le bambole di gomma hanno un'anima?

italo losero
Un paio di incursioni al salone del libro, e subito la mente riprende a far ginnastica e la primavera sembra riscaldare l'anima insieme al sole. E' fantastico girare tra gli stand e vedere così tanto movimento intorno al libro. Sarebbe bello vedere Gutenberg girare tra gli scaffali perchè si renda conto di quanto ha cambiato il mondo, nonostante gli scettici che sostenevano che nessuno avrebbe avuto in futuro bisogno di libri. Altrettando bello è il poter essere testimoni della nuova rivoluzione, di come la rete sta cambiando il mondo. Spesso l'ho scritto e l'ho applicato anche alla nostra piccola realtà; 'gasato' da questa occasione culturale, mi beo di condividere con voi qualche riflessione.

Innanzitutto, provocatoriamente, cito una parte dell'intervento di Coppola, novello assessore regionale alla cultura (lega) che tentando di giustificare la minima affluenza dei politici di destra al salone ha affermato che il prossimo anno 'la destra rialzerà la testa' al salone del libro. Terrificante. Come se la cultura fosse qualcosa di occupabile, come se fosse una zona su una mappa sulla quale porre le proprie bandierine del risiko del potere politico.
Cota che all'inaugurazione dice 'vi ringrazio di avermi invitato a questa riunione del PD come ospite esterno'. Incredibile.
Nei programmi regionali: soldi tolti alla cultura, a partire da 'Terra Madre'. Triste.

Vorrei veramente far partire un filone del nostro forum sul perchè le persone di cultura si collochino mediamente a sinistra, mentre la destra spesso ne è orfana. Non mi viene in mente nessuna giustificazione, ma appare tra le mie fantasie la frase del nazista Goering "quando sento la parola cultura metto mano alla pistola". Ok, esagero, volevo solo far capire il senso.
Ci aspettano tempi bui; spero in smentite, spero in qualcuno che scriva sulle espressioni culturali connotate decisamente a destra (almeno un po' oltre Ezra Pound, spero) colmando le mie mancanze.

La questione e-book (il nuovo modo di leggere i libri su supporti digitali) ha monopolizzato nel salone gli sviluppi tecnologici dell'editoria. Ho scambiato chiacchiere e opinioni con molti degli attori coinvolti presenti al salone; tutti evidenziano lo shift, cioè il salto di paradigma che stiamo per affrontare. Nonostante qualche brontosauro (Oggero) paragoni l'e-book alle bambole di gomma per evidenziarne l'assenza d'anima, qualcuno mette l'accento da una parte sul feticismo positivo della carta stampata, dell'amore e dell'odore del libro, dall'altra sulle capacità che l'e-book avrà: due mezzi che si potenzieranno l'un l'altro, due modi diversi e complementari di godere della parola scritta. Come ho già scritto, secondo me l'influenza sarà soprattutto per le persone meno informatizzate, in special modo gli anziani.
Tutti sono d'accordo che siamo solo all'inizio di un fenomeno che porterà ad una migliore comunicazione delle idee la cui parola-chiave è integrazione tra i mezzi; sia dal punto di vista della modalità di presentazione (video, rivista, libro, slides) che da quella di fruizione (carta stampata, pc, telefonino, iPad, televisore, telefono). Altro paradigma sarà il real-time, la messa online simultanea su tutti i mezzi delle stesse informazioni. Integrandosi nell'ottica del cosidetto web 2.0, richiederà l'interazione diretta con i lettori/fruitori, impegnando fortemente chi comunica a farlo in modo efficiente, veloce, trasparente.

Come file rouge che lega quanto scrivo qui è chiaro che tutto ciò è applicabile alla nostra realtà, al nostro territorio, a questo sito.
Le ultime discussioni su chi lo interpreta come forza politica finalizzata a raggiungere un ipotetico risultato elettorale lasciano il tempo che trovano e le abbandono ai mugugni dei dietrologi; c'è tanto di positivo in quanto si sta manifestando in questi giorni da consentire una serena progettualità sul da farsi piuttosto che dedicarsi alle recriminazioni.

In particolare voglio riportare due 'avvenimenti' secondo me notevoli, passati attraverso questo sito (taccio di 'kids', ne sono veramente fiero e ammirato).

Il primo riguarda gli interventi di Biagio sul forum. Nonostante qualcuno l'abbia definito un 'pretino' per il tono positivista di quanto dice, è ben lontano dalla mera positività generalista. Gli interventi sono spesso bellissimi e giungono al cuore delle questioni. Vorrei citare due filoni dei quali spesso parla: uno in cui si difende (grazie!) questo sito come veicolo di democrazia e partecipazione cogliendone in pieno il senso, l'altro, profondissimo, nel quale chiede di integrare (non di superare) le differenze tra le persone per un concetto superiore di democrazia; è un concetto, che ritengo di grande maturità, che riflette l'esperienza nel campo. Penso che questi interventi corrispondano ad un agire per la comunità, prendendo posizioni chiare e assumendosene la responsabilità, anche esponendosi ai rischi del ridicolo presso i superficiali. Che dire inoltre del velocissimo miglioramento dattilografico... un portento!
;-)

Il secondo riguarda l'annuncio della serata di Mercalli a Givoletto. Al di là delle polemiche sulle scie chimiche etc, presenta due caratteristiche positive: la prima è l'organizzazione di un evento da parte della lista 'La Cassa un paese per tutti': questo è un buon modo per farsi presente ai cittadini, organizzando e costruendo occasioni di incontro.
La seconda caratteristica positiva che mi ha colpito è che sono presenti tre loghi nell'annuncio: tre organizzazioni espressioni di tre diversi comuni, un primo inizio di una organizzazione extra-comunale che al di là dei nostri confini possa costruire qualcosa relativo ad un ambito più esteso delle baruffe chiozzotte che possono esserci nel nostro piccolo borgo. Mi sembra un modo positivo di agire e spero che spesso, in futuro, si allarghi l'orizzonte dell'agire della lista come in questo caso, e oltre.

Vorrei concludere invitando tutti ancora a costruire, anche tramite questo sito, occasioni di conoscenza e di scambio di idee; confermando ancora, nel caso ce ne fosse bisogno, che questo sito non vuole spingere alcuna fazione elettorale, nè costituirne una; che questo sito vorrebbe agire in modo che alle prossime elezioni, qualsiasi sia il risultato, le persone elette siano quelle che danno anche risposte alle domande di ecologia, ambiente, cultura, tecnologia, salute, democrazia che escono dalle parole scritte in queste pagine da tutti. Che le risposte vengano dalle attuali liste, o da altre che si costituiranno per rispondere a questi bisogni se nessun altro lo farà, non dipende certamente dal sito che chiede solo di esserne veicolo per renderli pubblici e dibatterne.
Circa l'importanza del mezzo utilizzato c'è solo il rischio di essere antistorici e di prenderlo sottogamba; si domanda Stefano Rodotà commentando il DDL sul divieto di pubblicazione delle intercettazioni di cui già si è parlato ("Azione civica contro il bavaglio", Repubblica 17/5/10):
E' necessario trovare forme di collegamento che consentano ad una opinione pubblica avvertita di dare continuità alle sue iniziative grazie alle opportunità offerte da Internet? Sta nascendo un sistema di comunicazione che, sia pure in forme ancor deboli, può cominciare a riequilibrare la prepotenza di un sistema televisivo che Berlusconi occupa militarmente nei momenti decisivi della vita politica? Le iniziative di questi giorni e il caso di raiperunanotte, la trasmissione organizzata da Santoro nel silenzio elettorale, non sono esempi su cui ragionare? Non dice nulla lo sbarco di Berlusconi su Facebook, segno evidente che sulle reti sociali si sta giocando una partita politica decisiva? Si può ignorare che il Trattato di Lisbona mette a disposizione dei cittadini europei un potere d'iniziativa che potrà essere sfruttato in pieno solo predisponendo strumenti adeguati?

Che altro ancora ci vuole perchè i nostri rappresentanti, maggioranza e opposizione, rispondano ai cittadini anche su questo sito?





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