Consiglio Comunale aperto a Varisella del 23 settembre 2010: La Cava

Questo scritto intende essere una trascrizione (forzatamente sommaria) del Consiglio Comunale Aperto svoltosi a Varisella il 23 settembre alle ore 18.30.
Erano presenti molti cittadini di Varisella, il consiglio comunale al completo, gli operai della Società OKG, il Comitato Cittadino di Varisella il Sindaco e il Vice Sindaco di La Cassa e, leggerete, alcuni rappresentanti della Provincia, dell'Arpa. Sicuramente dimentico qualcuno ma questo testo può essere commentato ed emendato da chiunque.
Quindi alle 18,40 circa l'assemblea ha inizio: (comprensibilmente questa è una trascrizione fatta di getto e rivista velocemente, vi saranno quindi errori di sintassi e grammatica che vorrete scusare).
Sindaco: scopo di raccogliere le opinioni dei cittadini e di quanti interessati all'odg: richiesta ampliamento cava con annesso impianto di frantumazione. Questione che crea grande preoccupazione e che richiede massima attenzione perché il nostro paese non venga penalizzato.
Abbiamo chiesto alla conferenza dei servizi che sia messa la pratica in discussione.
Il 28 settembre è stata indetta la conferenza dei servizi della provincia di Torino ed è presente Ronco e Molino.
Spero che ci sia Bussi dell'arpa.
Okg invitata perché esponga il progetto da realizzare.
La riunione di stasera è importante in vista della conferenza dei servizi perché intende rendere partecipi tutti gli enti c he parteciperanno al tavolo della conferenza: ata, comitato spontaneo e minoranza consigliare-
Per sgombrare il campo da ogni fraintendimento da parte della giunta era stata progettata una riunione come questa appena si fossero chiarite le cose.
Per dare un contributo costruttivo al dibattito, mi appello al senso civico e di collaborazione perché questa assemblea possa fare emergere solo ciò che è di interesse per la comunità.
Assessore Provinciale Roberto Ronco: ringraziamento alla comunità di varisella che ha esteso l'invito a noi. Ritengo che la provincia debba essere presente per condividere le riflessioni della comunità e per mettere a disposizione l'esperienza fatta in giro per la provincia dove questioni del genere sono già state discusse. Ci sono delle questioni formali e di legge in cui la politica non può dire nulla, i tempi e i metodi non sono arbitrari. Questi sono momenti importanti perché come persone siamo coinvolti in decisioni per l'ambiente nel quale viviamo. Non siamo qui per derogare le leggi vigenti ma per applicarle nel modo più compiuto negli interessi legittimi della comunità e degli imprenditori. Ci sono degli spazi di interpretazione ed è su questi che si dibatte: gli aspetti scientifici ci daranno una mano ma non sono sufficienti. Saluti del Presidente Saitta.
Sindaco: parola per 20 minuti all'OKG
OKG: avremo spazio per rispondere alle obiezioni? Sennò faccio una presentazione stringata.
Sindaco: avrete diritto di replica.
OKG, Geologo Biolatti Giuseppe contitolare di geostudio di progettazione. Ciò che finora è stato presentato è un progetto preliminare perché siamo in verifica di valutazione di impatto ambientale, caratteristiche fondamentali per valutare se essendo già stata sottoposta a valutazione i.a. bisogna rifare la valutazione da capo se sono necessari approfondimento.
Elaborati in fase preliminare
Loris Colombatto (comitato cittadino Varisella): non si parla solo dell'ampliamento della cava ma anche dell'installazione del frantoio (mozione d'ordine).
Biolatti: divideremo la presentazione in due, la cava e il frantumatoio.
L'area in coltivazione (fa vedere cartina): vi sono fasce già esaurite, rimane un piazzale in alto dal quale si va ad esaurire un'ultima unghia di materiale roccioso che nel primo progetto non si era considerata e dopo esaurito questo si va a intervenire su un'altra lingua. Attualmente c'è una rampa che sale a zig zag fino al piazxzale e appena esurita la parte verrà recuperata come le precedenti e rimane un tratto di pista che viene proseguito in una zona più a nord e poi si risagoma dall'alto in basso in modo che si lasci in alto le parti già esaurite e poi recuperate.
La caratteristica di questa cava è che si tratta di asportare una coltre di alcuni metri di detrito roccioso e al di sotto c'è un livello di materiale più fine. Questo viene risistemato con interventi agronomici già idonei al recupero ambientale senza dover portare materiale dall'esterno.
Altra peculiarità è che la parte più interessante è quella dove la vegetazione non c'è (dove ci sono alberi ci sono meno massi).
Questa cava quando è nata era destinata prevalentemente a massi per scogliera, 5 anni fa quando è stato autorizzato il settore in coltivazione, era subentrata la okg e questo materiale era molto pregiato per le ferrovie ballast ferroviario, quindi destinato a frantumazione a Sant'Ambrogio. Altra parte significativa viene utilizzato per pietrisco di bitumatura e 10% muri a secco e scogliere.
Non mi dilungo nel dettaglio del progetto, mi limito a specificare che il progetto prevede che la rampa nell'ultimo tratto è più ripida perché prevede il transito solo dei mezzi che devono salire. L'unico settore che viene lasciato è quello più basso perché era stato richiesto dalla comunità montana una pista per i mezzi antincendio.
Lo spessore della copertura detritica varia da punto a punto, da 0 a 4 – 4,5 mt, in un punto, il piazzale, arriva fino a 10mt. Sul progetto c'è scritto da 4 a 10mt ma non su tutta la cava si va a 10mt. Nei lati è a 0 e in centro a 10mt.
Anche nella zona in ampliamento le aree boscate vengono lasciate perché è molto più facile lasciare gli alberi che piantarli dopo e poi perché il materiale più pregiato dove non c'è bosco.
Asportata la coltre detritica rimane materiale terroso, sistemato e preparato per la semina e rinverdito.
In fase di sistemazione è prevista la regimazione idraulica con apposite vasche per la decantazione della acque prima dello scarico nel corso d'acqua.
Per tutti i problemi di viabilità di circolazione, danneggiamenti alla strada, la ditta si è dimostrata disponibile a intervenire.
Carlo secchi tecnico in acustica che ha seguito la valutazione di impatto acustico previsionale dell'impianto di frantumazione. Questo impianto sarà composto da 3 elementi: frantoio primario che porta i blocchi da un mt a 20cm , secondaria frantumazione e poi vagliatura. Sarà posizionato fisso (nonostante sia mobile) nella parte antistante alla pesa creando uno scavo davanti alla pesa e confrontandoci con i tecnici dell'arpa è prevista la realizzazione di una barriera tale da evitare di avere il disturbo acustico.
Dal punto di vista acustico il comune di varisella, i ricettori più vicini si trovano in area di tipo misto (terza) che ha dei limiti di emissione in orario diurno (dalle 6 alle 22), fascia oraria in cui è interessata l'attività. Il limite di immissione è di 60 decibel, il limite di emissione che riguarda zone aperte al pubblico, area boschiva al di là del confine della zona a disposizione (30mt), 55 decibel. Barriera studiata affinchè a 30 mt dall'impianto si arrivi ad avere un valore inferiore a 55 decibel, quindi per le abitazioni più lontane saranno sicuramente minori.
Oltre ai limiti di emissione assoluti (60 di emissione e 55 di immissione) c'è il discorso differenziale: un'attività è considerata disturbante se supera i livelli assoluti ma anche se tra il non in funzione e in funzione supera i 5 decibel. Sono state effettuati rilievi fonometrici nelle abitazioni vicini per verificare che venisse rispettato questo limite di 5 decibel.
Minoranza (Daniela Morsaniga): nessun intervento da fare se non le osservazioni che abbiamo già presentato, ne dà lettura (appena ne avrò copia la inserirò. E' un documento corposo molto interessante e dettagliato che spiega la contrarietà della minoranza consigliare al progetto).
Dr. Bussi dell'Arpa: sono qua per rispondere ad eventuali domande. Ricordo che abbiamo già espresso un parere sulla valutazione dell'impatto acustico e si riferiva solo al frantoio e non sull'inquinamento acustico.
Nella valutazione di impatto ambientale l'introduzione del manufatto non è stata valutata. La procedura di impatto ambientale che partirà il 28, bisognerà valutare il progetto.
Paola Molina Dirigente valutazione impatto ambientale provincia di torino: per evitare equivoci: il comune ci ha richiesto un parere sul posizionamento di un frantoio mobile e abbiamo risposto che poteva essere valutato dal comune previo valutazione impatto acustico. Questa valutazione ha portato alla decisione di valutare tutto insieme, tutti gli elementi. Procedura: fase di verifica per decidere se il progetto debba essere sottoposto alla valutazione di impatto o semplicemente autorizzato. Se il progetto sarà valutato per impatto ambientale si aprirà un procedimento nuovo con progetto definitivo unitario.
Sindaco: l'amministrazione spera avvenga così
Associazione ATA, Beppe Crova: ho seguito l'illustrazione fatta dall'azienda ma credo che mostri ciò che è nel suo interesse ma credo che tutti i riferimenti debbano essere fatti sulla documentazione e non su cosa dice l'azienda questa sera.
La posizione della cava: valle chiusa, forse ultima nel torinese, a ridosso del preparco della Mandria e della riserva del Monte Lera e ci sono alcune specie protette, riserva importante. Non siamo nel deserto.
Impatto ambientale: impatto difficilmente valutabile, le riparazioni stradali sono state fatte dall'azienda ma i mezzi carichi che viaggiano vanno lontano e incidono pesantemente sulla viabilità che c'è in queste zone sia per il traffico che per i danni che producono con il loro peso. Non essendo vicino alla cava questi danni non verranno pagati dalla società.
Frantumatore: impianto fisso/mobile ma viene assoggettato a normative diverse se è mobile o fisso. La soluzione è fare un muro ma può servire a poco se è mobile. Problema di vibrazioni forti che dal lato del parco arrivano tutti e quindi la valutazione deve essere fatta anche nei confronti dell'area protetta. Impianto più idoneo in zona industriale con presidi impiantistici e stradali fatti apposta. Dovrebbe frantumare solo il materiale prodotto qui ma c'è una sorta di escalation: la cava era piccola ed è diventata grande siamo sicuri che in futuro questo frantumatoio non servirà anche per materiali di altre zone? Già oggi bisognerebbe mettere dei paletti perché quando si fa partire qualcosa non si sa dove andrà poi a finire.
Altro aspetto: controlli. A esercitare i controlli sulla relazione che la cava fa ogni anno li fa il comune di varisella, ma è in grado di farlo? I controlli sull'attività della cava sono di competenza del comune e se fosse autorizzata una cosa del genere vi sarebbero un sacco di postille ma se non si controlla succede che sulla carta esiste ma nessuno controlla.
La soluzione sarebbe che tutta la documentazione venisse resa pubblica.
Le amministrazioni tendono ad avere attività sul territorio per le ricadute economiche positive ma se consideriamo questo tipo di attività si andrebbe a distruggere il futuro di questo territorio.
Comitato cittadini di Varisella: Morganti Stefano.
A varisella c'era una cava di 2,8 ettari, nel 2005 okg amplia di 5 volte la superficie. Nel 2007 concessione fino al 2012, oggi si chiede un raddoppio dell'area (15 volte la cubatura originale). Okg ha in disponibilità 70 ettari, quindi 43 ettari ancora da ampliare.
Nella verifica precendente la provincia ha chiesto un progetto più piccolo ma non l'ha fatto e OKg risponde perché così in 5 anni si esauriva la cava per favorire l'amministrazione a destinare poi per altri scopi (biolatti).
Giusto ma sarà vincolato a tempi certi (dott.ssa Molina) ma come si vede ..
Asl chiede farete attività di frantumazione in loco: no no assolutamente. Dopo 4 anni eccoci qua con due frantumatoi. Come si fa a credere a qualcosa che dopo 4 anni lo smentite.
Legge regionale 40: se un progetto prevede un opera divisa in parti è sottoposto alla procedura di via il progetto complessivo. Il proponente presenta elaborati di tutto il progetto e che specificano i tempi di realizzazione. Questo per evitare lo spezzatino per passare la valutazione di impatto ambientale.
Prima di passare alla valutazione tecnica, questo progetto è legale? rispetta la legge 40?
Frantoio: il muro che vogliono fare non lo toglierà più nessuno.
Di sicuro l'okg ci rassicura ma è in conflitto di interessi.
Viabilità: riparazioni, okg disponibile alle riparazioni. C'è un accordo scritto tra okg e provincia? Perché quando la cittadina ha chiesto di mettere delle cunette, le è stato detto che non è possibile perché la strada è provinciale. Bene, è come ha fatto okg a fare i tacconi??
La provincia: Okg deve mettere in atto tutti i procedimenti necessari alla conservazione delle vie di uso pubblico.
15 aprile il comitato ha chiesto un'assemblea pubblica, nessuna risposta. Quando l'amministrazione ha dato via all'iter abbiamo fatto informazione. Obiettivi raggiunti:
312 firme (più dei maggiorenni) persone che hanno vissuto l'impatto di questa attività.
La sala si anima, uno degli autisti della okg dice che non fanno rischiare la vita. Non viaggiano ai 20 all'ora, i camionisti protestano dicendo che neppure le auto viaggiano ai 20 all'ora (ma il divieto è per i camion non per le auto).
Riunione odierna: anche merito nostro
Siamo riusciti a farci ricevere nella giunta comunale e abbiamo scoperto che condivide le nostre preoccupazioni. Siamo disposti a costituire una commissione consigliare su questo tema, come prevedeva il programma elettorale della lista in carica.
Divisione progetto frantumazione e progetto ampliamento.
Saremo presenti come uditori alla conferenza dei servizi.
Non siamo il comitato no-cava, noi tuteliamo il territorio di varisella e per fare pressione su tutti gli enti perché si mettano in atto gli strumenti per fare in modo che d'ora in avanti non si possano neppure ipotizzare interventi di questo genere.
Sproporzione tra interessi privati e pubblici.
Richiesta perché il consiglio comunale si esprima su questo argomento: siamo favorevoli che nel cuore del nostro territorio, le lame, il moncolombone, la madonna della neve, si stia impiantando un'attività industriale completamente incompatibile. E vorrei che il comune arrivi alla conferenza del 28 con una posizione precisa.
Giancarlo Chiarle, storico, ha pubblicato un libro sulla storia di varisella. Vicepresidente dell'associazione amici dell'ecomuseo della valceronda:
Valutazione di ordine generale: fin dagli anni 70 con la biblioteca civica il comune ha proposto una nutrita serie di iniziative per valorizzare la storia di varisella. La popolazione è cresciuta (850): questo per il potenziamento delle strade e l'ambiente incontaminato. La luce arrivò nel 1961.
Noi vogliamo preservare questi aspetti.
Versanti di vallo e varisella vincolo paesaggistico di valore. Proprio queste pietraie rappresentano l'aspetto più visibile della geologia di queste montagne.
Eufobia gibelliana specie protetta
Borgate Moncolombone e Ramai le più coinvolte.
Biolatti replica: essendo stato chiamato pesantemente in causa (molto piccato per essere stato definito inattendibile da Morganti del comitato cittadino)
70 ettari sono in disponibilità della cava, sostanzialmente all'interno dei 70 ettari la zona interessata dalla cava è solo quella in progetto. Si è operato per settori contingentati, nella precendente conferenza si era detto di esaurire l'area per destinarla ad altri usi, così è stato fatto. Nel progetto si prevede che nei 5 anni (2012) si esaurisce tutta l'area e solo dopo si sposta l'attività nell'altro settore. L'impianto di frantumazione proprio perché è mobile è pertinenza della cava, se la cava se ne va il frantumatoio se ne va. La destinazione urbanistica dell'area che è agricola diventa temporaneamente estrattiva e poi ritorna agricola. SE ci fosse la possibilità di un impianto di frantumazione fisso in un'altra area la ditta sarebbe disponibile. Manca il piano industriale perché non è ancora chiaro l'utilizzo del materiale come ballast ferroviario e non per altro. Si esclude la presenza di amianto perché le ferrovie non accetterebbero materiale che potrebbe potenzialmente contenerlo. Si è dovuto dimostrare che non è possibile la presenza di amianto.
Molto apprezzato la relazione sulle attività storiche di varisella, anche nella cava c'erano ancora ampie zone di cumuli derivati dalle precedenti attività estrattive.
Viabilità: la strada stretta, in precedenza il comune aveva prescritto che fosse allargata la strada ed è stato fatto.
L'obiezione è che è stata ampliata solo per voi della cava (Morganti)
Sindaco: chiederemo alla conferenza dei servizi che venga fatta una perizia sulla strada. Ma non solo, i dubbi verranno presentati tutti alla conferenza dei servizi.
Titolare dell'okg Lorenzo Lupo Droetto: è un processo alle intenzioni. Precedentemente abbiamo rispettato ogni osservazione della provincia. Abbiamo fatto interventi sulle strade provinciali, anche in zone più lontane. Non sarebbe nostro dovere perché già paghiamo delle imposte per poter trasportare il materiale con i camion di portata superiore.
Il frantoio è mobile perché è piazzato su carri cingolati o in gomma e da subito garantisco che le vibrazioni sono scaricate su questi carri. Il frantoio è mobile ma lo fisseremo in una posizione fissa proprio per le valutazioni sul rumore. Si farà questa barriera (non un muro) con un mucchio di pietre e un ribassamento del piazzale, infossando l'impianto di un paio di metri per raggiungere il totale di 5mt. In questo modo si mitigano i rumori.
Obiezione di una cittadina: già ora ci sono dei rumori figuriamoci con un frantoio.
Risposta del titolare: siamo nei limiti, rispettiamo le leggi.
Trasporti: ci sarebbe un miglioramento mettendo il frantoio. Andremo a trasportare pietre frantumate e quindi utilizzeremo camion differenti, più piccoli (da 580 a 420 quintali).
I conti di viaggi e trasporti: non cambieranno da questi attuali, buona parte rimarrà in cava perché di una pezzatura tale che è al di sotto di quella che vendiamo e andrà per ripristinare.
Lavori da terminare della convenzione
Un operaio della okg interviene animosamente: 30 persone vanno a casa, non ci pensate? (molto animato, da Borgata Rossa)
Francesco Puzzo: abito a varisella da 25 anni. Era un posto vivibile, mai avuto un problema. Valore degli immobili che si abbassa.
 
A questo punto ho dovuto abbandonare il consiglio perché impegnata nel consiglio comunale di La Cassa.

Laura LaLunga27 settembre 2010, 20:30
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Il Comune di La Cassa ha emesso una delibera di giunta che mi pare interessante.

In sostanza si chiede al comune di Varisella di inserire, all'interno della convenzione che si sta esaminando e in caso di approvazione del progetto di ampliamento, il divieto di transito dei camion sulla sp 181 (che in paese si chiama Via Bonino).

Destinataria di questa delibera, oltre il comune di varisella, anche la Provincia di Torino.

L'iniziativa sarebbe ancora più efficace  se la stessa cosa facessero i comuni di Givoletto e Val della Torre e Caselette.

Vorrei sapere dai nostri amministratori se si stanno muovendo in questo senso, sono infatti persuasa del fatto che l'unione faccia la forza...

Ecco il testo inegrale (la delibera è pubblicata sull'albo pretorio digitale, fruibile da tutti i cittadini)

LA GIUNTA COMUNALE
Premesso che il Comune di Varisella, con autorizzazione n. 2/2008 del 27.3.2008, ha autorizzato il progetto di ampliamento della coltivazione della cava di pietrame in località Versante Nord del Monte Bernard, fino a tutto il 07.06.2012 alla ditta OKG S.r.l. con sede legale in Torino, c.so V.Emanuele II° n. 105, ai sensi della L.R. 22 novembre 1978, n. 69;

Accertato che il pietrame della cava viene trasportato con camion e mezzi d'opera sino all'impianto di frantumazione di proprietà della ditta OKG S.r.l. ubicato nel Comune di Sant'Ambrogio percorrendo la S.P. Varisella – Fiano e la S.P. 181 Fiano – Caselette, attraversando alcune borgate in Comune di Varisella, attraversando parzialmente l'abitato di Fiano, attraversando per intero i centri abitati di La Cassa (Truc di Miola e Giordanino, ove si svolge il mercato settimanale e sono presenti tutte le attività commerciali), il centro abitato di Givoletto e di Brione prima di immettersi sulla S.S. 24;

Atteso che la S.P. 181 attraversata presenta una larghezza della propria carreggiata mediamente molto inferiore alla larghezza minima prevista dal Codice della Strada ( mt. 5,40) in molti tratti della stessa;

Considerato che il transito di detti mezzi d'opera ( oltre 30 - 40 al giorno) sta provocando diffusi cedimenti – sgretolamenti – avallamenti del sedime stradale con grave pregiudizio per la pubblica incolumità e che la stessa ditta OGK ammette nel momento in cui provvede al continuo ripristino delle parti di carreggiata maggiormente degradate;


Rilevato che nel Comune di La Cassa il traffico dei mezzi da e per la cava avviene interamente sulla via comunale detta “via Bonino” che ha subito un deterioramento irreversibile del manto stradale tanto da doverne prevedere il completo rifacimento dello stesso nella primavera scorsa con un costo per il comune e quindi per i cittadini di quasi 40.000,00 €.

Rilevato altresì che nel corso degli ultimi mesi sono avvenuti alcuni incidenti che hanno visto comeprotagonisti autocarri “bilici stradali” e “mezzi d'opera” da e per la cava ( 1 camion che trasportava pietre ha avuto un principio di incendio nell'abitato di La Cassa, un altro camion carico di pietre si è “capottato” nella scarpata nell'abitato di Fiano, un bentoncar carico di cemento si è “ capottato” in via Lanzo poco prima dell'abitato di La Cassa) e che tali incidenti, per pura fatalità, non hanno avuto conseguenze peggiori;

Atteso che l'Amministrazione Comunale al fine di tutelare la pubblica incolumità (veicolare e pedonale), contenere e garantire il rispetto della normativa per l'inquinamento acustico e della qualità dell'aria, oltre a tutelare l'investimento di denaro pubblico dei contribuenti lacassesi investito con l'intervento sulla via Bonino, ha predisposto ordinanza sindacale n. 9 del 13.05.2010;

Accertato che la ditta OKG S.r.l. avverso tale provvedimento ha presentato ricorso al TAR in data 14 luglio 2010 e che lo stesso TAR in data 30 luglio 2010 si è espresso respingendo l'istanza cautelare proposta dalla Ditta OKG S.r.l. e quindi confermando il mantenimento del divieto di transito ai veicoli di massa superiore a 35 Q.li in via Bonino;

Preso atto che sono stati avviati in data 8 giugno 2010, presso la Provincia di Torino, l'iter autorizzativo per l'ulteriore ampliamento del sito della cava per la verifica di compatibilità
ambientale e presso la Commissione Locale per il paesaggio del Comune di Varisella l'iter autorizzativo per l'installazione ex novo di un impianto di frantumazione presso l'area di Cava di Monte Bernard;

Verificato che nella Relazione allegata alle richieste di cui sopra, al punto 2.5 ad oggetto “ Accesso all'area di cava e viabilità” non si fa alcun riferimento alla viabilità utilizzata per trasferire il materiale proveniente dalla cava se non una generica dizione “Ai fini dell'ottenimento dell'autorizzazione attualmente in vigore, sono stati effettuati numerosi interventi di sistemazione e/o miglioramento di alcuni tratti stradali, sia comunali che provinciali, che conducono all'attività estrattiva in studio, poiché erano state riscontrate alcune criticità presenti lungo il tragitto percorso dai mezzi di cava per il trasporto del materiale” e comunque la Ditta OKG non ha mai eseguito alcuno degli interventi citati sulla viabilità insistente in Comune di La Cassa pur transitandovi costantemente;

Appurato altresì che la S.P. 181 Fiano – Casellette ed in generale il territorio del Comune di La Cassa insiste nell'Area del Parco Regionale La Mandria che prescrive precise norme in materia di tutela del territorio e della sua valorizzazione e conservazione del patrimonio ambientale;

Considerato che risulta utilizzabile un itinerario alternativo che può essere percorso da detti autocarri e che presenta certamente caratteristiche strutturali assolutamente consone alla tipologia di traffico ( accesso alla S.P. 1 in Comune di Fiano e successiva immissione nella Tangenziale Nord di Torino con uscita a Sant'Ambrogio);

Atteso che non è richiesto il parere in ordine alla regolarità tecnica e contabile previsto dall'art. 49 del T.U.R.L. approvato con D.Lgs. n. 267/2000 in quanto trattasi di atto di mero indirizzo.

Con voti unanimi, palesi

D E L I B E R A
Di richiedere al sig. Presidente della Provincia di Torino, ed al sig. Sindaco del Comune di Varisella di prescrivere, e quindi inserire come condizione vincolante, nell'eventuale
provvedimento autorizzativo alla ditta OKG S.r.l. per l'ampliamento dell'area di Cava di Monte Bernard e per l'installazione di un impianto di frantumazione nel medesimo sito, il NON utilizzo della S.P. 181 Fiano Casellette, insistente in comune di La Cassa ed in particolare la strada comunale denominata Via Bonino in relazione al divieto di transito agli autocarri con massa a pieno carico superiore a tonnellate 3,5,in vigore su detta via.


Di trasmettere copia della presente :

1. al sig. Presidente della Provincia di Torino;
2. al sig. Sindaco del Comune di Varisella.

Successivamente, con votazione unanime e favorevole espressa in forma palese.

D E L I B E R A
Di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell'art. 134 del D.Lgs.
n. 267/2000.

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