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Far politica.... 2 novembre 2009, 19:15

Anonimo

"Non so far politica, lo ammetto"

Hai ragione Laura, non sai fare politica, ma solo perchè tu la politica non la conosci; questo traspare dall'accezione negativa di politica che utilizzi per tutto il tuo scritto: la politica che tu descrivi qui, non sarei capace di "farla" neanche io!


"Lo voterò perché il suo modo di fare “politica” assomiglia molto al mio: priorità alle cose da fare e non ai giochi politici"

Priorità alle cose da "fare"... ma Laura, tu sai cosa vuol dire "fare" in una amministrazione pubblica? Sai cosa passa tra l'idea nella testa di un assessore e la materiale messa in opera della sua idea? Sai quali sono i passaggi intermedi?
Per l'approvazione della cosa più stupida del mondo bisogna concertare, armonizzare, discutere, insomma, fare "politica": e lo sa meglio di te Poma, come lo sa Castagneri, perchè fanno questo tutti i giorni!
Perchè tutte le amministrazioni di questo mondo sono intrise fino nell'anima di "politica", perchè la politica non è quella che vediamo in televisione, quella è grottesca spettacolarizzazione mediatica, infarcita spesso e volentieri dalla necessità smaniosa di "far notizia" dei giornalisti.
La vera politica è portare un progetto per un ampliamento della scuola elementare dalle fasi di progettazione al posizionamento del primo palo di cemento!
I "giochi politici" sono il sale di ogni amministrazione pubblica, sono la democrazia stessa, perchè se dovessimo dare priorità alle cose da fare basterebbe un solo unico capo supremo, che deciderebbe per tutti cosa è prioritario e cosa non è... non sei daccordo? nel momento in cui non sei daccordo tu stai facendo un gioco politico, perchè stai cercando un'area di consenso che dica al capo "no, quella non è una priorità; si, quella è una priorità"; e benvenuta nel mondo della vera politica Laura!

"A questo “orientamento del voto” alcune minoranze si sono svincolate, alcuni consiglieri di maggioranza anche"

Da una frase del genere sembra quasi che ci sia un gruppo di coraggiosi, che si svincolano dalle grinfie degli oppressori: ma Laura, questi "oppressori" semplicemente la pensano differentemente da te!

"Le ragioni del voto della mia minoranza consigliare alla lista di Celestina Olivetti nascono da un accordo fatto dai Comuni delle Val Ceronda e Casternone di votare compattamente quella lista. Non mi sono chiare le motivazioni, ma non nego che il voto fatto per “cartello” non mi garba."

Cartello? La quasi totalità dei comuni di una certa area riesce finalmente ad essere daccordo su qualcosa quasi all'unanimità e tu la definisci come si definiscono le associazioni tra imprese che vogliono stroncare la concorrenza? Questo è un "accordo", è il frutto della democrazia, del concerto, della discussione, del bilanciamento tra valori e interessi!

"A mio parere, e non solo mio, delle due liste, una è la classica lista “politica”, nell'accezione parlamentare del termine con cariche distribuite prima delle elezioni, con accordi fatti e promesse da mantenere.
L'altra è la lista delle persone che verranno elette esattamente per ciò che sono, gli assessorati saranno assegnati a seconda delle preferenze e non preventivamente, ognuno ricoprirà un ruolo di cui possibilmente avrà già esperienza"

In base a quali dati tangibili, oggettivi, chiari, palesi tu affermi ciò?
Da quello che leggo ci sarebbe una lista "politica", nel senso più negativo del termine, fatta solo per dividersi poltrone e dall'altra la lista dei puri, dell'esperienza, della piena democrazia.
Ripeto, in base a quali dati affermi che in una lista è già tutto deciso e nell'altra invece si rispetterà la voce del popolo sovrano?
Conosci tutti i retroscena? Conosci tutto ciò che sta dietro entrambe le liste così bene da permetterti di dare un giudizio del genere?
Attenzione a dare certi giudizi Laura! Sei un consigliere comunale e permettimi di dire che una tale affermazione potrebbe essere utilizzata contro di te per una querela di diffamazione!
Quello che cerco di spiegarti (non voglio fare il professore, voglio solo darti un consiglio) e che nella posizione che ricopri devi, e dico devi, fare sempre questa operazione: dati + analisi dei dati = giudizio, dove i due fattori che si sommano sono condizione necessaria per avere il risultato!

"Ognuno di noi ha spiegato le proprie motivazioni e siamo arrivati a un chiarimento"

Chiarimento di cui io non ho avuto notizia, seppur presente.

"a mio parere non avrebbe dovuto candidarsi, non in quella lista"

Il tuo parere era minoranza, e in democrazia la maggioranza decide, e chi fa parte di un gruppo, ed è capace di stare in un gruppo, accetta compromessi, ma nella accezione positiva del termine, per il semplice fatto che si è discusso, si sono delineate due visioni, una ha vinto: è di nuovo democrazia!

"Lungi dall'essere motivo di scontro personale e di sfascio, questo momento di confronto è servito a unire maggiormente il nostro gruppo di minoranza. Ognuno di noi ha riconosciute legittime e motivate le scelte e le opinioni dell'altro (anche se non condivisibili) e si è passati oltre"

Confronto? Quale confronto? Siamo rimasti su un punto di stallo dove ci hai chiesto tempo per riflettere, e poi, io casco dalle nuvole "leggendo" su un sito web pubblico la tua scelta. Questo non è confronto, è scegliere per se stessi mettendo il gruppo da parte.

"questo momento di confronto è servito a unire maggiormente il nostro gruppo di minoranza"

Ma questo l'hai deciso tu Laura! Questa invece è l'ennesima volta che il gruppo si trova spaccato su due fronti diversi e per l'ennesima volta ci allontaniamo invece che riunirci su un fronte comune, tanto da cominciare a chiedermi se siamo UN gruppo o PIU' gruppi (correnti e correntine... mi vengono i brividi)

"Ritengo che l'unica cosa che ci impedisca di crescere nella conoscenza sia l'arroganza"

Sarò duro e spero che questa non venga presa come l'ennesima frase "dell'orco cattivo" ma voglio dire ciò che penso dell'arroganza: l'arroganza è essere partecipe di un gruppo, rappresentarlo in Consiglio Comunale, partecipare a riunioni dove si discute la linea, per poi fare di testa propria in nome di una libertà di pensiero che non è altro che la libertà di fare ciò che si vuole, mettendo da parte tutto il resto.
Perchè per stare in un gruppo bisogna essere capaci di mettere da parte la parola "io" e portare avanti la parola "noi".
Perchè stare in un gruppo significa concertare, discutere, votare e poi, per il bene del gruppo, accettare il risultato del voto; è di nuovo democrazia, è di nuovo "politica"

... ma lo ammetti, non sai fare politica.


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