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come da richiesta faccio una piccola relazione della serata di Cafasse sul dramma degli esuli e delle Foibe.13 febbraio 2010, 12:05

Alessandro Ballauri

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messaggi: 102

Non sono più intervenuto sul blog per rispondere ai post a me indirizzati perchè aspettavo di saperne di più dalla voce dei diretti interessati e dai storici nella serata del 12 organizzata dall'Amministrazione Comunale di Cafasse , a cui , e me ne dispiace , non ha partecipato nessuno dei blogghisti di lacassa.net spero impegnati e non già convinti di possedere il sapere e la ragione.

prendendo spunto da quello che ho visto scritto su questo blog cercherò di rispondere con quello che ho saputo :

le prime notizie sulla latinità e italianità della zona della dalmazia , istria e venezia giulia risalgono tra il 280 e 175 a.c quando vengono annesse al Sacro Romano Impero di cui faranno parte fino alla fine dello stesso , ricordo che quelle terre sono al di sotto delle Alpi che con altro nome arrivano fin quasi all'Albania , da poco dopo l'anno mille e per 700 anni faranno parte della Repubblica di Venezia per poi essere per 120 anni circa sotto l'impero austro-ungarico per poi far parte per pochi anni della repubblica Italiana.
gli slavi vivevano oltre le montagne e le prima tracce di insediamenti nella dalmazia , istria e fiumana cominciano nella seconda metà dell'ottocento senza particolari problemi. E' da notare la notevole cultura nata in quelle terre , nomi come il Paravia che veniva ad insegnare la lingua italiana nel nord-italia. Si può notare dai lineamenti degli esuli e dai vari servizi fatti in quelle terre che il ceppo è latino e non slavo. Questo per ribadire che da almeno duemila anni quella terra è abitata da latini di lingua e cultura italiana e non come detto da qualcuno su questo blog da invasori e colonizzatori. Ricordiamo che si deve anche ai dalmati se l'occidente ha vinto nel 1570 (o giù di lì) la battaglia di Lepanto che ha impedito l'invasione turco/araba/mussulmana delle nostre terre.

Andando al periodo dell'epurazione degli italiani la tragedia comincia l'8 settembre 1943 quando le bande dei partigiani comunisti di Tito scendono dalle montagne e cominciano a saccheggiare e giustizziare ex-soldati italiani , carabinieri (cento in un colpo solo) e tutte quelle persone che potevano rappresentare il potere italiano in quelle zone , 500 in 20 giorni , fermati poi dai soldati tedeschi che rioccuparono le zone e stabilorono una breve tregua. Nel 44/45 i partigiani di tito e quelli italiani diedero una mano a sconfiggere i tedeschi ed a liberare quelle zone , purtroppo il brutto avviene dopo quando i partigiani comunisti di Tito frà i primi che finirono uccisi nelle foibe furono i partigiani italiani e alcuni mebri del Cln del nord-est e qui che comincia la parte più ignobile per l'Italia visto che ciò avvenne con l'assenso dei vertici del P.C.I. (Togliatti e Longo) che per ordini supremi sovietici dovevano essere complici del , allora , amico comunista Maresciallo Tito.

Viene ricordato il 10 febbraio perchè in quella data nel 1947 venne scritta una delle più ignobili pagine della storia recente italiana quando a Parigi Alcide De Gasperi cedette 500.000 italiani della Venezia Giulia , Istria e Dalmazia (da 2000 anni) per 50.000 tedeschi dell'Alto Adige che non sono mai stati e non vorranno mai essere italiani. Il giorno dopo venne chiesto agli italiani se preferivano rimanere lì e diventare Yugoslavi e socializzare le proprietà oppure lasciare tutto e esulare in Italia , il 70 % scelse di ricominciare una vita in Italia senza sapere a cosa andavano incontro però con un alto senzo di Patria e di essere Italiani.

La cosa che ha colpito di più e l'oblio sugli esuli successo nei successivi 50 anni , e qui comincia la parte più dura per la sinistra italiana e per convenienza della Democrazia Cristiana.
Per potersi dichiarare vincitori i leader della resistenza e del Cln hanno dovuto far ripartire la storia dell'Italia dal 1943 in poi per non avere continuità con l'italia che la persa alleandosi con la Germania. In questo modo hanno potuto dire che avendo sconfitto la Germania insieme agli alleati sono stati i vincitori ma per far questo si è dovuto far dimenticare e cancellare il dramma degli esuli altrimenti si passava per sconfitti e per questo hanno dovuto nascondere  gli omicidi dei partigiani Italiani e dei membri del C.L.N da parte dei Partigiani Comunisti di Tito.

Altro luogo comune che ha seguito gli esuli era quella che erano scappati perchè fascisti , si ricorda che tutta quella zona era di maggioranza socialista difatti nel periodo fascista hanno avuto i loro problemi con le autorità e la zona da loro abitata a Torino è sempre stata una zona politicamente a sinistra.

Mi dispiace molto che alla serata non c'era nessuno dei frequentatori del blog , di La Cassa c'era il tanto criticato Sig. Michelini che nel suo intervento a fine serata a ribadito quello detto dai relatori facendo vedere un documento autentico, da poco pubblico, dove i padri della Patria (Longo, Nitti e altri che non ricordo ) acconsentirono alla pulizia etnica fatta dalle bande slovene di Tito.
Gli esuli hanno fatto la loro ricostruzione puramente storica perchè a loro non interessa il dibattito politico e non hanno preferenze visto che sono stati dimenticati fino al 2004 da governi di ogni colore.

Prima che qualche giovane "partigiano" (dall'italiano "che manca di obbiettività e imparzialità") salti su criticando le fonti specifico che quello che ho scritto per quasi la sua totalità è stato sentito e letto dal Prof.Gianni Oliva (assessore Pd della Regione Piemonte) con un video fatto vedere ieri sera e con due libri sull'argomento, uno del 2003 "Foibe.Le stragi negate degli Italiani della Venezia Giulia e dell'Istria" e nel 2005 "Profughi.Dalle Foibe all'esodo:la tragedia degli Italiani d'Istria , Fiume e Dalmazia" e altri concetti tratti dai discorsi per il 10 Febbraio del Presidente della Repubblica Italiana On.Giorgio Napolitano (ex-Dirigente del PCI) in particolar modo nel 2007.  Spero che adesso questi due personaggi non diventino revisionisti e traditori come successe a Pansa. Su certi ragionamenti politici il Prof. Oliva è stato più duro di Michelini , considerando le simpatie politiche.

Spero che l'argomento sia chiuso e potrebbe essere interessante riproporre il dibattito a La Cassa in maniera che chi ignora possa sapere è finalmente il 10 febbraio possa essere una giornata per tutti gli Italiani senza arcaiche e stupide "partigianerie".

Alessandro Ballauri
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