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Sembra la cosa più difficile in questa strana estate pianificare una passeggiata in montagna.
Il tempo sempre incerto, instabile, anche nei giorni di fine Luglio, classico periodo di afa e caldo torrido.
Era da tempo che meditavo di andare al Colle della Lunella. Le penso sempre in grande e il mio proposito di partenza era la traversata Val della Torre - Viù, magari pernottando con la tenda. Però ci vuole un po' di pianificazione e soprattutto un paio di giorni a disposizione.
Poi giorni fa ho visto delle locandine che pubblicizzavano un concerto al Colle della Lunella il 31 Luglio. Come non desiderare di fare parte di un connubbio così insolito e capace di mettere insieme il fascino della montagna e quello della musica ?
Il motivo questa volta per partire era più che sufficiente.
L'entusiasmo a mille, fino a ieri mattina, quando verso le sette ho aperto gli occhi che cominciava a piovere.. accidenti.
Ma la voglia di montagna è tanta, alle 10 ho messo il naso fuori e ho visto il sole, la frenesia ha ripreso a farmi vibrare e in pochi minuti ho preparato scarponi e zaino, pranzo al sacco e tutto il necessario.
Alle 11 lascio la macchina a Mulino di punta, è tardi, penso, maledettamente tardi, il concerto è alle 13. Il padrone della Trattoria dei Cacciatori, al quale chiedo informazioni sul tempo per arrivare, mi dice un paio d'ore. So per certo che sono di più, ma mi serve credergli e parto di gran carriera. La carta delle valli di Lanzo e del Moncenisio 1:50.000 mi aiuta, cerco il sentiero più veloce e per tagliare un po' alla fine lo perdo e decido per una salita diretta, almeno fino ad incrociarlo più in alto. Il percorso non è agevole e mi tiro gli accidenti da sola per questa scelta.
Alle mie spalle si apre la valle del Casternone, più salgo e più si vede Torino in lontananza. Il tempo regge, le poche nubi non danno preoccupazioni.
Raggiungo finalmente il sentiero proprio sul bivio verso il colle della Portia, il cartello dice 1h30 al colle della Lunella, è mezzogiorno e un quarto e penso che cominceranno senza di me. Penso anche che mi piacerebbe sentirne almeno un pezzo, ma in fondo se arrivo tardi è lo stesso, arrivare arrivo, lo scopo è comunque raggiunto. Mi vengono degli inquietanti pensieri sulla discesa. E se fosse dall'altra parte ? Se fosse che scendo a Toglie e raggiungo il fondo valle e poi in un modo o nell'altro faccio ritorno a casa ?
Lascio la mente libera di vagare mentre salgo lungo il sentiero, ben tenuto, attraverso parti di bosco e attraverso le pietraie, dove è stato costruito mettendo le rocce a modi lastricato, sembrano passaggi da mondi incantati.
Raggiungo l'alpe Lunella e l'ultimo bivio per la Portia. La cima del colle la vedo vicina, pochi minuti ancora. Mi prende un po' di preoccupazione, non ho incontrato nessuno lungo la strada, non vedo nessuno e non sento rumori. E se fosse che visto il maltempo il concerto è stato rimandato?
Cerco di tranquillizzarmi, in fondo dal Col del Lys è poco più di un'ora di cammino, lo scroscio di acqua mattiniero non può aver fatto rinunciare nessuno.
Poi raggiungo il passo, e da quel punto il panorama è meraviglioso. Davanti si apre la valle Viù, alle spalle la valle del Casternone che si estende fino alla pianura. Meritava tutta la fatica solo questo.
Ora davvero la sento la musica, vicino ad un edificio appena più avanti. Non è neanche l'una e mezza e mi avvicino di buon passo, accompagnata dalle note della Sinfonia n° 5 di Beethoven.
Il quintetto di ottoni è piazzato sotto l'ombra di un grande ciliegio, alle spalle della casa.
Spaziano da Hendel a Gershwin, dal blues alle marce che hanno accompagnato l'unità d'Italia colorando la loro performance con una forma di spettacolo divertente che dissacra e avvicina anche la musica classica.
Seduta sull'erba respiro a pieni polmoni quell'aria magica, la vista e l'udito si fanno da controcanto in un'armonia meravigliosa.
Finito il concerto riprendo la discesa, il senso di appagamento è sufficiente da non farmi cercare nuove emozioni in una discesa diversa e un ritorno un po' alla ventura.
Riprendo il sentiero e stavolta lo seguo fino a valle, per scoprire che faceva un giro molto diverso da quello fatto nella salita, costeggiando la valle a destra in mezzo a una parte più ricca di boschi e verde e sicuramente più agevole.
Alla fine scopro che partiva a 50 m da dove ho lasciato la macchina, appena oltre il bivio in cui io ho girato seguendo indicazioni che ricordavo a memoria e quando leggo il cartello che indica "Colle della Lunella 3h" penso che, in fondo, è stato meglio così.
un grazie ai Color Brass e agli organizzatori del concerto: Piccolo Auditorium Paradisi, "L'eco di Val della Torre", Associazione spontanea "Amici della Lunella"