Ci avviciniamo a Natale ed è tempo di pensare ai piatti per la cena del 24 dicembre. La vigilia di qualcosa è un tempo magico, carico di aspettative e di una sottile inquietudine, e anche il cibo assume un significato importante. Sulla vigilia di Natale ci sono diverse usanze e tradizioni: c'è chi la intende come un pasto "di magro" e frugale, chi invece la organizza come un vero banchetto, che dura fino allo scoccare della mezzanotte. Nei piatti territoriali era forte anche il significato simbolico: in Liguria, per fare un esempio, si preparava una torta con verdure e strisce di pasta che simboleggiavano le fasce del piccolo Gesù. Il piatto che vi propongo oggi è invece una rivisitazione del classico guazzetto di baccalà, che ha il significato del rinnovamento, l'apertura alla speranza e a ciò che è diverso dal solito. Per prepararlo mettete in infusione due spicchi di aglio in un po' d'olio. Tagliate il baccalà in otto pezzi a forma di rombo e fate rosolare in una padella calda con un filo d'olio, in modo che la pelle risulti ben croccante. Mettete poi in una casseruola bassa un filo d'olio, aglio e alloro, sistematevi i pezzi di baccalà con la pelle rivolta verso l'alto. Cucinate per circa quindici minuti bagnando con un po' di brodo e, cinque minuti prima di togliere dal fuoco, aggiungete i cachi tagliati a spicchi. Lessate le patate, passatele al setaccio, condite con sale e pepe e montate il composto versando a filo l'olio aromatizzato all'aglio. Recuperate il fondo di cottura del baccalà, passate al frullatore, filtrate con un passino sottile e aggiustate di densità e sapore. Versate questo guazzetto a specchio nelle fondine, adagiate al centro il baccalà e disponete accanto una quenelle di spuma di patate e qualche spicchio di cachi. Cospargete con gocce di caffè ristretto e completate il piatto con un filo d'olio. Le dosi 300 g di baccalà dissalato, 2 cachi, un caffè ristretto, 200 g di patate, 3 spicchi di aglio, 1 foglia di alloro, brodo vegetale, olio extravergine d'oliva |