l'amore vegeta?

Carissima zia Amelia,
è con tremore che scrivo questa mia; tuttavia so che solo la tua esperienza nel lenire le sofferenze dei cuori gonfi di passione potrà dare conforto ai miei tormenti.
Da un incontro fortuito in biblioteca, un sabato mattina, non posso più levare dalla testa il suo ricordo: l'incedere elegante, l'eloquio forbito, il capello sapientemente abbandonato sul viso... e poi, quelle forme così armoniose... già la passione m'inebria al solo pensiero. Mi sono iscritto al GAS di La Cassa per poterle portare ogni venerdì sera la cesta delle verdure: e la settimana passa in attesa delle verdi novità, delle parole che scambieremo su verze, cavoli e rape, sui dibattiti sul forum che ci appassioneranno alla cottura al vapore o alla piastra di tanta, vitaminica passione... Ed ora la grande, fantastica novità: lei mi ha invitato a cena, e io non vedo l'ora!!!

Tuttavia, cara Amelia, ti scrivo perchè tu mi possa aiutare in questo dilemma... io odio le verdure, non le sopporto, fin da bambino non le ho mai mangiate. Come posso accettare un invito a cena, condito dalla passione della vegetal discussione, per poi scoprirmi da vero animale, qual sono?

Broccoletto Corrucciato

Caro Broccoletto Corrucciato,
la prima risposta che mi viene da darti è, in tutta onestà, una sola: scappa finchè sei in tempo. Non è donna per te, dietro questo alone etereo non troverai che odore di cavoli bolliti e scodelloni di erba variopinta.
Però, questa è la risposta sensata, razionale, quella che arriva dal cervello e non lascia spazio all'irrazionale.
Se, come mi pare di scorgere tra le righe della tua, sei disposto a seguire il battiti del tuo cuore rischiando pure di farti del male, non posso che consigliarti di andare incontro alla tua cena senza timori. Rimuovi dalla tua mente ogni prevenzione pregressa, cancella i cupi ricordi dell'infanzia, le serate interminabili a rimestare nel piatto i fagiolini bolliti o le carote stufate.
Affronta ogni boccone con desiderio di scoperta, potresti accorgerti che in fondo non è tutto così male. Potresti rivedere le tue opinioni sul mondo vegetale, potreste trovare un punto di comune accordo davanti a un piatto di melanzane ripiene e magari alla lunga introdurre lei ai piaceri della porchetta.
Ma se, alla fine, trovassi comunque insopportabile lo strudel di rapa o il flan di tapinambour, non mentire, non ingoiare a forza trattenendo i conati. Tieni viva la conversazione declinando con cortesia ogni invito a svuotare il piatto, falle capire o, meglio, trova le parole adeguate che possano non ferirla, ma sii sincero, rammaricati del fatto che riesci a fare voli pindarici con la fantasia parlando di verdure ma che, alla resa dei conti, proprio non ce la fai a mandarle giù.
Sarà in ogni caso una serata interessante e potreste decidere di incontrarvi ancora, magari sul terreno neutro di una croissanterie.
 
Tua Amelia.


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