Oroscopo del giorno

di Vittoria Fauro

Oroscopo del giorno

Era piazzato nella corsia centrale della tangenziale, file parallele si muovevano lente in mezzo alla nebbia.
Un mattino come tanti, solita ora, solita coda. Il giornale radio appena terminato, le notizie sportive, l'oroscopo. Ecco, il suo  segno: “Avrete la possibilità di risolvere tutti i problemi”.
“Certo, facile dirlo”, pensò Francesco.  Non era di buon umore quella mattina, come troppo spesso stava accadendo. Inevitabile pensare al lavoro, ultimamente l'ambiente si era fatto teso, pesante. La crisi aveva colpito anche la sua azienda, la cassa integrazione ormai era all'ordine del giorno e si parlava sempre più insistentemente di provvedimenti più pesanti, di riduzione del personale. Lui si sentiva braccato. Passava per quello polemico, quello che trovava sempre qualcosa da dire, qualcosa che non andava. Non lo faceva con cattiveria, solo che non riusciva ad adattarsi passivamente a certi meccanismi senza senso. I primi anni aveva cercato di essere costruttivo, aveva provato a cambiare certi modi di lavorare ma si era scontrato con un muro di schemi, procedure, meccanismi fossilizzati dagli anni. Così alla fine aveva capito che l'unico sistema per sopravvivere era adeguarsi, perdere l'entusiasmo e lasciarsi portare dalla corrente. Non era riuscito però a smettere di manifestare il proprio disappunto ogni volta che si presentava l'occasione e questo, alla fine, gli aveva fatto guadagnare la fama di rompiballe.
La faceva facile l'oroscopo, risolvere tutti i problemi. Come se fosse solo quello.
C'era anche la questione di Daniela, altra nota dolente.
Daniela era la ragazza con cui viveva da tre anni. Ultimamente si era fatta insistente con quella storia di sposarsi, di pensare ad un figlio, magari. Lui cercava di sorvolare sull'argomento. Se sollecitato cominciava a tirare fuori discorsi su quanto poteva costare un matrimonio. No, in questo momento non erano in grado, non potevano proprio permetterselo.  Per un po' di tempo lo lasciava tranquillo, ma poi tornava alla carica.
In realtà Francesco era consapevole di prendere tempo, dentro di sé sapeva bene che non considerava Daniela la donna della sua vita, che non era quella con cui pensava di mettere su famiglia.  Un bel problema.
Certo, pensava, gli oroscopi sono fatti apposta per convincerti che la giornata andrà sicuramente bene. Mai che ti dicano cose negative o frasi come: “oggi sarai intrattabile, stai lontano da tutti che è meglio”. Sono proprio bravi quelli che li scrivono. Francesco  in cuor suo non credeva all'astrologia, non credeva a predisposizioni divine in base al giorno e all'ora di nascita. Gli piaceva sentire l'oroscopo così, per avere una ventata di ottimismo con cui iniziare la giornata. Avrebbero potuto invertire le previsioni per i diversi segni e per lui sarebbe stato uguale. Tanto, in un modo o nell'altro, qualcosa di positivo gli sarebbe stato detto.
Ma quella mattina forse avevano esagerato. “Risolvere tutti i problemi”. Poco credibile, poco realizzabile. Forse sarebbe stato meglio qualcosa come “avrete la possibilità di risolvere qualche problema”, aveva pensato, pisciare un po' più corto, insomma. Ecco, lo stava facendo di nuovo, riusciva ad essere polemico anche con quelli che scrivono gli oroscopi.
Non che queste riflessioni lo avessero distratto dalla guida, no, il camion che dall'altra carreggiata invase la sua corsia e gli si presentò all'improvviso davanti era fatalmente inevitabile. Ci fu solo un istante, un breve piccolo istante, in cui ebbe l'intuito di comprendere. Poi, lo schianto.

 

italo25 novembre 2009, 21:23
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Una scrittura elegante, un fraseggiare che fila, un significato palese, un gusto dolceamaro delle riflessioni che lascia questo racconto sui nostri problemi quotidiani... Un bel raccontare.
Giorgio Gino27 novembre 2009, 00:33
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Brava Vittoria, bel racconto, anche se alla fine della prima riga, alla parola nebbia, ho pensato che finiva con uno schianto...sarà perchè sono settimino? E alla fine mi son detto che chissà quante volte questa situazione da te così ben raccontata si é realmente verificata sulla nostra tangenziale e su tutte le strade del mondo, quanti pensieri interrotti, quanti progetti non realizzati, quanti sorrisi alla donna che ami e che ti siede al fianco si sono dissolti nell'incredulità di ciò che stava per accadere, quante parole o gesti d'amore non hanno più gratificato il cuore di altre persone, quante sigarette appena accese non sono state più fumate e quante lacrime e rimpianti sono rimaste negli occhi e nell'anima di chi è rimasto. E allora mi è venuto in mente ciò che mi diceva da bambino mia nonna quando non avevo voglia di fare i compiti: Non aspettare a fare domani ciò che puoi fare oggi, potresti non avere più tempo....

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