Al Comune di Varisella
Via Don Cabodi 4 - 10070 Varisella
Alla Provincia di Torino
Servizio Valutazione Impatto Ambientale e Attività Estrattiva
C.so Inghilterra 7 -10138 Torino
All'ARPA Piemonte
Dipartimento Provinciale di Torino
Via Pio VII n°9 Palazzina 3 - 10135 Torino
All' ASL TO 4
Via Po, 11 – 10034 Chivasso
Alla Comunità Montana Valli Lanzo
Loc. Fè – 10070 Ceres
e, p.c.
ai Comuni di :
Fiano
La Cassa
Givoletto
Vallo
Valdellatorre
(loro sedi )
Oggetto: Osservazioni ed opposizione all'installazione di un impianto di frantumazione presso l'area di Cava di Monte Bernard-Istanza della ditta OKG, in corso di esame della Commissione locale per il paesaggio del Comune di Varisella;
Osservazioni ed opposizione al progetto di ampliamento della cava depositato preso lo sportello ambiente della Provincia di Torino e sottoposto alla fase di verifica di compatibilità ambientale.
La sottoscritta associazione, in occasione della precedente richiesta di ampliamento della cava in oggetto, aveva presentato osservazioni di pubblico interesse sottoposte alla Conferenza dei servizi in data 24.2.2006, che autorizzò comunque nonostante le nostre opposizioni l'ampliamento della cava alla Ditta OKG.
In particolare evidenziavamo alcune forti criticità di potenziale danno pubblico , all'ambiente e alla salute dei cittadini conseguente all'eventuale accoglimento del progetto di ampliamento della cava, tra i rischi più significativi segnalavamo:
· Impatto dei mezzi pesanti sulla precaria e inadeguata viabilità esistente;
· Inquinamento acustico determinato dalle lavorazioni di cava,con rischio di aggravamento conseguente all'installazione di un eventuale impianto di frantumazione;
· Rischio del protrarsi a tempo indefinito della durata dei lavori (per rinnovi successivi).
Constatiamo ora, dopo i primi quattro anni di attività di cava, ingenti danni pubblici alla viabilità cagionati dal transito dei mezzi pesanti provenienti dalla cava.
La strada provinciale che da Varisella scende verso Fiano, utilizzata dai mezzi pesanti provenienti dalla cava, è completamente danneggiata per quanto riguarda il manto di asfalto, che presenta rotture a ragnatela estese e tecnicamente irreparabili se non con bonifica e rifacimento del sottofondo. I numerosi e costosi rappezzi, in conglomerato bituminoso al manto superficiale già eseguiti, non sono serviti a risolvere la problematica ed il pericolo alla pubblica incolumità al traffico motociclistico e veicolare continua ad essere a nostro avviso un rischio molto elevato.
Per la constatazione del rischio alla pubblica incolumità, per il pessimo stato del manto stradale danneggiato, si invita il responsabile tecnico della viabilità Provinciale ad un sopralluogo congiunto con l'Ufficio Tecnico del Comune di Varisella, al fine di porre in atto i rispettivi provvedimenti di competenza.
Quanto sono costati alla collettività i lavori finora effettuati per tamponare le buche sul manto stradale ?
Chi si farà carico ora del rifacimento e messa in sicurezza delle strade danneggiate dai mezzi pesanti provenienti dalla cava ?
La società esercente l'attività di cava ha rispettato tutti gli accordi sottoscritti ?
La delibera autorizzativa del Consiglio Comunale di Varisella n.° 7 del 19.3.2001 prevedeva di “riservare all'Amministrazione Comunale la possibilità di richiedere successivamente in caso di verificata necessità per il corretto transito, la realizzazione di piazzole di interscambio lungo il tratto provinciale della via Montelera”...
La Convenzione fra l'Amministrazione Comunale e OKG, approvata con Delibera di Giunta del 20.3.2008, prevedeva una serie di attività di compensazione.
Richiediamo cortesemente di avere dall'Amministrazione Comunale di Varisella una rendicontazione scritta del puntuale mantenimento degli impegni da parte della ditta esercente l'attività di cava, rendicontazione inserita nell'ambito della quantificazione della cifra dovuta dall'azienda stessa per l'esercizio pluriennale della concessione.
L'ampliamento di cava richiesto per ulteriori cinque anni e per volumi di 621.500 mc, (oltre 30.000 passaggi in più previsti dalla ditta richiedente nel progetto presentato che riteniamo sottostimati e a cui si aggiungerebbero i mc. residui in corso di coltivazione) determinerebbe un impatto devastante sulla precaria viabilità locale con una alterazione grave e non tollerabile sul livello di traffico del territorio interessato e coinvolgerebbe più pesantemente anche il Comune di Fiano (via Gerbidi). Infatti il Comune di La Cassa recentemente ha posto il divieto di transito agli autocarri in via Bonino del proprio territorio, per cui per andare verso l'impianto di frantumazione di S. Ambrogio di Susa gli autocarri sono costretti ora passare per la SP1 in comune di Fiano per poi incanalarsi tutti sulla S.P1 “direttissima valli di Lanzo.” ( SP.181)
Problematiche legate all'inquinamento acustico.
La “Stima previsionale delle emissioni sonore verso l'esterno” indotta dall'attività estrattiva e le relative misurazioni, fatte dalla ditta richiedente l'installazione dell'impianto di frantumazione e selezione del materiale, oltre ad essere di parte, sono a nostro avviso fuorvianti.
Infatti si evidenzia che per la prova in questione si è utilizzato un solo frantoio, mentre viene prevista nella richiesta autorizzativa della ditta OKG l'installazione di due frantoi oltre ad un vibrovaglio, ovvero un complesso di macchinari completamente diverso da quelli utilizzati nei rilievi di prova che ovviamente invalidano la prova effettuata in quanto è palese che produrranno delle emissioni sonore diverse, con grave peggioramento della situazione acustica riportata nella documentazione allegata.
Vogliamo ricordare che nella conferenza dei servizi del 24.2.2006, che di fatto ha autorizzato l'attività in corso, alla domanda formulata dal Dott. Tripoli (ASL 6) se fosse prevista la frantumazione del materiale sul posto, veniva risposto con fermezza dall'Ing. Biolatti ( tecnico OKG) ..”non è prevista nè la macinazione né la frantumazione del materiale sul posto, ma nell'impianto di S. Ambrogio” ( pag. 5 del verbale della riunione allegato.)
Risulta quindi evidente che la valutazione effettuata dalla Conferenza dei servizi del 24.2.2006, propedeutica all'autorizzazione alla coltivazione di cava in atto, non contemplava e quindi escludeva l'installazione sul posto di impianti di frantumazione e selezione di qualunque tipo, non essendo stata tale installazione oggetto di puntuale verifica di compatibilità ambientale.
L'art.2 della L. 447/1995 così definisce l'inquinamento acustico : “ “L'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o nell'ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericoli per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti dell'ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi”.
CONCLUSIONI
Esaminando gli ecosistemi della incontaminata valle chiusa di Varisella, di cui Monte Bernard è parte, si riscontrano caratteristiche floro-faunistiche-ambientali integre e di pregio. Si ricordano la coerente riserva Regionale integrale del Monte Lera, l'esistente area camper in località Poligono, a meno di cinquecento metri dall'area di cava, le rare, preziose e vicinissime lame del torrente Ceronda, intensamente utilizzate per la balneazione, poste tra il santuario di S. Maria della Neve e la cava stessa, il Piano particolareggiato per il recupero della storica borgata Moncolombone.
Tutti i sopraccitati elementi conferiscono a questo territorio una vocazione turistico ricettiva culturale e residenziale di pregio (vocazione in corso di valorizzazione anche con la richiesta da parte della stessa Amministrazione Comunale di Varisella di inserimento nei progetti Regionali di “Corona Verde”), rendendo assolutamente non compatibili i progetti di ampliamento dell'attività di cava richiesta con l'inserimento degli impianti di frantumazione.
Le attività richieste di ampliamento della cava e di installazione degli impianti di frantumazione, comunque siano mitigate, non sono compatibili con le stesse aspettative dell'Amministrazione Comunale. Esse infatti cagioneranno “inquinamento da rumore” tale da interferire negativamente con le legittime fruizioni degli ambienti stessi, solleveranno polveri fastidiose e nocive, continueranno a provocare ed aggravare i danni indotti dal traffico pesante sulla rete stradale esistente inadeguata ai flussi previsti in progetto, faranno fuggire gli attuali e i potenziali turisti, ridurranno pesantemente la qualità della vita dei cittadini di Varisella.
Per tali motivazioni di incompatibilità ambientale e territoriale e rischio di danni pubblici diffusi richiediamo agli Enti in indirizzo di non autorizzare l'installazione degli impianti di frantumazione e l'ampliamento delle attività di cava richieste dalla Ditta OKG sul versante di Monte Bernard in comune di Varisella.
L'Ata, in virtù del proprio ruolo di “portatrice di interessi diffusi” chiede di essere invitata alle riunioni di Conferenza dei servizi attinenti alle procedure autorizzative dei progetti in oggetto.
Cordiali saluti
Ciriè, li 18 agosto 2010
I vicepresidenti
Lorenzo Bonino Caterina Calza