Saluti dalla Mattodera

italo losero [italo]

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Una delle zone di maggiore espansione edilizia prevista dal piano regolatore del comune di La Cassa è alla Mattodera; per questo fa impressione passeggiare da quelle parti e pensare che, forse, non sarà mai più così come la vediamo. Per questo, e per evitare rimorsi per mancata fotografia come nel caso degli alberi di Druento, ho scattato qualche fotografia in modo da poterci ricordare un giorno dei luoghi così com'erano.
La Mattodera è in un posto invidiabile; alle pendici del monte si distende sopra ad un altipiano, una specie di leggero colle, che divide due valli appena accennate: quella che si rivolge verso La Cassa e quella verso il Trucco. Correntemente poche case occupano il territorio che è in gran parte dominato da due campeggi.
La strada si distende scorrevole tra le generose curve che tanto divertono ciclisti e motociclisti; tanto arrivando dal Trucco quanto dal Giordanino il panorama è dolce e rilassa l'anima; i grandi prati ai fianchi della provinciale regalano ampiezza agli sguardi e tranquillità al viaggiatore.

Il pensiero che quest'area sia stata pensata come 'area di espansione' dal piano regolatore dà da pensare; perchè proprio qui, in parte entro il parco della Mandria? Forse è una delle poche zone in cui nel nostro comune si possa costruire, anche se è un'area costituita da prezioso suolo agrario; prezioso per chi ne conosce il valore ambientale e il tempo necessario per creare il substrato pedologico di queste terre fertili; meno prezioso per chi lo giudica in termini di rendita economica, così vale assai di più un suolo edificabile rispetto ad un suolo agrario (Sarebbe interessante sapere quanto... non ne ho idea).

Guardando la piantina della Mattodera con le zone edificabili si resta colpiti: sicuramente è il borgo di La Cassa più stravolto dall'incremento di aree edificabili. Pensare che quelli che oggi sono prati verranno sostituiti da 'Piani di edilizia convenzionata' desta qualche preoccupazione per chi ha a cuore l'ambiente.

Non ho dubbi che nel definire i piani di costruzione la buona volontà dell'amministrazione comunale potrà definire vincoli che ne consentono uno sviluppo organico ed equilibrato; tuttavia abbiamo vicino a noi fin troppi esempi (ricordiamo la bandiera nera di legambiente a Givoletto) di scempi ai danni dell'ambiente che, una volta attuati, sono irrecuperabili. Il lavoro delle decine, centinaia di migliaia di anni che hanno generato l'ambiente che ci è stato dato in dono può essere rovinato in poco tempo; quando vedremo apparire le reti arancioni, come paventato da Mercalli qualche tempo fa, piangeremo un pezzo del nostro territorio che se ne va.

A chi il vantaggio di tutto ciò? Su questo è bene sviluppare qualche ragionamento.

Un primo soggetto ad avvantaggiarsene è il Comune che, attraverso gli oneri di urbanizzazione, "fa cassa", cioè ottiene denari utili per il proprio sostentamento, per lo sviluppo di iniziative utili al territorio, per creare le opere necessarie ad una decente sistemazione dei servizi per le nuove abitazioni. Ed è proprio questa ragione che è indicata dagli estensori del piano come primaria: la diminuzione dei trasferimenti dallo stato strangola i comuni che non hanno più risorse e si trovano costretti ad urbanizzare (cementificare? è proprio così distante il termine?) per recuperare ciò che non ottengono più dallo stato.
Mi sembra un ragionamento miope e mancante di strategia, perchè risulta chiaro a tutti che non può che essere un provvedimento una tantum che ben che vada, esauriti i propri effetti riporta le cose alla situazione precedente; non se ne ha sul lungo periodo nessun vantaggio mentre la perdita di suolo è definitiva ed in nessun modo potrà tornare allo stato precedente. E' la comunità dei lacassesi a perderci.

Un secondo soggetto che ne ha vantaggio è il costruttore che compra il terreno dai privati, costruisce le case in accordo con il piano previsto dal comune e le rivende ad altri privati; non ho esperienza nel settore ma ho visto molte volte presunte o vere cooperative e ditte varie costruire pagando al minimo gli operai per far guadagnare molto a pochi, ho visto fallimenti (San Gillio è ancora lì a ricordarcelo) e operazioni andate male (a Givoletto è pieno di desolati cartelli 'vendesi' inascoltati). Anche in questo caso non c'è alcuna certezza di un ritorno positivo per la comunità.

Un terzo soggetto che se ne avvantaggia è il proprietario dei terreni. Come già indicato da Marco nel forum, il piano regolatore diventa uno strumento dalla forte valenza economica perchè porta nelle casse di alcuni privati ingenti introiti: tutti quelli che vedono passare i propri terreni da agrari ad edificabili ottengono immediatamente una supervalutazione di ciò che posseggono; vendendo ai costruttori edili ottengono immediatamente un grande ritorno economico.
Penso che valga in economia, come nell'energia, il principio che nulla si crea ma tutto si trasforma; anche in questo caso penso che l'aver creato ricchezza non possa che ribaltarsi dall'altra parte nell'aver impoverito qualcuno o qualcosa. E' chiaramente percepibile il fatto che creando questa ricchezza per pochi privati sono tutti gli altri cittadini ad impoverirsi: perchè l'ambiente in cui vivono è meno sano, perchè i servizi vanno divisi su più cittadini, perchè la zona sarà meno godibile.
Certo, è difficile valutare quest'impoverimento in termini economici, anche se un'estimo ambientale potrebbe farlo; ma è chiaro che all'arricchimento di pochi corrisponde l'impoverimento di molti; di nuovo, se qualcuno ci guadagna è la comunità che ci perde.

Con questa analisi potrebbe sembrare che io sia contro qualsiasi nuovo insediamento a La Cassa, che non voglia che nessuno faccia nuovi piani di edilizia convenzionata o 'aree di espansione' nel piano regolatore; l'impressione è esatta.
Sono a favore di risanamenti, aggiustamenti, integrazioni e completamenti che possono rivelarsi necessari e utili per vivere meglio nel nostro territorio; non mi sembra invece indispensabile una politica espansiva, anche se i piani regolatori 'sono sempre stati fatti così'; mi piacerebbe che qualche amministrazione cominciasse a dare i segni che in qualche modo il mondo lo si può cambiare, che un nuovo modo di ragionare sia possibile.
Un modo di ragionare che dia valore all'ambiente e al suolo che vengano visti al di là della semplice proprietà del singolo privato nell'ottica della comunità che li abita e li usa;
un modo di ragionare più alto nell'ottica di quei vincoli che ci sono sul nostro territorio e che, grazie al cielo e fin che ci sono, impediscono una cementifazione selvaggia ovunque che, ne sono certo, renderebbe molto in termini di oneri di urbanizzazione e di ricchezza privata.

Se guardiamo le immediate vicinanze di Torino ci accorgiamo di vivere in un paradiso; darsi da fare perchè anche le future generazioni possano goderne immagino sia compito di tutti, penso che passi anche attraverso la condivisione del piano regolatore online e la discussione sulle decisioni che comporta; altro che voli pindarici, aiutiamoci a vivere meglio ora e a preparare un futuro sano alle prossime generazioni.




Experience22 gennaio 2011, 18:22
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 Non riesco a crederci...il problema è che nn ci possiamo fare niente
biagio23 gennaio 2011, 18:37
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Certo Italo.
Sembra un paradosso il fatto che oggi, con maggior sensibilità ambientale, da parte dell'opinione pubblica, in termini urbanistici, ci sia di fatto una omologazione.
E' lontana quella classe di politici che declinando l'Urbanistica, partoriva leggi urbanistiche che titolavano "Tutela ed Uso del Suolo".(1977)
Ma qualche cosa vi è ancora, come il sito Eddyburg.Si può riversare anche lì l'informativa.
Se il dibattito si fà davvero democratico, se l'Informazione si allarga, nulla è perso.

Con questo spirito, e qualche aggressione...si è salvata La Mandria e la Reggia...
italo 9 febbraio 2011, 16:21
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Al sorgere del sole vedo la rossa alba dietro a Superga e non posso fare a meno di pensare a questo articolo.
L'ho scritto qualche tempo fa e l'ho riletto oggi: non contiene nessun giudizio su alcuno ma riporta  quello che è il mio punto di vista. Sicuramente non è condivisibile da tutti ma penso che abbia diritto di cittadinanza in questa nostra comunità.
Cos'ho scritto di così grave da maturare in risposta, invece, apprezzamenti personali che ritengo offensivi?

Mi si risponde prima sul sito dell'associazione "La Cassa un paese per tutti' e poi su Facebook, entrambi gli scritti sono dovuti alla penna di Fabio Lamon che con diplomatico tatto snocciola quanto segue, riferendosi in genere ad un 'voi' generalistico (io, mia moglie, il sito, gli iscritti...):

sul sito , articolo 'cementamente', e quindi a nome dell'associazione:
- mi si dice di 'sentire almento due campane' prima di parlare, mentre si sa che ho sentito tutte le campane possibili, gli estensori delpiano prima di chiunque altro
- si dice che è  "il ragionamento concreto che manca alle critiche provenienti dalla Consigliera e dal sito lacassa.net"
- "è una visione parziale, tutta fondata sull'astratto e non calata nella realtà"
- "alle critiche non segue alcun progetto alternativo"
- "c'è solo polemica, critica astratta e mal informata del lavoro altrui."

su Facebook, nel gruppo 'La Cassa su Facebook', (vi invito a leggere la discussione completa)
- "Italo, il tuo modo di banalizzare le affermazioni degli altri è stucchevole"
-"Basta solo agire e non chiaccherare"
- "Italo, continui ostinatamente a prevedere scenari da olocausto e a seminare un panico"
- "continuare a prevedere eventi assolutamente improbabili solo per ostinazione nel trovare una pecca nel lavoro degli altri è un atteggiamento poco comprensibile, se non facendo un ragionamento che implica l'onestà intellettuale e la dietrologia"
- "Perchè continuare con queste critiche fini a se stesse senza un minimo di concretezza"
- "Il tuo modo di fare è decisamente irritante."
- "stai solo urlando al lupo al lupo quando il lupo non è in vista."
- "Facile proporre così: da fuori è sempre tutto più semplice"
- "peccato che da seduti comodamente in poltrona in casa propria e senza avere alcuna responsabilità derivante dal voto dei cittadini sia molto difficile comprenderlo"
- "è necessario spalare tutto questo fango sulla vecchia amministrazione"
- "Non so te, ma io, che avrò tanti difetti ma non sono ipocrita, farei molta fatica a sedermi ad un tavolo e mangiare insieme a chi mi silura ad ogni piè sospinto."
- "quando si terminano le argomentazioni, si chiude sempre tentando di colpirmi inscenando una mia presunta arroganza"

Beh, sono stupito. Cos'ho fatto per meritare questo? Ho scritto qualcosa che non è piaciuto?
Io mi siederei a mangiare con chiunque, soprattutto con chi non la pensa come me (come i miei commensali sanno perfettamente!!!); dialogare e condividere sono alla base di qualsiasi convivenza in democrazia. Accettare il pensiero dell'altro è l'inizio della soluzione.
Anche con chi ha tirato questo fuoco di fila nei miei confronti: non dimentichiamo che compagno deriva da cum panis, prima si condivide il pane, poi viene tutto il resto.

Certo, potrei cospargermi il capo di cenere e chiedere perdono per aver osato scrivere in modo dissonante  all'opinione di chi invece si è dato da fare per redarre correttamente il piano invece di perdere tempo a metterlo online in modo che tutti lo vedano.

E' questo che devo fare per evitare insulti gratuiti?
marco 9 febbraio 2011, 18:03
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 No , non lo meriti affatto.

Sulla questione del PRG io non sono completamente d'accordo con te ma ho apprezzato tantissimo il lavoro che hai fatto su questo sito e con questo sito. 
Vorrei solo farti notare però che, polemiche a parte, mi sembra che tu abbia messo on line una variante al  piano regolatore che verrà profondamente rivista a cura dell'amministrazione attuale accogliendo le osservazioni dell'ente sovraordinato (e questo che piaccia o non piaccia - perche anche la Regione siamo noi !) e quindi si fa molta polemica su un qualcosa che non sarà ... mi pare un po' fine a se stesso , ma immagino che con la consueta solerzia aggiornerai questo incredibile lavoro che hai fatto e sarà di nuovo ora di esercitare , tutti quanti, la nostra dialettica e stavolta forse su cose concrete.
Sugli insulti ... vabbe ... credo che tu e Laura lo avevate  messo in conto .... o no ? ;)
Grazie di tutto Italo.
Laura LaLunga 9 febbraio 2011, 18:48
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Marco,
è pur vero che dopo le osservazioni della Regione Piemonte il Piano Regolatore sarà meno impattante (ma comunque lo sarà). La questione però sulla "filosofia"di fondo, di questa quinta variante, rimane tale e quale: nel redigerla non si è pensato di fare qualcosa di diverso dal "così fan tutti" e tutti, in sostanza, costruiscono ovunque sia possibile.

Il fatto poi che l'ente superiore abbia posto delle riserve e che questa amministrazione le abbia accolte, non ci risparmierà dal fatto di perdere prati e boschi della Mattodera (ad esempio) a favore di nuove costruzioni o di costruire strade in mezzo alle montagne.

Per quanto riguarda gli insulti: no, non lo avevo messo in conto. Avevo messo in conto di utilizzare il mio tempo libero per una buona causa, la nostra comunità, non di venire attaccata e insultata appena la mia opinione si discosta da quella comune.

Ma si sa, io sono una povera ingenua e anche un po' cretina (e non me lo sto dicendo da sola, riporto quanto ricevuto).

Nonostante tutto, questa cretina continuerà a dire la sua. Sono o non sono una mina vagante? (anche questo non me lo dico da sola...)

baci & pace
LLL


marco 9 febbraio 2011, 19:10
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 Credo che questa amministrazione si sia giustamente "sottomessa" alle osservazioni perchè così gira il mondo ... trovo comunque inutile che si continui a discutere di un qualcosa che non sarà più cosi ... aspettiamo a vedere cosa uscirà fuori , naturalmente ognuno giustamente deve combattere per il proprio credo , rispettando gli avversari. 
Non si viene rispettati ? La gente sa giudicare. Le persone belle piacciono. Le altre ricevono solo sorrisi di convenienza.
Giorgio Gino10 febbraio 2011, 00:16
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Se c'è una cosa che mi innervosisce molto, persino con i miei figli che sono ciò che ho di più caro, è il dovermi ripetere perchè, pur non essendo laureato, credo di parlare un italiano corretto che pertanto ritengo perfettamente intelleggibile.

Come ho già avuto modo di affermare su questo sito ed a te personalmente, Fabio Lamon non parla a nome dell'Associazione, ne è un semplice socio e se scrive lo fa a titolo strettamente personale, anche sul nostro sito.

Gli scritti riconducibili all'Associazione non sono firmati oppure lo sono dal Consiglio Direttivo o dai Consiglieri di Minoranza ed a quanto mi consta, "Cementamente" non rientra in questa categoria, essendo firmato con nome e cognome.

Ti chiedo pertanto di attenerti a questi criteri nel valutare i vari interventi e le tue eventuali repliche.

Sono certo che non dovrò più tornare sull'argomento, anche perchè non lo farò più..

Giorgio.


italo10 febbraio 2011, 07:40
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Perdonami, Giorgio, se ho mal interpretato la voce espressa sul sito dell'Associazione.

Prendo atto della precisazione che avevi effettivamente già chiarito a parole spiegandomi la distanza tra le posizioni personali di Fabio e quelle dell'associazione.
Nel mio commento precedente ho sbagliato a scrivere 'e quindi dell'Associazione' riguardo all'articolo sul sito lcuppt.

A mia parziale e insufficiente scusante va il fatto che nessuno ha commentando quell'articolo chiarendone la distanza delle posizioni dell'associazione; c'è anzi un commento plaudente verso l'autore che 'ha capito e apprezza il lavoro svolto', come se io non avessi capito che dietro a quel piano c'è tempo, lavoro e sudore; come se non avessi già ringraziato chi ha dedicato le proprie forze per dedicarsi alla stesura di questo strumento.

Sono certo che questa discussione, smorzata nei toni, non potrà che far percepire a chi si occupa del nostro territorio quali sono le istanze che provengono dai cittadini; nessuno ha in tasca la (V?) verità ma solo mettendo in comune e ascoltando il punto di vista di tutti possiamo crescere.
italo 1 agosto 2011, 12:35
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"Dopo il no di Saitta, l'Ikea rinuncia all'investimento in Piemonte": questo il titolo di 'quotidiano piemontese' che riporta una vicenda che ricorda quella in queste pagine.
Si promette un investimento 'rispettoso dell'ambiente', ritorno economico, occupazione per 300 persone  solo se vengono trasformati centosessantamila metri quadri da agricoli a commerciali.
Che non si farebbe in nome del progresso?

La retrograda amministrazione provinciale ha negato l'autorizzazione; “Viene raccolto l'appello – sinora quasi sempre caduto nel vuoto – di fermare la cementificazioni e il consumo di suolo per i nuovi insediamenti produttivi e commerciali”. Ad appoggiare Saitta arriva  il presidente provinciale della Coldiretti  Riccardo Chiabrando. Secondo gli agricoltori “in questi anni sono stati consumati oltre 7mila ettari di terreni fertili, ma il 40% dei capannoni è rimasto vuoto”. (da quotidiano piemontese)

Per fortuna qualche voce si leva a fermare il consumo di suolo; da noi invece sembra che le proteste vadano solo verso chi lo ostacola costruendo una "fitta rete di inesattezze, pressapochismo e disfattismo in nome di un ambientalismo opportunistico e abborracciato" (da unpaesepertutti.net).

Avremo qualche occasione per parlarne o subiremo le decisioni delle (alterne) amministrazioni?

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