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ricchezza e povertà30 novembre 2012, 15:05

italo

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iscritto: 07/09

messaggi: 323

Cavoli, Fabrizio, quant'aria pura nel leggere il tuo scritto; non mi sembra vero, e sarebbe stupido tacerlo, anche se m'ero ripromesso di non impegnarmi più da agit-prop su questo sito; ma tant'è, e così inizio il mio trecentesimo messaggio siu questo forum.
Aria pura, già solo nel mezzo usato: ormai tutti tendono al nazional-popolare facebook, qual è il valore aggiunto  nello scrivere invece in un sito di comunità come questo? La sola risposta 'vale la candela', per chi se la sa dare; per chi invece vuole continuare a nutrire la serpe in seno, faccia pure; questo sito non mancherà di pubblicizzarne gli effetti dei morsi (consiglio la visione del video proposto da un collega Solone,  illuminante).

Nel merito.
'Dies ilva' titolava un giornale: così è, e 'così percossa e attonita la terra al nunzio sta' si recitava altrove;  il  peso grava sull'animo di chiunque voglia considerare la condizione di quegli operai-cittadini che già doppiamente oppressi dalla minaccia della perdita del lavoro e dalla certezza della perdita della salute vengono ancora bastonati dalla furia degli elementi.
La classe operaia... sembra quasi una citazione d'antan, un concetto un pò demodè che, secondo me, deve diventare prepotentemente di moda perchè tutti ci stiamo trasformando in classe operaia o meglio in servi della gleba al soldo del padrone che non è più il 'sior paron dalle belle braghe bianche', ma che è il potere delle multinazionali a cui la globalizzazione della finanza ha consegnato poteri straordinari (Fb è una di quelle: ed i nostri politici son lì a far la coda per avere un 'fan' in più, potenziando il veleno della serpe).
Potere contro il quale non esiste più riparo: tantomeno dal versante della politica, dalla quale qualsiasi rimasuglio tanto di sinistra quanto di destra 'illuminata' contrario al capitalismo imperante  è stato chirurgicamente rimosso al punto che le alternative oggi presenti di parte o d'insieme non danno alcuna speranza (m'ha illuminato una vignetta di Staino).



Mi aspetteri da una sinistra 'vera' una critica a questo stato di cose che almeno centocinquant'anni dopo Marx voglia dirci che il capitalismo NON è il prodromo del futuro socialismo ma il cancro che ci sta uccidendo; non chiedo ai politici che conoscano 'il capitale' o le grundrisse a memoria, ma che almeno sappiano di cosa si stia parlando questo sì: questo lo pretendo da un qualsiasi leader di una qualsiasi sinistra, così come  a qualsiasi leader di una destra che si proclami 'sociale'.

Dici che la gente guarda con 'malcelato fastidio' i problemi dei ventimila operai e guarda più volentieri azzimati politici discettare in punta di fioretto su chi ce l'ha più lungo: approvo, ma considero che spesso molti sono più dispiaciuti per una sconfitta in champions league che per l'annuncio che presto perderemo la sanità pubblica.
Annuncio contro il quale, un giorno, qualsiasi agglomerato politico con un minimo di sinistra nel nome avrebbe utilizzato l'arma termonucleare globale mentre oggi passa quasi sottotono nonostante la mostruosità dell'enunciato; altrettanto qualsiasi rimasuglio di destra sociale (ma esiste?) avrebbe tappezzato di manifesti, manifestazioni e articoli di giornale l'Italia intera.
Invece nulla: quiete pecorelle, forse un poco dispiaciute perchè i 'poveretti' saranno obbligati a pagarsi un'assicurazione privata per la salute.

Dici: 'quando gli operai parlano, stiamo ad ascoltarli'. No, ormai non è più possibile: perchè per la nostra società di canale 5 e di beautiful un operaio è un fallito, uno che non ha saputo farsi strada, e quindi muoia nel suo brodo, è da ignorare e non da ascolatare; è il frutto di una mentalità come quella preannunciata anni fa dalla Thatcher secondo la quale chi a più di trent'anni prende ancora un mezzo pubblico per recarsi al lavoro è altrettanto un fallito.
Thatcher, Bush, Berlusconi: qui ci hanno portato, questo è il frutto del 'vento di destra' che ha spazzato il mondo, al quale la sinistra non ha contrapposto altro che girandole per pavoneggiarsi o, in Cina peggio ancora, rendendosi più imperialista del re.
Se voi che leggete avete più di vent'anni, così è stato colorato più o meno un quarto della vita che vi è stato dato di vivere: siete d'accordo?

Grazie Fabrizio per questo scritto, per aiutarci a riflettere, a pensare.

Perchè se nessuno scrive, nessuno legge: e tutti c'impoveriamo.
Ultima Modifica 30 novembre 2012, 15:19
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