amministrare il comune

In questi giorni di clima rilassato le festività sono state allietate dal ricevimento a domicilio degli 'organi di informazione' dell'Amministrazione comunale e della Minoranza: 'La Cassa voci e notizie' e 'Fatti e Orizzonti', le due pravde bolscevica e menscevica; in mezz'oretta si leggono entrambi e ci si può fare qualche idea più precisa dei nostri amministratori passati, presenti e... futuri, visto che siamo in tema di elezioni nazionali e, il prossimo anno, comunali.
Tento una analisi di quanto letto; faziosa e di parte (non so bene quale), naturalmente, come ci si può aspettare da chi, oltre ad essere uno dei fondatori dell'Accademia dei Soloni, è anche stato citato come membro del Partito delle Menti Superiori.

A parte alcune eccezioni gli articoli mediamente cominciano con una introduzione in sordina, espongono un fatto, continuano in 'gloria' per magnificare le gesta della propria parte, instillano il dubbio verso l'altra o chiaramente lo denunciano; quindi terminano con gli auguri per le feste e pace e bene a tutti.
Le varianti sul tema principale sono, per LCVN:
- articoli redatti da associazioni varie che ne riportano le attività;
- indispensabile articolo sull'utilità delle finestre isolanti;
- accenni qua e là al fatto che siamo in crisi, e quindi le cose peggioreranno in futuro: preparatevi.
F&O:
- polemica ossessiva e martellante ovunque
- articoli punteggiati da garbate espressioni di dissenso verso l'amministrazione (comunica il nulla, serata tragico-fantozziana, fiera delle banalità, vuoto cosmico, togliersi le fette di prosciutto dagli occhi)

Ciò per quanto riguarda lo stato delle cose; più interessante cercare ciò che ci aspetta da chi 'guarda alle future generazioni', cioè una progettualità, una visione che spinga in avanti la nostra comunità e che stimoli le persone a votare una parte o l'altra. Quali sono i progetti per il nostro futuro? Anche in questo caso cerco di scorgerne alcuni tra le righe.

Ecco la risposta: due degli articoli più importanti di entrambe le parti riguardano l'edilizia: asfalto e cemento.
Su LCVN Claudio Amateis rende conto delle realizzazioni  da parte dei "lavori pubblici e qualità urbana", mentre Carlo Rolle ci rassicura che costruire sarà più facile: cita la "novità fondamentale" del nuovo procedimento edilizio:  il silenzio assenso da parte dell'amministrazione per alcuni permessi; la s.c.ia. che al posto della d.i.a.  consente di iniziare subito attività edilizie; sul piano urbanistico, la competenza della Giunta (e non più del Consiglio) per l'approvazione degli strumenti urbanistici attuativi (come PEC e piani di recupero), la non necessità della valutazione ambientale strategica per i piani attuativi... in certi casi possibilità di aumento e spostamento di cubatura... un insieme di annunci, cioè, che lasciano (più) liberi i cittadini di fare ciò che vogliono senza essere limitati da chi li controlla (Siamo liberi da lacci e lacciuoli... dov'è che ne avevamo già sentito parlare?). Mi colpisce il messaggio rassicurante che vede in queste maggiori libertà una notizia positiva senza neanche porsi domande sulle motivazioni che i vincoli li avevano istituiti; mi sembra un chiaro esempio dell'assurdità di chi sostiene di non fare politica poi, in realtà, denuncia chiaramente la propria posizione e direzione proprio in tal senso.

Su F&O un intero articolo è dedicato al conflitto di interessi del sindaco proprio su questioni legate all'edilizia, con dovizia di particolari e riferimenti; per me è di difficile lettura, avrei preferito leggere dall'autore, ex-sindaco, qualcosa legato alla progettualità e visione futura piuttosto che fare le pulci in polemiche presenti, quand'anche sostenibili; ma tant'è, la pianta va giudicata dai frutti che dà, e non c'è dubbio che qualcuno li trovi squisiti. De gustibus...

Oltre al sol dell'avvenire nell'edilizia, veniamo quindi ai progetti futuri.
Uno dei più interessanti mi sembra quello della Corona Verde (riportato da Amateis) che prevede una pista ciclabile da Mattodera a La Cassa: chiunque percorra quel tratto di strada si rende conto di quanto sia necessaria. In questo caso, però, non è il nostro comune a proporlo, come avevo inizialmente capito: è quello di Venaria, capofila, al quale il nostro si unisce.
Così il progetto The Job... I Want, riportato da Giorgia Andrea Toffoli, mi sembra interessante iniziativa che verrà prorogata. Ma anche in questo caso... non è il nostro comune a proporla, è quello di Venaria con il Piano Locale Giovani. Non manca, nell'articolo, una coda velenosa verso chi 'snobba' tutto quanto riguarda il comune e le sue iniziative; coda un po' insensata, perche mi sembra denunci un insuccesso di chi dovrebbe portare le persone verso l'amministrazione.
La costruenda palestra di roccia nel Basso di La Cassa appare su F&O ma non l'ho notata negli articoli di LCVN; un'opera del genere meriterebbe certamente, come richiesto dall'opposizione, maggiore documentazione e pubblicità: a quando ne vedremo il progetto sul sito del comune? Non dvrebbe servire proprio a questo il sito?
L'autorimessa per i mezzi comunali è pure citata come una delle opere future (edilizia ancora!) per il bene del paese; mi sembra opportuno ricordare che anche da queste pagine era partita quest'idea da un articolo di Alessandro Berci con rendering della proposta, e che l'intera storia era stata punteggiata in altro articolo.

Al di là delle piccole baruffe e polemiche, mi sembra di ricavare dalla lettura dei due 'giornalini' che il futuro del nostro paese visto dalla prossima amministrazione sarà essenzialmente un futuro edile che vede nel mattone e nell'utilizzo del suolo la risorsa da sfruttare. La sensibilizzazione partita da questo sito sulla valorizzazione delle risorse ambientali, vero tesoro del nostro territorio, evidentemente è un grido alla luna, tanto inutile quanto solitario.
Sia bolscevichi che menscevichi si ritrovano d'accordo su un punto: si devono sfruttare tutte le possibilità di edificazione tecnicamente possibili, nè una parte nè l'altra hanno la minima intenzione di agire diversamente; evidentemente gli interessi in gioco sono tali per cui la difesa del suolo non è che una romanticheria di qualche nostalgico della purezza dell'ambiente che non ha capito come va il mondo, come chi scrive.

Certo, ognuno porta a baluardo la propria idea di urbanizzazione; mentre sto ancora attendendo la seconda serata (prevista nel gennaio 2011) di spiegazione delle politiche urbanistiche dopo la prima un po' deludente, l'unica velenosa risposta sull'argomento che mi è stata data da una delle parti  è quella di munirmi di fazzoletti per piangere la vista dell'ambiente com'era prima che vi costruissero la mia casa.
Senza indugiare sulla microcefalia manifesta di chi ha vergato questa poco onorevole risposta e ignorato pilatescamente la domanda sull'uso del suolo voglio invece proporre qualcosa per il futuro, per riuscire a pensare insieme al nostro territorio.

* * *

Dall'alto delle già citate cariche delle quali sono investito mi sento di proporre qualche argomento di discussione perchè anch'io, come cittadino, ho alcune  idee sul futuro del mio paese, idee che si concentrano su alcuni punti per me importanti e sui quali vorrei sentire idee e proposte da chi si propone di amministrare La Cassa.

Il primo, va da sè, è l'ambiente; con tale termine non intendo certo enunciazioni generali: chiunque le può fare e squalificarsi pronunciandole. Chi non è per l'ambiente?
In assenza di progetti e programmi specifici non ha senso parlare di ambiente, ed i progetti specifici prevedono spese; senza indicare da dove vengono prelevati i fondi per interventi ambientali non ha senso parlarne. Non è necessario che i progetti siano grandi, ma che siano credibili, anche con poche risorse ( ad esempio, un progetto di manutenzione  e cartellonistica per l'Area Umida di La Cassa l'avrebbe salvata con poche risorse, e resa parte importante del nostro territorio; invece l'abbiamo persa), magari stralciando dal piano regolatore aree edificabili per lasciarle agricole (non è bestemmia), o prevedendo piani a crescita zero (neanche questa), oppure promuovendo iniziative pubbliche in favore del nostro territorio.
Per chiarezza una giunta trasparente potrebbe indicare i nomi delle famiglie che vengono arricchite dal corrente piano regolatore, rendendo palesi gli interessi; i dati sono pubblici, anche in questo caso non è bestemmia, anzi, tra un po' (vedi Agenda Digitale) sarà obbligatorio. Quale delle due parti è a favore di questa glasnost?

Il secondo è appunto relativo all'uso delle tecnologie per questa trasparenza; è impensabile che un comune non utilizzi quella che è la normale modalità di comunicazione dei cittadini per far conoscere a tutti le proprie iniziative, bilanci, incarichi, così come la legge già prevede e come l'Agenda Digitale ancor di più richiede. Chiederei alle nuove amministrazioni di non fare 'solo' ciò che è previsto dalla legge ma di spingersi oltre, promuovendo la reale trasparenza e qualche iniziativa di democrazia dal basso che coinvolga i cittadini in alcune scelte; parecchie città adottano queste modalità, piattaforme come 'liquid feedback' sono all'ordine del giorno nei comuni nei quali esiste una vera democrazia partecipata. Anche un semplice blog o forum sul quale i cittadini possano scrivere e gli amministratori siano obbligati a rispondere potrebbe essere rtestimonianza di un vero impegno in questo senso.
Anche in questo caso, però, non bastano le parole; ci vuole tempo, studio, indicazioni progettuali precise, nomi e cifre; anche in questo caso fare enunciazioni generali è inutile. Tutti, a parole, sono per la trasparenza; nei fatti, per esperienza personale, quando una persona a qualsiasi livello di potere si accorge che essere trasparenti, dare effettivamente il potere a tutti con la democrazia dal basso significa perdere un po' del proprio, dalle grandi enunciazioni generali si passa a colossali marce indietro particolari, come anche in questa nazione è successo e sta succedendo. Ricordo con divertimento l'aver proposto ad una delle parti procedure di vera trasparenza ed aver ricevuto in risposta risate di scherno; allo stesso modo ricordo quella che qualcuno sui social network ha chiamato fatwa verso questo sito, impedendo ai propri sodali di scrivere e di fatto smorzando o abbattendo il dialogo telematico, evidentemente temuto, in questo paese. Auguro all'ayatollah che l'ha scagliata che ne tragga giovamento per aver contribuito al bene comune; se non è così ha agito in modo meschino e impoverito il paese.

Il terzo  è la socialità.
Questo paese si ingrandisce sempre più ma le strutture sociali sono sempre meno; mancano luoghi di aggregazione, la piazza principale invece di essere un'agorà di persone è un parcheggio di automobili. Molti ultilizzano il paese come dormitorio e quindi vivono, lavorano, studiano, acquistano, si divertono altrove. Mi piacerebbe ci fossero proposte in questa direzione, proposte di lungo respiro e lungo termine che definiscano La Cassa come la vorremo, tra anni, per i nostri figli ed i nostri nipoti; che spieghino come raccogliamo l'eredità contadina dei nostri nonni per far passare la comunità attraverso i tempi e farla giungere indenne e potenziata i nostri nipoti; come integriamo i nuovi venuti nel nostro tessuto sociale; un progetto culturale, architettonico, comunicativo che punti alla formazione di una comunità coesa.
Mi piacerebbe un piano comunicativo di tipo globale: nella quale comunicazione non sia solo quella tecnologica ma soprattutto quella fisica tra persone che possano ritrovarsi insieme inn centri di aggregazione; e a questo scopo non può che essere indispensabile un piano di raccordo con la nostra città di riferimento, Torino, con la quale i trasporti dovrebbero essere continuativi e persistenti e gli scambi culturali fitti e accuratamente pianificati.

Il quarto è il turismo.
Abbiamo un turismo quasi quotidiano da parte di tutte le persone che, a piedi, in bici, in moto o in auto percorrono le nostre strade ed i nostri sentieri; come possiamo promuoverne l'uso consapevole ed evoluto, come può diventare risorsa questa frequentazione assidua?
C'è poi un turismo stagionale, spesso legato a turisti stranieri: cosa possiamo offrire loro perchè il nome e le peculiarità del nostro territorio possano essere comunicate e vissute in modo intelligente e partecipato? Come possiamo fare in modo che i loro paesi di provenienza diventino partner per lo sviluppo di relazioni di crescita di entrambi?

* * *

Anche questo sasso lanciato nello stagno del dialogo telematico di questo paese potrà rimanere, probabilmente, senza risposte. Penso sia tuttavia importante, da parte di chiunque viva in questo paese, porsi anche queste domande e chiedere a chi ha la volontà di agire per il bene del paese delle risposte: pubbliche, chiare, esposte al commento; perchè qualsiasi siano le difficoltà che il nostro Comune incontra è solo mettendo a fattor comune la capacità di dialogo e proposta di tutti i cittadini che si possono formulare soluzioni nuove e condivise.
Solo il dialogo può farci crescere: anche quello telematico, che non è un surrogato o un sostituto di quello in presenza ma ne è l'aspetto complementare senza il quale nessuna amministrazione odierna può lavorare fianco a fianco con i suoi cittadini.

Solonici saluti a tutti e auguri per un fortunatissimo 2013.


[in questi giorni vengo a sapere  he Giorgio Gino non potrà seguire l'impegno finora protratto nell'Associazione da lui presieduta: i migliori auguri per una pronta soluzione degli impedimenti e per un veloce ritorno]

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