Ormai da qualche anno è appuntamento costante riferire (vedi link al fondo) di questa stagione del movimento degli 'opendata' intorno a noi; all'inizio sembrava il pallino di qualche visionario oggi diventa l'argomento più importante del quale parlare sia a livello tecnologico che politico; l'argomento sta diventando una vera 'buzzword', una parola sulla bocca di tutti che significa tutto e niente, perchè anche attraverso a questo passa la possibile, probabile, agognata uscita dalla crisi.
Da quanto sembra stia ordendo il nostro governo tramite la cosidetta 'digitalia', l'agenda digitale, un'altra
buzzword si ripropone insistente: '
smart cities' che potremo tradurre in 'comunità intelligenti', un asse di finanziamento di più di un miliardo di euro.
Una cosa è certa: nulla sarà più come prima; la crisi non si 'risolve' nel senso che deve passare la nottata; semplicemente le cose muoiono e risorgono sotto altre forme, com'è normale nel mondo dell'energie.
Tanto per sparare, al solito, sulla croce rossa, sembra che gli unici a non capirlo siano i politici; nel profluvio di convegni che ci sono in questi giorni a Torino il format classico era quello che prevedeva che il politico di turno si scusasse proprio tanto ma tanto ma che per centomila impegni era impossibilitato ad interventire, e se interveniva si scusava tanto ma tanto di non aver potuto sentire gli interventi precedenti e si riscusava tantissimo, ma tantissimissimo per non poter seguire quelli seguenti, ma si sa, gli impegni pressanti non gli concedevano manco l'aria per respirare (vedi, ad esempio, l'assenza di Civati e Coppola
a questo convegno, o quello di Lavolta a quest'altro, '
AGENDA DIGITALE E SMART CITY').
Al loro posto i tecnici parlavano di politiche del territorio; competenti, puntuali, precisi.
Sembra una storia già vista....
Di opendata, e di comunità più o meno intelligenti, su questo sito se n'è parlato parecchio e li si sono utilizzati almento in tre occasioni; nella
redazione della spiegazione del piano regolatore comunale, nella
piccola inchiesta sul numero di incidenti che funestano la nostra viabilità, e nel valutare
l'influsso del progettato bacino di combanera sull'idrografia a valle dell'opera. Non è poco, ed il nostro comune meriterebbe una medaglia al valore d'innovazione per l'utilizzo di opendata.
Se questa è uno dei modi che potrebbero suggerire una via, o un sentierino, per l'uscita dalla crisi, in questi giorni Torino ne è protagonista; e seguirà nei prossimi mesi un 'autunno caldo' durante il quale il nostro capoluogo primeggerà sull'argomento, quasi a suggerire un passaggio dalla centralità dell'industria manifatturiera a quella del dato. Non che una possa sostituire l'altra, per carità; tuttavia stiamo parlando di idee emergenti che altrove hanno già cambiato la realtà delle cose.
Nella corrente settimana si sta svolgendo
la social media week, evento internazionale che nella sua edizione di Torino ha visto moltiplicarsi convegli ed interventi su più sedi sul territorio; cinque giorni, dal lunedì al venerdì, nei quali si è percepito il cuore pulsante delle idee nuove che, recepite da tutto il mondo, sono giunte alle orecchie dei promotori di sviluppo nella nostra città. Tra gli interventi cito quelli magistrali di Carlo Ratti che ha proiettato un uturibile intervento sulla torre di piazza castello e quello di Derrik e Kerckhove che partendo dal web 1.0 e passando al 2.0 ha parlato dei successivi social network (la fase attuale) per proiettarci verso il futuro (prossimo) 'internet delle cose' per poi parlare del confine tra reale e virtuale, di macchine che abbattono il muro verso l'uomo, di individualità espansa...
Contemporaneamente si svolge (oggi e domani)
ITN, centrato su più argomenti come smart cities, open & big data, infomobilità e open government; basta vedere la folla di imprenditori presenti ai meeting b2b (incontro tra domanda e offerta tra imprenditori del software) per capire che questa può essere, davvero, una possibile risposta alla crisi.
Prossimamente ci sarà il
TOSM, Torino Sofware & system meeting, evento cardine nel settore delle tecnologie della comunicazione, e
IGF Italia il 18-20 ottobre, cioè l'Internet Governance Forum il più alto organo di 'governo' di Internet, ill uogo d'incontro promosso dalle Nazioni Unite, nel quale governi, cittadini e imprese discutono i principali temi relativi alla governance di Internet, che nella sua sezione italiana organizza il convegno a Torino dove sarà presente Vintorn Cerf, quello che molti chiamano il 'padre di internet'.
Ce n'è per tutti ed in abbondanza, per chiunque voglia cercare di capire che ci riservano i tempi futuri; una scuola alla quale, secondo me, ogni persona curiosa, o con aspirazioni tecnologiche o politiche non dovrebbe mancare di partecipare.