La Comunità Montana non va per sentieri.
Laura Martinotti
Dal comunicato stampa n. 2 della Comunità Montana Valli di Lanzo, Val Ceronda e Casternone si legge, al punto 2, quanto segue:
2. E' stato revocato un contributo di 90.051,89 euro, del quale era beneficiaria la Comunità Montana Valli di Lanzo e il titolo del progetto “Valli di Lanzo oltre i 3000” notizia comunicata dalla Regione Piemonte, Direzione Opere Pubbliche, Difesa del Suolo, Economia Montana e Foreste avente ad oggetto “Archiviazione pratica” in quanto come viene spiegato la pratica è stata annullata ed archiviata in quanto alla scadenza del 30 novembre 2009 non è stato trasmesso dalla Comunità Montana il progetto definitivo richiesto. Gli interventi avrebbero fatto parte del Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 della Regione Piemonte per l'”Infrastrutturazione della rete sentieristica regionale per la realizzazione di itinerari escursionistici fruibili a piedi, in bicicletta e a cavallo” e avrebbero riguardato il percorso dal Pian della Mussa al Rifugio Gastaldi di Balme; il sentiero da Forno Alpi Graie al Rifugio Daviso, Colle di Fea, Colle della Piccola, Gias Colombin, Forno Alpi Graie e Groscavallo; il percorso da Vrù alla Miniera Brunetta, Museo Archeologico Industriale.
Il dispiacere nel leggere questa notizia mi ha condizionato un po' la giornata. Ho percorso i sentieri menzionati numerose volte, sentieri belli, che portano a luoghi magnifici. La Valle di Lanzo rimane una delle valli più incontaminate del Piemonte: non avendo sbocchi di frontiera (la strada finisce a Forno Alpi Graie da una parte e al Pian della Mussa dall'altra), non è frequentata assiduamente dal traffico di merci su gomma.
E' quindi una valle tranquilla con paesaggi montani mozzafiato e archittetture di inizio '900.
Ma, evidentemente, la nostra Comunità Montana aveva altre cose a cui pensare quando a novembre non ha presentato il piano definitivo che la Regione PIemonte aveva richiesto. Valorizzare i sentieri e promuovere il turismo "ecologico" in valle dovrebbe essere una priorità per questo ente costituito proprio per questo motivo.
Nell' art. 27 - Natura e ruolo - della Legge 267/2000 si legge: Le comunità montane sono unioni di comuni, enti locali costituiti fra comuni montani e parzialmente montani, anche appartenenti a province diverse, per la valorizzazione delle zone montane per l'esercizio di funzioni proprie, di funzioni conferite e per l'esercizio associato delle funzioni comunali.
E allora? Che cosa non ha funzionato in questa Comunità Montana? Nello stesso comunicato stampa (che allego) si apprende che la Presidente Celestina Olivetti è stata nominata (?) nel Consiglio Nazionale dell'UNICEM (Unione Nazionale dei Comuni Enti Montani). Ne siamo compiaciuti ma.. i nostri sentieri rimarranno senza soldi ( e 90 mila euro erano una bella cifra).
Oggi sono polemica, lo ammetto, ma sono anche arrabbiata per quanto è stato sottratto alla nostra valle, alla nostra terra. lo scopo per il quale si fa politica è migliorare i luoghi e le situazioni in cui si vive, non bisognerebbe mai perderlo di vista.
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