< 1 2 3 4
Resta il fatto che san Giovanni (Evangelista, naturalmente) è rappresentato con toni di evidente femminilità; i canoni di descrizione della scena evangelica ai quali si sono ispirati i pittori recitavano che questo doveva essere il modo di rappresentarlo. Un uomo rappresentato in vesti femminili è un'espressione di contrari espressi in una unità; per quanto possa stridere con la mentalità corrente, dal punto di vista simbologico è chiaramente collegabile al solstizio, alle porte, a Giano, al mondo polare che i Giovanni rappresentano nel loro eterno oscillare; è un modo di rappresentare l'ineffabile, ciò che ai nostri occhi è indescrivibile e inosservabile perchè siamo macchiati dal peccato originale, perchè vogliamo distinguere il bene dal male, il bianco dal nero (a volte anche dal granata, ma questo è altro discorso).
Ma c'è altro; l'iconografia dell'ultima cena spesso rappresenta san Giovanni
accocolato su Gesù; a partire dalla più famosa rappresentazione di Giotto e a seguire con molte altre il
discepolo che lui amava è
disteso su Gesù, forse addormentato, mentre gli altri stanno discutendo, e non di poco: parlano del tradimento che presto verrà messo in atto.
Domenico Ghirlandaio, Cenacolo di San Marco, Firenze, a questo link trovate molte altre rappresentazioni simili.
Che ci può essere di più contrastante tra l'atto del tradimento del figlio di dio, l'estremo male, e l'essere accocolati addormentati
in sinu Iesu, sul petto di Gesù? anche in questo caso viene straziata la logica a favoredi una sintesi più alta ed iperterrena, quasi uno di quelle espressioni zen che ci lasciano muti d'intelligenza con gli occhi sull'abisso. Muti con gli occhi sull'abisso: questo comunica questo solstizio, questa città, in questo momento, in questo luogo potente che solo in quattro passi in centro consente alla mente di volare alto in una passeggiata pomeridiana.
Buon san Giovanni a tutti.
< 1 2 3 4