italo
iscritto: 07/09
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Buongiorno Alessandro,
la ringrazio per il contributo che dà al dibattito su questo forum (e, tra queste parentesi, mi scuso per averla chiamato Stefano in altra sezione: ho un cugino quasi omonimo e devo aver sbagliato).
Su TAV: pur essendo colpevolmente ignorante in materia, non capisco i toni e il senso dell'intervento.
Non lo capisco nei toni: tra i ‘perdigiorno dei centri sociali' ci sono anche i miei figli, rappresentatnti di istituto del loro liceo, che spesso in quei centri si sono impegnati per lavorare e costruire iniziative utili, anche contro i ‘perdigiorno': come possiamo fare di tutta l'erba un fascio? Lei vorrebbe essere definito in base ai peggiori rappresentanti del suo gruppo di appartenenza?
Non capisco il ‘medioevo della Val di Susa', citato come se tutti quelli che si oppongono al TAV fossero oscurantisti. Come si fa a dare un giudizio così netto senza conoscerli? Io ne conosco qualcuno: non sempre sono d'accordo, ma posso assicurare che sono tutt'altro che ‘medioevo' (naturalmente medioevo lo usiamo – purtroppo - nel senso negativo del termine; sarebbe bello, un giorno, poterne dibattere gli aspetti positivi; ho una moglie medioevalista che mi negherebbe il saluto in mancanza di questa parentesi).
Nel merito: la sua tesi è che i valsusini ‘vittime della crisi' sarebbero ripagati da quest'opera dalle magnifiche sorti e progressive che spingerebbe l'economia della val di Susa, così come il Frejus fece in altri tempi.
Mi permetto di dire una cosa semplice: se un'opera è sbagliata, è sbagliata: ora e sempre. Non possiamo utilizzare il momentaneo vantaggio economico per giustificarne l'esistenza, se questa provoca danni ai posteri: vale per il TAV come per il nucleare.
Se proviamo a metterci nell'ottica di chi giudica inutile e dannosa quest'opera (proviamoci!) sarà facile obiettare che le stesse enormi risorse potrebbero essere spese in modi veramente innovativi per creare occupazione e benessere in maniera stabile rispettando e valorizzando il territorio.
Il TAV non è indispensabile per i valsusini; lo è per i politici, che dopo aver seriamente sudato tante camice per ottenere i soldi da Bruxelles non capiscono perchè in valle siano contro questo bendiddio.
C'è qualcuno che dice che i soldi nella vita non sono tutto.
C'è qualcun altro che lo testimonia con il proprio impegno.
Grazie valsusini, soprattutto grazie a chi rischia di perdere il lavoro ed è comunque contro il TAV, per il bene della sua valle: sta costruendo per i propri figli.
Ed anche per me.
Ed anche per lei Alessandro Ballauri: meglio avere vicino a noi una valle sana su cui si possa costruire un futuro sostenibile che una valle ricca con i miasmi dell'indotto TAV.