Giovanni Nepote

Consumo sostenibile a scuola, bello, ma chi paga?



Nelle ultime settimane tra alcuni genitori della scuola primaria si è aperto un dibattito relativo al problema della riduzione dei rifiuti nella mensa scolastica. Io ne sono giunto a conoscenza tramite un genitore che aveva letto un post in rete della consigliera comunale Martinotti che informava di aver avuto un colloquio - insieme al presidente del Comitato Genitori di La Cassa (cui anch'io sono iscritto) Enrico Bonino e all'assessore alla cultura G. Di Matteo - con la ditta che gestisce la ristorazione alla scuola dell'infanzia e alla scuola primaria di La Cassa....


A seguito di questo incontro erano emerse alcune soluzioni/proposte da parte della ditta che prevedevano tutte un incremento dei costi.
Mia moglie fa parte quest'anno della commissione mensa della scuola primaria e durante il primo incontro con i docenti che se ne occupano le è stata presentata la soluzione dell'acquisto di una lavastoviglie per la sola scuola primaria (dove a seguito dei lavori di ristrutturazione dei locali mensa ad opera della scorsa amministrazione -la nostra- si era già provveduto a creare lo spazio idoneo alla preparazione dei cibi in loco e per un'eventuale lavastoviglie) ventilando il fatto che ciò avrebbe probabilmente comportato un aumento del costo del buono pasto a carico delle famiglie.
Le tariffe sono decise dalla Giunta Comunale e devono essere approvate dal Consiglio Comunale assieme al bilancio, per cui finché non c'è almeno una delibera di Giunta su questo aspetto non ci sono certezze.
Fermo restando il fatto che è molto importante riuscire a ridurre i rifiuti indifferenziati sia dal punto di vista immediato della riduzione dei costi, sia soprattutto come educazione ad un consumo eticamente responsabile da parte dei nostri bambini, mi chiedo se non sia opportuno (o se le decisioni fossero già state prese, se non sarebbe stato opportuno) che tutti i genitori della scuola primaria di La Cassa venissero adeguatamente informati al riguardo in modo da dare il proprio personale contributo e da poter fare una scelta effettiva. In fondo un simile sondaggio si può fare con un semplice avviso sul diario, senza scomodare forum più o meno seguiti o sentire il parere di Comitati che sono sì portatori di interessi, ma che non possono essere portatori di una rappresentatività che non hanno.
Come genitore e cittadino di questo paese mi piacerebbe essere coinvolto in prima persona prima di avallare una soluzione o l'altra, soprattutto se questa dovesse implicare un aumento dei costi del servizio a carico dalle famiglie.
Con la soluzione-lavastoviglie si riducono i rifiuti indifferenziati, ma si incrementa (e di molto) il consumo di acqua ed energia elettrica (a meno che l'elettrodomestico non vada a pedali...). Cos'è più ambientalmente sostenibile? Se si vuole fare una scelta consapevole, occorre informazione (l'einaudiano “conoscere per deliberare”).
Con una veloce e semplice ricerca in rete, dove ho scoperto tra l'altro che nella settimana dal 20 al 28 novembre 2010 (2° edizione della "Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti") è tutto un fiorire di iniziative, convegni, dibattiti e quant'altro  dei comuni sensibili alla salvaguardia dell'ambiente (e a La Cassa niente?), ho scoperto che in alcuni comuni il costo dell'acquisto della lavastoviglie con annessi e connessi è stato coperto dall'amministrazione comunale senza aumento del costo del buono pasto per le famiglie.
Inoltre mi sono fatto un'idea personale sulle possibili soluzioni e non mi sembrava del tutto scartabile quella dell'acquisto di stoviglie usa e getta in materiale biodegradabile al 100% che costerebbe senz'altro meno dell'acquisto e della manutenzione di una lavastoviglie professionale, di piatti e bicchieri, e del maggior tempo da dedicare da parte del personale addetto al lavaggio delle stoviglie e alla manutenzione della macchina.
Questo è il mio punto di vista, ma non solo: so di altri genitori che la pensano come me o che semplicemente sono all'oscuro dell'iniziativa.
Cito infine dal verbale della Commissione Mensa della scuola primaria del  18/11/2010: “...l'insegnante (...) riferisce della proposta fatta alla scuola dell'Infanzia: chiedere al comune l'acquisto di una lavastoviglie professionale per ovviare all'enorme quantità di plastica di rifiuto prodotta.
I genitori sono però propensi a mantenere questo tipo di stoviglie per non rischiare un aumento del buono pasto; si faranno carico di informare tutti gli altri per prendere poi una decisione in merito”.
Quest'anno e già lo scorso anno noi genitori siamo stati chiamati dai Dirigenti Scolastici a contribuire "volontariamente" alle spese della scuola che versa in uno stato pietoso dopo gli ulteriori tagli della riforma Gelmini e abbiamo visto diminuire drasticamente l'offerta didattica per la riduzione dell'organico. Nella crisi economica che investe il paese mi sembra il momento peggiore per caricare le famiglie di ulteriori balzelli.
A questo punto si aprono alcuni possibili scenari:

  1. la Giunta Comunale decide se e come variare le stoviglie del servizio mensa (usa e getta in mater-bi, lavabili con lavastoviglie, altre soluzioni) assumendosene i maggiori costi. La spesa graverebbe sempre sulla comunità, ma non più solo sui genitori, che nell'ipotesi non verrebbero interpellati. In fondo anche la castagnata è stata pagata dal Comune: forse la mensa è un po' più importante di una castagnata...
  2. la Giunta o la Dirigenza Scolastica interpellano i genitori evidenziando le varie possibilità e l'eventuale incremento di costi. A questo punto si segue quanto deciso democraticamente dalla maggioranza dei genitori;
  3. Si interpellano i genitori ed in caso di maggiori oneri questi vengono assunti dal Comune;
  4. La Giunta decide da sé e carica la spesa alle famiglie. Al di là dei benefici per l'ambiente che in economia si chiamano “esternalità positive”, alla fine le famiglie si troverebbero a dover sopportare un costo in più, senza neanche saper bene chi ringraziare: la consigliera proponente? Alcuni genitori ecologisti integralisti? Il comitato genitori?   

Questo quarto punto non deve far sorridere: in questo pirotecnico paese ci sono anche famiglie in pesante arretrato nel pagamento al Comune dei buoni pasto, magari le più impensabili. Non sarebbe proprio il momento di peggiorare la situazione...
Lo so, come mi diceva un mio amico ex-sindaco di La Cassa non è bello parlare di soldi. Forse è' meglio abbandonarsi ai voli pindarici e stare sulle generali, specie se a pagare sono gli altri...

Giovanni Nepote

italo13 dicembre 2010, 22:19
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Perdonami Giovanni, se non ti so rispondere nel merito; non me ne intendo di mense e lavastoviglie.

Tuttavia un tuo scritto per me ha importanza; lo leggo volentieri e ne medito i contenuti; non ho capito, però, qual è la tua posizione in merito. Se non erro lasceresti le cose così come sono che vanno bene, giusto? Aiutami a capire; c'è bisogno di alternative in questo paese, non di sole critiche. Lo diciamo in molti.
Come già avevo scritto, da te mi aspetto molto; perchè quando parli lo fai con i toni e i metodi pacati di chi ha convinzioni forti e perchè ti presenti come parte di una coalizione politica, quella comunista, che ha un nome che per me ha importanza. Ha importanza non in sè: in quanto portatrice di valori.
Io, l'ho già detto, sono di sinistra: non come appartenenza partitica quanto come filosofia politica; non sono comunista, ma ammiro la profondità della sua visione della società.
Per questo ho salutato con piacere i tuoi interventi; quando ne ho chiesti io a te, Alberto e Fabio mi avete risposto che non avevate avuto tempo; in 8 mesi non mi avevate scritto nulla, e ciò ha causato il distaccamento di lacassa.net dall'associazione. Capisco l'impegno quotidiano, il 'lavoro politico'; ma pensavo che mettere a disposizione un sito per l'associazione fosse un mio impegno che meritasse un minimo di risposta. Vedo invece che ora il tempo l'hai trovato, sia benedetto il webmaster che v'ha aiutato; anche Alberto scrive con una certa frequenza, Fabio ancor di più. Anche se nell'ultimo caso sono certo che, come la scorsa volta, gli interventi cesseranno di colpo.
Torniamo a noi; al problema che hai sollevato; lo scritto mi stupisce per due ordini di questioni.

La prima riguarda la visione. Io, come te immagino, sono convinto che il capitalismo abbia fallito la sua missione, e che Marx ci ha visto lungo. Lungo, non preciso. Penso che ci sia molto da spendere per proporre un sistema alternativo a quello corrente; molto, soprattutto, penso vada fatto, in pensieri e opere, per cambiare il mondo che ci circonda.
Penso che di fronte ai problemi di tutti i giorni un comunista possa avere una visione più alta: possa voler stravolgere l'ordine delle cose, immaginare di più rispetto agli altri, offrire soluzioni che abbiano una visione più alta. Se non soluzioni, almeno impostazioni del problema alternative, che lascino vedere una luce in fondo al tunnel.
Mi sembra invece che tanto sulle stoviglie quanto sul piano regolatore (non ti sei pronunciato, ma la tua giunta l'ha fatto, mi pare) si stia agendo sul piccolo cabotaggio, non ci sia nessuna intenzione di cambiare il mondo quanto, piuttosto, di sopravvivere, forse per salvare rendite di posizione: non per cambiare il mondo.
Si agisce cioè secondo le regole che più o meno tutti adottano: nessuna famiglia vuole pagare la lavastoviglie, tutti i comuni cementificano, governo ladro che ci ruba i soldi: che dobbiamo farci?
Come fanno , allora, tutti quei comuni che hanno fatto scelte diverse? Ci sarà qualcuno che usa le stoviglie di ceramica, o che ha fatto un piano a crescita edilizia zero: sono alieni?
Sei comunista, ti proponi in politica, sei l'ispiratore del gruppo di opposizione: immagino che da te dovrebbe venire un messaggio alto che spinga non dico verso il sol dell'avvenir, quanto verso un futuro migliore, che cambi l'assetto e le strategie rispetto alle 'solite cose' che ci hanno portato al fallimento attuale.
Immagino che quel messaggio di cui ti reputo capace sia rimasto impigliato nelle maglie dei problemi del quotidiano; ti auguro di riuscire a liberartene presto.

La seconda riguarda il sottofondo comune dei tuoi interventi; sembra che la guerra alla consigliera Laura Martinotti sia l'unico scopo dei tuoi scritti; allargando agli altri protagonisti dell'associazione sembra siate tutti imbarcati in una crociata contro l'infedele famiglia Losero. Spero che ciò non valga proprio per tutti. Registro che sia così ma non capisco: che vantaggio ne ricavate da questo atteggiamento? Io non ho alcuna intenzione di avventurarmi in politica / amministrazione, mia moglie rappresenta il gruppo di una persona: che scopo c'è nel continuare questa denigrazione perpetua? Ti avevo sentito dire che scopo dell'opposizione è controllare millimetricamente ciò che fa l'amministrazione, ti ho sentito dire parole di fuoco sul fatto che non glie ne si farà passare una liscia; mi sembra che ciò non venga fatto e che tutti gli sforzi vengano dirottati sulla Lotta Continua alla Consigliera Martinotti.
Essendo mia moglie, più volte mi sono chiesto se non amplificassi una questione per vincolo nuziale; confrontandomi con altri mi sono confortato: non è (solo) una mia impressione.
Tutto ciò lascia sguarnita l'amministrazione, che fa ciò che vuole, senza controlli.

Rimango in attesa di tempi migliori; sono certo che puoi dare molto alla comunità, se è questo che vuoi.

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