A seguito di questo incontro erano emerse alcune soluzioni/proposte da parte della ditta che prevedevano tutte un incremento dei costi.
Mia moglie fa parte quest'anno della commissione mensa della scuola primaria e durante il primo incontro con i docenti che se ne occupano le è stata presentata la soluzione dell'acquisto di una lavastoviglie per la sola scuola primaria (dove a seguito dei lavori di ristrutturazione dei locali mensa ad opera della scorsa amministrazione -la nostra- si era già provveduto a creare lo spazio idoneo alla preparazione dei cibi in loco e per un'eventuale lavastoviglie) ventilando il fatto che ciò avrebbe probabilmente comportato un aumento del costo del buono pasto a carico delle famiglie.
Le tariffe sono decise dalla Giunta Comunale e devono essere approvate dal Consiglio Comunale assieme al bilancio, per cui finché non c'è almeno una delibera di Giunta su questo aspetto non ci sono certezze.
Fermo restando il fatto che è molto importante riuscire a ridurre i rifiuti indifferenziati sia dal punto di vista immediato della riduzione dei costi, sia soprattutto come educazione ad un consumo eticamente responsabile da parte dei nostri bambini, mi chiedo se non sia opportuno (o se le decisioni fossero già state prese, se non sarebbe stato opportuno) che tutti i genitori della scuola primaria di La Cassa venissero adeguatamente informati al riguardo in modo da dare il proprio personale contributo e da poter fare una scelta effettiva. In fondo un simile sondaggio si può fare con un semplice avviso sul diario, senza scomodare forum più o meno seguiti o sentire il parere di Comitati che sono sì portatori di interessi, ma che non possono essere portatori di una rappresentatività che non hanno.
Come genitore e cittadino di questo paese mi piacerebbe essere coinvolto in prima persona prima di avallare una soluzione o l'altra, soprattutto se questa dovesse implicare un aumento dei costi del servizio a carico dalle famiglie.
Con la soluzione-lavastoviglie si riducono i rifiuti indifferenziati, ma si incrementa (e di molto) il consumo di acqua ed energia elettrica (a meno che l'elettrodomestico non vada a pedali...). Cos'è più ambientalmente sostenibile? Se si vuole fare una scelta consapevole, occorre informazione (l'einaudiano “conoscere per deliberare”).
Con una veloce e semplice ricerca in rete, dove ho scoperto tra l'altro che nella settimana dal 20 al 28 novembre 2010 (2° edizione della "Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti") è tutto un fiorire di iniziative, convegni, dibattiti e quant'altro dei comuni sensibili alla salvaguardia dell'ambiente (e a La Cassa niente?), ho scoperto che in alcuni comuni il costo dell'acquisto della lavastoviglie con annessi e connessi è stato coperto dall'amministrazione comunale senza aumento del costo del buono pasto per le famiglie.
Inoltre mi sono fatto un'idea personale sulle possibili soluzioni e non mi sembrava del tutto scartabile quella dell'acquisto di stoviglie usa e getta in materiale biodegradabile al 100% che costerebbe senz'altro meno dell'acquisto e della manutenzione di una lavastoviglie professionale, di piatti e bicchieri, e del maggior tempo da dedicare da parte del personale addetto al lavaggio delle stoviglie e alla manutenzione della macchina.
Questo è il mio punto di vista, ma non solo: so di altri genitori che la pensano come me o che semplicemente sono all'oscuro dell'iniziativa.
Cito infine dal verbale della Commissione Mensa della scuola primaria del 18/11/2010: “...l'insegnante (...) riferisce della proposta fatta alla scuola dell'Infanzia: chiedere al comune l'acquisto di una lavastoviglie professionale per ovviare all'enorme quantità di plastica di rifiuto prodotta.
I genitori sono però propensi a mantenere questo tipo di stoviglie per non rischiare un aumento del buono pasto; si faranno carico di informare tutti gli altri per prendere poi una decisione in merito”.
Quest'anno e già lo scorso anno noi genitori siamo stati chiamati dai Dirigenti Scolastici a contribuire "volontariamente" alle spese della scuola che versa in uno stato pietoso dopo gli ulteriori tagli della riforma Gelmini e abbiamo visto diminuire drasticamente l'offerta didattica per la riduzione dell'organico. Nella crisi economica che investe il paese mi sembra il momento peggiore per caricare le famiglie di ulteriori balzelli.
A questo punto si aprono alcuni possibili scenari:
Questo quarto punto non deve far sorridere: in questo pirotecnico paese ci sono anche famiglie in pesante arretrato nel pagamento al Comune dei buoni pasto, magari le più impensabili. Non sarebbe proprio il momento di peggiorare la situazione...
Lo so, come mi diceva un mio amico ex-sindaco di La Cassa non è bello parlare di soldi. Forse è' meglio abbandonarsi ai voli pindarici e stare sulle generali, specie se a pagare sono gli altri...
Giovanni Nepote