Obama, welfare, collasso sanità al sud, soms Cesare Pozzo
In questi giorni vediamo la difficoltà di Obama di far accettare al Congresso, prima, ma ai suoi cittadini in generale, una riforma sanitaria di tipo italiano o europeo, se preferite.
In Italia fino agli anni ottanta, il concetto di mutua era universalmente accettato.
Poi si è passati al Servizio Sanitario Nazionale, gli obiettivi del quale sono stati in gran parte disattesi.
Per i più giovani, cosa erano le mutue?
L' INAM, la più grande, l'Istituto Nazionale, Assicurazione Malattie.
Datori di lavoro per i lavoratori e gli stessi con detrazioni sullo stipendio, pagano sostanzialmente in proporzione allo stipendio.
Un sistema socialmente avanzato, quasi socialista, direi: pago secondo le possibilità, ricevo secondo i bisogni.
Indipendentemente, da quanto ho pagato, in modo uguale per tutti o quasi.
Le categorie più fortunate, più sindacalizzate, o con datori di lavoro più illuminati, hanno migliori condizioni.
La FIAT ha una mutua integrativa, la MALF.
Gli elettrici, i telefonici, ed altre categorie, hanno Casse Mutue autonome.
Stò dicendo ovvietà per chi ha una certa età, i giovani forse scoprono cose non del tutto note.
Per un capitalismo più illuminato, garantire la salute ai lavoratori, vuol dire garantirsi dei prestatori d'opera efficienti.
Ed ecco che oltre alla medicina classica, sono garantite le convalescenze, i centri vacanze per i lavoratori e le famiglie, oltre alle colonie per i figli.
Le Casse Mutue dedicano anche risorse alla prevenzione.
Negli Stati Uniti il gioco è diverso.
Pago una assicurazione di importi diversi, secondo le possibilità, ed in caso di bisogno ricevo le prestazioni, a livelli diversi.
Banalizzo, la cosa è più complicata, ma la sostanza è questa.
Il Servizio Sanitario Nazionale doveva razionalizzare l'assistenza sanitaria sul territorio.
Gli ospedali erano nati spesso un po' a caso, con sovrapposizioni in certe zone e buchi in altre, i poliambulatori idem, ecc...
Ho vissuto il periodo costitutivo iniziale della riforma sanitaria, nel Comitato di Gestione della nostra ASL:
Vi erano grosse speranze.
Anche parte della classe medica lavorava in favore.
Il pericolo per questi operatori era che saltasse un metodo tutto italico, vado alla visita privata, sborso bei soldini, così mi garantisco un occhio di riguardo in ospedale.
Questo non è liberismo, è più o meno, privatizzare i profitti e socializzare le perdite.
In altri paesi europei, ovviamente, questo non esiste o c'è in maniera marginale.
Il discorso si farebbe lungo.
Oggi, con il collasso della sanità in molte regioni, i pericoli sono molti.
I grossi interessi, come le assicurazioni premono per una controriforma di tipo privatistico.
C'è però un terzo settore, molto interessante, a metà tra volontariato e cooperazione.
Per continuare a pensare in modo globale, ma agire nel locale, i Mutui Soccorsi dei nostri paesi, San Gillio, Givoletto e La Cassa, hanno fatto accordi con il più grande Mutuo Soccorso che opera nella sanità ed assistenza integrativa, che è la Mutua Cesare Pozzo.
Il rapporto costi benefici è superiore a qualsiasi assicurazione privata.
Perché?
Banalizzando, perché non ha sedi mega galattiche, segretarie in minigonna, uffici in pelle quasi umana ecc..
E' nata dai ferrovieri e conserva quella sobrietà che deriva da quell'ambiente.
Inoltre utilizza in buona parte lavoro volontario dei soci.
Inviterei ad andare sul sito Mutua Cesare Pozzo e confrontare praticamente le varie offerte.
Poi se si ritiene utile si può vedere di organizzare il lavoro pratico, raccogliere le adesioni, le pezze giustificative per i rimborsi e portarli a Torino alla sede di via Sacchi, accanto a Porta Nuova.
Questo per chi non può farlo direttamente.
I singoli Mutui Soccorsi forse non hanno la forza di farlo da soli.
San Gillio, ha già un bel numero d'adesioni tra i suoi soci, gli altri poche unità.
Ma insieme anche con Givoletto ed il Trucco, se c'è la volontà, si può.
Questo è un metodo concreto per rispondere ai bisogni dei cittadini in modo efficace ed economicamente vantaggioso.
26.07.09 biagio