Un fiore all'occhiello

vittoria fauro

Un fiore all'occhiello. L'ultimo tocco che manca. Si specchia compiaciuto, mentre accarezza delicatamente i petali. Aggiusta ancora il nodo della cravatta,  tutto è a posto.
Il vestito scuro fa la sua figura, i polsini della camicia immacolata spuntano appena dalla giacca.
Pelle del viso liscia, la barba appena fatta e i capelli tirati indietro gli danno un'aria un po' retrò.
Appena un goccio di profumo si spande lieve intorno.
Vestito di tutto punto si prepara ad uscire, come ogni sabato, alla stessa ora, per tutti i sabati da quel sabato.
Si avvia come ogni volta attraversando il mercato che riempie la piazza.
Potrebbe fare un giro più lungo per evitarlo, ma preferisce camminare tra i banchi di frutta e verdura, sentendosi un po' fuori luogo e nello stesso tempo provando una gioia intima nel catturare gli sguardi mentre raggiunge l'angolo estremo della piazza, vicino al palazzo comunale.
I muri di pietra dell'edificio conservano intatti l'imponenza nei secoli. Ogni volta che varca la soglia non può evitare di immaginare antichi fasti.
Il cortile con il vecchio pozzo, la scala di pietra che sale verso il loggione, offrono un senso di pace in leggero contrasto con il via vai frettoloso di gente di altri tempi.
Lui, come ogni sabato, siede sulla bassa panca di pietra e, come ogni sabato, aspetta.
Non capita di frequente, ma spesso, sì, lui lo definirebbe spesso, tra le tante coppie che arrivano gioiose, tra i mille pensieri e mille preparativi, quando arrivano finalmente al dunque.
Si trovano smarriti, un senso di panico li assale.
Un testimone, manca un testimone. Possibile che nessuno ci abbia pensato ?
Un mezzo sorriso gli allunga i lati della bocca mentre, come in un film già visto, si avvicina timidamente, offrendo il suo aiuto.
E come ogni volta lo squadrano da capo a piedi, quasi fosse una merce in vendita, e come ogni volta non trovano niente così fuori posto da non permettere di accettare la sua offerta.
Così si presenta educato, chiede con fare gentile il nome degli sposi poi, seguendoli a leggera distanza, percorre lento la scala di pietra.
Il salone dei matrimoni ha un'aria accogliente. Gli sposi, spesso, hanno provveduto a far portare dei fiori freschi o a organizzare un discreto sottofondo musicale. Quello che lui preferisce è duo di musica rinascimentale, molto adatto, trova, all'ambiente.
Durante la cerimonia ascolta compito le solenni promesse. Il momento più emozionante è sempre lo scambio degli anelli. Tutto si svolge in breve tempo.
Sorride benevolo al fotografo che immortala il momento: gli sposi che scendono la scala, la foto di gruppo.
Riceve il compenso pattuito e fa i suoi auguri sinceri agli sposi.
Poi torna a sedersi sulla panca, e come ogni sabato, da quel sabato, aspetta, vestito di tutto punto, la sua sposa.
 

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