia certo più la canicola... i tempi sono cambiati.

In quattro millenni non solo la posizione della levata eliaca di Sirio è cambiata; tradizioni e culture sono variate nei tempi in modo continuo anche a dispetto del volere degli uomini innestandosi le une sulle altre in un movimento sincretistico col risultato di una ibridazione tra  vecchio e  nuovo che ci permette di riconoscere oggi i segni dell'antico; le parole canicola e solleone ne sono un esempio.
Ai tempi dei romani in agosto, al 13, era celebrato il culto della dea Diana, simbolo della Grande Madre e spesso raffigurata con una cerva, o con un cane: il tema del cane ritorna e quello della Grande Madre ci permetterà, più avanti, di confrontarlo con l'Assunta..

Una soluzione di continuità nell'evoluzione delle culture occidentali è sicuramente rappresentato dall'avvento del Cristianesimo, della Chiesa e del relativo potere temporale che ha imposto cambi culturali 'cristianizzando' feste precedenti e in qualche modo appropriandosene pur senza stravolgere il culto esistente. Questo per due motivi: il primo era quello di facilitare le conversioni di persone gia 'abituate' ad un certo calendario ed il secondo per non perdere nessuna delle feste codificate.
Non stupirà quindi vedere nell'iconografia cristiana di agosto apparire spesso il cane; il culto di san Rocco, molto diffuso in Italia, lo vede spesso raffigurato con un cane ai piedi in base alla leggenda che narra l'aiuto che l'animale diede al santo portandogli da mangiare mentre era affetto dalla peste; così a Camogli a san Rocco si benedicono i cani.
Anche san Cristoforo, la cui festività appartiene a questo periodo, in raffigurazioni medioevali è rappresentato con un cane;
Si celebra in agosto anche san Domenico, fondatore dei domenicani; sarà forse un caso ma la congregazione fu soprannominata dei 'domini canes', ovvero dei cani di dio vista l'assiduità e inflessibilità con cui predicavano la vera fede e si battevano contro chi invece viveva 'nell'errore', tanto che spesso (per esempio a Torino) ai domenicani furono affidati gli uffici dell'Inquisizione Romana per combattere le eresie. Il simbolo del cane ancora oggi viene utilizzato per 'segnare' possedimenti domenicani.















     
Cane ai piedi della statua di San Rocco, chiesa di San Rocco, Torino
Testa di cane ad indicare la zona dei frati domenicani, ex-convento adiacente alla chiesa di San Domenico in via Milano, Torino
 Testa di cane indicante una zona dei 'cani di dio', i domini-canes, nel palazzo che custodiva le prigioni dell'Inquisizione a Torino; inquietante proposizione del numero 6 nei fregi.



Santi e cani in questo agostano periodo vanno a braccetto, fino al punto che... un cane è stato fatto santo; si tratta di San Guinefort o Guignefort di Borgogna "era un cane levriero vissuto nel XIII secolo, che fu oggetto di devozione popolare quale santo per i miracoli che scaturirono presso la sua tomba, oggetto di culto e pellegrinaggi nella zona di Lione, a Sandras, tra Chatillon-sur-Chalaronne e Marlieux." (WP)
Non a caso il giorno della festa è ad agosto, il 22.


Vetrata nella chiesa di San Tommaso, Torino.


Non potremmo che concludere la rassegna del rapporto agostano tra santi e cani passando da un cane fatto santo a... un santo fatto cane: con la celebrazione, il 24 agosto, di san Bernardo: un nome che dice tutto...

Si perdoni lo scherzo, ma l'accenno all'eresie, a san Bernardo, e alla concretezza che è simbolo del mese possono indurre ad una pigra e meditabonda digressione agostana che aiuterà forse nella comprensione, e nelle personali liturgie, di questo mese e di questi tempi nei quali la nostra civiltà si pensa sia molto concreta, molto terrena e votata al sodo nei confronti dell'oscurante, tetro periodo medioevale legato all'immaginario, alle fole e alle superstizioni; dimostrando invece che forse è l'esatto contrario e siamo molto meno liberi nel pensiero oggi di allora.

San Bernardo è il santo più 'alto' che Dante descrive nel paradiso; la persona che lo introduce alla Madonna, al quale il poeta dedicherà lo splendore della cantica 'Vergine Madre...' forse il momento più alto e struggente della Commedia (che obbligatoriamente dovrebbe essere fatto studiare a memoria in tutte le nostre scuole,  nda)
Bernardo (dal latino berhardus, coraggioso) di Chiaravalle, soprannominato 'cane da guardia' della fede,  difensore dell'ordine dei Templari, era riconosciuto come uno dei più assidui conoscitori e promotori  del culto della Madonna; la sua azione deve essere inscritta in un periodo di confronto e lotta tra due ordini monastici prevalenti, quello dei cistercensi da lui fondato e improntato al rigore morale  e quello dei cluniacensi derivati da un ramo riformato dell'ordine benedettino, dei quali i primi criticavano l'eccessivo lusso e rilassamento (chiunque veda oggi la cattedrale di Cluny sa come sia andata a finire): un periodo di grande confronto culturale, nel quale la voce di queste forti personalità era la guida e il riferimento per molti al pari dei maître à penser odierni.
Tra i quadri che ritraggono san Bernardo che più possono inquietare ci sono quelli della lactatio: quelli in cui cioè la Madonna preme con la mano sul proprio seno perchè dal capezzolo schizzi latte per nutrire il santo. Di simili lactatio ce ne sono state molte in passato, legate al culto della Madonna del latte; da un certo punto in poi non si sono più dipinti quadri simili, nè il culto è proseguito.
Il messaggio del quadro è chiaro: come il bambino viene nutrito dalla madre concretamente con il latte così la Madonna nutre concretamente il santo della vera fonte di vita; la donna, il nudo, il latte appartengono per gli occhi del pittore e dei destinatari dell'opera ad un quotidiano conosciuto, reale, concreto e condiviso. Non c'è nessuno scandalo nel gesto che è di pura naturalità; purtroppo tutti comprendiamo che una immagine così oggi non siamo più in grado di capirla, frastornati dai significati diversi che possiamo affibbiare ad una mammella premuta che schizza latte nella bocca di un adulto; in chiesa poi!




Lactatio di San Bernardo, dalla sagrestia della chiesa della Consolata, a Torino;
immagine dall'interessante  cultor.org.


Va ancora considerato che Bernardo di Chiaravalle era testimonianza di lotta contro le eresie del tempo; catari che negavano la vera incarnazione di Dio e docetisti che negavano la natura umana di Cristo: la lactatio confuta entrambe in un colpo solo tramite quell'insegnamento iconografico, autentica 'televisione' medioevale. E' una professione di concretezza della fede (fiducia) portata avanti con lealtà e coraggio: agosto è concreto.

Al limite che ci impedisce di apprezzare il quadro molto ha contribuito la civiltà che s'è sviluppata dal medio evo in poi; tanto che s'è cominciato a prendere la parte per il tutto e a lodare più il seno di Maria che non il gesto, o a dipingere Madonne perchè era l'unico modo di presentare pubblicamente un nudo, fino ad arrivare ad immagini che di spirituale hanno ben poco, come quella sotto riportata... tenendo in qualche modo al guinzaglio il popolino che di fronte a queste immagini poteva avere forme di devozione molto più terrene che spirituali. Certo, sarebbe giudicato forse bestemmiatore chi giudicasse pornografia un quadro della Madonna; ma se la nostra civiltà s'è elevata tanto da poter giudicare con senno e distacco quanto è successo secoli or sono, non possiamo che ammettere che qualche leva di questo tipo è stata utilizzata per convogliare verso la (vera) fede e soprattutto verso il potere temporale che la rappresenta molte persone.



Madonna del latte tratta da un dittico del francese Jean Fouquet;
più che suggerire pensieri spirituali fa pensare ad una velina dal seno rifatto.
Suggesione raccolta dal blog di Lucyette.


Simili considerazioni possono essere fatte nelle diverse ricorrenze del 'sacro cuore' di Cristo o della Madonna ( si vedano, in particolare, le rivelazioni di Fatima); ancora una volta il culto del 'sacro cuore' spesso snobbato, giudicato  inadeguato, inattuale e sentimentale dalla nostra civiltà testimonia la distanza tra la concretezza, la solidità  dell'organo che da sempre è simbolo solare, sede del calore e della Luce, e rappresenta la vita dell'uomo e la labilità con cui è percepito da quella odierna. Il cuore, il sole d'agosto, era un tempo considerato come una realtà includente tutte le forme della vita intellettiva insieme al mondo delle emozioni e degli affetti; il centro vivificante dell'uomo di cui il salmo recita 'insegnaci a contare i nostri giorni e avere un cuore sapiente'. Secoli di sovrastrutture ecclesiastiche hanno allontanato, invece di avvicinare, pensieri così intimamente connaturati con l'uomo per farli diventare concetti liturgici astratti che ben poco hanno di vivificante; probabilmente passando attraverso la lettura dei simboli dei tempi possiamo trovare una strada per costruir loro senso e ricondurli ad una qualche ragione.

Proprio in agosto, il 19, cade la festa di san Giovanni Eudes; potremmo alzare le spalle di fronte a questo strano nome o ancora una volta incuriosirci perchè fu uno dei promotori del culto del cuore immacolato di Maria; ancora una volta il legame agosto-cuore ci si presenta a fortificare i rapporti con la solidità, il coraggio, il leone di questo periodo.

Altro fenomeno che  lega agosto all'uomo è lo sciame delle perseidi, le stelle cadenti; se ne trovano testimonianze di millenni or sono anche dai cinesi; nella tradizione cattolica sono legati a san Lorenzo e sarebbero le lacrime del santo o le scintille della graticola sulla quale sarebbe stato martirizzato che piovono dal cielo. La graticola, come si vede nella foto a fianco, è spesso presente nelle rappresentazioni del santo.
 Il realtà san Lorenzo, martire del 258 dC, sembra fosse stato decapitato per aver rifiutato di consegnare i tesori della Chiesa, distribuendoli invece ai poveri; la leggenda narra che 'arrostendo' avrebbe detto Ecce, miser, assasti tibi partem unam, regira aliam et manduca - 'ecco, miserabile, hai abbrustolito per te una parte, ora rigirami dall'altra e mangia'.
Il periodo della festa di san Lorenzo era precedentemente 'occupato' dalla festa di Ercole invitto presso i romani; ed Ercole è una ipostasi del sole (Cattabiani), ancora una volta si evidenzia il sincretismo che ci porta oggi a vedere i segni delle civiltà passate nei fenomeni che da sempre segnano la vita dell'uomo come quello delle 'stelle cadenti'.

Risulta più complesso trovare il collegamento tra la festa dell'Assunzione o dell'Assunta, il 15 di Agosto, e le feste precedenti; il rapporto suggerito è quello che vede la festa romana negli stessi giorni dedicata a Diana o alla dea siriana della fertilità Atargatis, latinizzata in Minerva, legata al culto della Grande Madre e come tale 'assorbita' dal culto della Madonna; la vedete qui a destra non a caso circondata da.. cani.
Il legame agosto-fertilità era presente nella civiltà celtica che dedicava il mese al nocciòlo (Corylus Avellana) che, come tutti i frutti protetti dal guscio, è simbolo di conoscenza e di fertilità (il seme raccolto) da cui i proverbi che legano pane e noci ai matrimoni come augurio.
Non risultano invece particolari legami tra l'Assunzione e la concretezza  e maturità d'agosto, se non legando la progressione dell'immagine della Madonna di maggio - luglio - agosto, prima procreatrice poi Grande Madre ed infine, al grado seguente alla maturità, assunta in cielo per poi passare a settembre con la Vergine che rappresenta la fine dell'elemento-terra.
Il culto dell'Assunta, benchè diffuso, è tutt'altro che concreto tanto da essere una festa cattolica senza avere alcuna base evangelica; infatti dell'assunzione non se ne parla nè nei vangeli canonici nè in altri testi sacri, mentre viene trattata nei vangeli apocrifi, che, come tali, non sono considerati rivelazione divina. Il culto dell'Assunta parte dal VI secolo e viene reclamato alla santa sede dal XVIII secolo, ma il dogma dell'assunzione (l'ultimo  definito dalla chiesa) è  stato dichiarato solo nel 1950 da Pio XII con l'enciclica Munificentissimus Deus in base all'insieme di credenze popolari e a cenni da diversi autori che lo fanno definire come 'divinamente rivelato'; sembra quasi un voler comunque inserire una festività proprio dove la devozione popolare e la cultura millenaria premono per celebrare con questi motivi-primi, archetipici, il momento dell'anno.

In tutto questo escursus sui simboli di agosto manca un elemento quasi sempre presente negli altri mesi: quello ctonio, cioè legato ai mondo degli inferi, dei morti, dell'aldilà, quasi che venisse dimenticato in questo periodo così pieno di valori positivi.

La mente curiosa certamente non lo dimentica e fa il pieno in questo periodo di positiva solarità ben sapendo che siamo soggetti alla legge del Tempo e che presto la declinazione del sole si farà più evidente e ci porterà poco alla volta alla negazione, alla morte del sole che avverrà nel solstizio d'inverno a dicembre, nel freddo e nel buio; ma sorride sapendo che se il chicco muore il suo fine è portarci verso la porta degli dei per rinascere, poco dopo, ad una nuova vita, ad un nuovo respiro, ad un nuovo attimo di vita.

Ogni giorno è un Natale; ci vuole un coraggio da leoni per ammetterlo: agosto è qui per darcelo.

Buone ferie!






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