Ancora una volta voglio parlare dell'area umida di La Cassa, zona di forte importanza naturalistica; probabilmente sarà l'ultima volta.
Dopo
il 'requiem' già pronunciato qualche tempo fa ora siamo oltre; se prima era necessario qualche intervento di manutenzione, oggi è necessario difendere i visitatori dai crolli.
Non andate all'area umida: è pericoloso, ci si potrebbe fare del male, sarebbe bene che l'amministrazione comunale interdicesse l'accesso alla zona, dovrebbe essere transennata e vietata.
Quelle terrazze che solo pochi anni or sono erano oasi di pace nell'aria dei boschi oggi sono trappole per chiunque ci si avventuri; trovate allegate alcune foto, nelle quali è riportata anche l'opera di qualcuno che ci ha messo del suo: ha divelto la struttura per costruire una strana palizzata (per caccia? boh, se qualcuno ci capisce qualcosa fatemi sapere) con le ringhiere. Il legno è marcio, la struttura fatiscente, gli accessi difficoltosi e nascosti.
Anche lo stagno grande, in cui era presente l'airone di ferro sull'auto,
dopo l'atto vandalico non sembra altro che una discarica con quel rottame a mollo tra le canne.
Sembra che di questo paradiso, una delle ultime testimonianze del bosco planiziale originario, non importi a nessuno; non c'è stata azione, che io sappia, di difesa di questo luogo. I lacassesi stessi sembrano ignorarlo, molti non sanno dov'è, non ci sono mai stati.
Forse è una mia impressione pessimista e sarò smentito da chi, alle prossime amministrative, proporrà la difesa e il recupero di quell'area insieme ad un piano regolatore ad impatto zero che difenda il suolo per davvero.
E' una impressione irreale
trovarsi in una pubblica assemblea, come quella tenuta in settimana, in cui si plaude ai concetti di difesa del suolo in un paese le cui amministrazioni hanno sicuramente speso più energie per cementificarlo che per proteggerlo.
Che si può fare contro questa deriva dei valori fondanti del nostro territorio? Nulla.
Se non c'è l'interesse dei lacassesi, qualsiasi azione sarebbe inutile, anche se fosse in difesa di questa area, perchè non ha senso un territorio scollegato dalle persone che lo abitano. Non è, chiaramente, un concetto legato solo all'area umida; tutto il nostro territorio ha un alto valore ambientale ma sembra abitato da persone ad esso scollegate, quasi fossero 'occupanti' e non 'abitanti'.
Gli occupanti non valorizzano il territorio: al massimo lo sfruttano, lo colonizzano.
Proprio per questo non si può più fare nulla per salvare l'area umida contro i suoi nemici, i lacassesi, se non denunciando la tristezza di questa piccola, emblematica vicenda del nostro territorio.