L'asilo (1944)

dall'originale fornito da Biagio Tuberga
(Scansione OCR dall'immagine riportata in calce)
L 'Asilo Infantile venne fondato nel 1933 dall'attuale Parroco di La Cassa - Sac. D. Vittorio Bianciotto.
Contrarietà ed opposizioni da parte del Fascio minarono seriamente l'esistenza di questa benefica istiluzione fin dal suo nascere, ma superata con l'aiuto del Signore la dolorosa prova, l'otto novembre 1938, accolte con giubilo dalla popolazione, giunsero finalmente le Rev. Suore del Cottolengo che aprirono i battenti dell'Asilo il 14 novembre con n. 26 bambini.
Appianate le difficoltà, l'opera delle Suore si svolse indisturbata fino all'otto giugno giorno in cui i partigiani delle brigate Garibaldi, ad ogni costo, vollero requisire l'Asilo per trasformarlo in distretto e magazzino viveri. Quivi si fanno i processi sommari ai repubblicani catturati e di qui i condannati partono per il Basso di La Cassa ove avviene l'esecuzione.
L'Asilo Infantile, sistemato aIla meglio nel Salone Parrocchiale, continua la sua opera mentre sempre nuove, oscure e minacciose nubi, si addensano sulla vecchia sede occupata inconsideratamente dai partigiani. Infatti, dopo appena venti giorni di occupazione, tanta pubblicità e tanti dolorosi fatti provocano il primo rastrellamento. I nazifascisti giungono a La Cassa verso le ore nove del 28 giugno 1944 al comando del famigerato maggiore De Biase. Una parte di essi va alla vecchia sede dell'Asilo ma non riesce che a far bottino di stoffe, scarpe, pneumatici ecc. perchè tutti i partigiani sono fuggiti in tempo, l'altra parte circonda la Parrocchia, fa prigioniero il Parroco che, fra insulti e spintoni, vien fatto salire sul campanile e minacciato di morte, se non svela ove i partigiani sono rifugiati. Dopo, oltre tre ore di muro, il Parroco ha miracolosamente salva la vita e viene lasciato in libertà. Molte sparatorie sulla montagna e per le campagne e l'Asilo viene incendiato con tutto il mobilio rimasto.

Sabato 8 luglio 1944 - Secondo rastrellamento.

I nazifascisti arrivano a La Cassa nella mattinata e, dopo un po' di sparatoria nel paese, si dirigono all'Asilo ove, con bombe vengono demoliti i muri rimasti dopo il primo incendio.


Venerdì 11luglio - Terzo rastrellamento
Fuga dal paese, degli uomini e giovani; come al solito sparatorie, terrore fra la popolazione, ma grazie a Dio, nessuna vittima.

Giovedì 10 agosto - Quarto rastrellamento.
Già nella mattinata si sentono voci di rastrellamento a Fiano, Robassomero ed a Monasterolo e perciò la popolazione che si accingeva a festeggiare San Lorenzo, Patrono del paese, sospende i preparativi per timore di spiacevoli incidenti. Alle ore dieci, quando in Parrocchia già vi erano alcuni Sacerdoti venuti per la solennità e si stava suonando a festa, giungono i nazifascisti che, preso a pretesta il suono delle campane, irrompono in Chiesa a cercare del Parroco. Il Parroco stava in sacrestia a preparare per la Messa solenne, nella fiducia che i nazifascisti avrebbero avuto tanto di buon senso da non turbare la festa patronale. Ecco il dialogo tra Parroco e nazifascisti:

— Dov'è il Parroco? Sei tu il Parroco?
— Sì, sono io.
— Perchè fai suonare le campane a quest'ora?
— Perchè oggi è la festa patronale e fra un'ora vi sarà la Messa solenne.
— Ti conosciamo già, te la diamo noi la festa Patronali e la Messa, delinquente: vieni con noi.

Il Parroco viene condotto al camion fra una ventina di altri prigionieri rastrellati nei paesi vicini, mentre un gruppo di nazifascisti arriva pure col sacrestano arrestato per aver suonato le campane.
Verso mezzogiorno, dopo un viaggio doloroso e pieno di pericoli, si giunge a Torino — Colonia Profilattica — ove dopo un sommario processo lutti quanti i prigionieri vengono dichiarati ostaggi con relative conseguenze. Quivi rinchiusi in prigione per sette giorni, si attende da un momento all'altro qualche brutta sorpresa: al settimo giorno il Parroco, per iteressamento di personalità influente, viene portato al comando tedesco e rilasciato in libertà con l'incarico di fare lo ambasciatore presso i partigiani per la restituzione di prigionieri. Il sacrestano, il giovane Camiciottoli Otello di anni 23,. dopo circa venti giorni di carcere a Torino viene deportato in Germania e fu vero miracolo se, dopo sei mesi di patimenti, potè far ritorno a ca.sa, vero cadavere ambulante.
La festa Patronale di San Lorenzo del 1944 resterà memoranda nella storia della Parrocchia di La Cassa.


NDR: alla memoria di don Vittorio Bianciotto era stata proposta l'intitolazione della scuola per l'Infanzia della borgata Trucco (
http://www.comune.la-cassa.to.it/dwd/comunicati/asilo.pdf) da uno dei voti espressi; l'intitolazione andò però alla dicitura "L'arcobaleno" per maggior numero di voti.


Altri riferimenti sul sito del Comune di La Cassa

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