A La Cassa la comunicazione è fuori dal comune

italo losero
Uff!
Alla fine non ce la faccio proprio, certe cose mi dànno fastidio e devo scriverle; poi passo per piantagrane, ma ci sono alcuni atteggiamenti che mi dànno fastidio.
L'uomo è un essere sociale: vive di rapporti con gli altri uomini. Il rispetto verso l'interlocutore mi sembra regola minima per l'instaurazione di un rapporto sano; la mancanza di rispetto mi sembra invece una posizione che impedisce il dialogo.

Esporrò qualche fatto che riguarda i miei (deboli) rapporti con il Comune per chiarire meglio il concetto.

Ho scritto 3 volte al sito del comune di La Cassa all'indirizzo email riportato a fondo pagina: a fine luglio, il 7 agosto ed il 29 ottobre. Una semplice regola di cortesia vuole che di fronte ad una richiesta almeno si risponda con un 'ok, ricevuto, le faremo sapere al più presto' o con qualcosa di simile.
Invece niente: silenzio.

Ho cliccato su 'segnalaci un sito' per segnalare questo sito: non ho avuto risposte, neanche del tipo 'non ci pensiamo affatto, neanche per sogno'.

Poi ho mandato (11 marzo) l'email di richiesta di collaborazione tra sito e periodico dell'Amministrazione (all'assessore incaricato e alla responsabile del giornalino), come riportato qui sul sito.
Risposta: niente, silenzio.

Allora rimando una settimana dopo (18 marzo) un'altra email del tipo:' carissimi, avete ricevuto la mia richiesta? potete cortesemente rispondermi?'

Dopo qualche tempo mi risponde l'assessore dicendomi che verrò contattato dall'incaricata del giornalino per avere risposta, 'entro sabato'.

E' passata un'altra settimana: niente, silenzio.

Ora, io certamente sono l'ultimo che deve essere contattato dall'amministrazione comunale che avrà molte e importantissime cose da fare: non lo metto in dubbio. Ma sembra che scrivere un'email ad un cittadino sia un'opera ciclopica che richiede sovrumani sforzi; non penso ci voglia molto a rispondere a chi chiede qualcosa e penso che sia nelle corde di un'amministrazione comunale.

Oggi, già col dente avvelenato per questa faccenda, controllo che l'email che ho mandato sia esatta e vado sul sito del comune: sorpresa, vedo in home page una mia foto (il salice, la luna e le streghe).
Sono certamente contento che venga usata ma... nessuno me l'ha detto.
Alzo gli occhi al banner e... 1,2,3 foto mie sono state utilizzate: anche qui senza avvisare nessuno.
Eppure sto sempre attento (specialmente in pubblico, su flickr)  a pubblicare immagini solo dove vicino c'è l'avviso dei diritti d'uso: io uso sempre il Creative Commons copyleft al posto del copyright, ovvero una forma blandissima di protezione che dice: di quest'immagine fatene quello che volete, ma attribuitela sempre al suo autore. Lo faccio apposta perchè tutti possano usare gratutitamente e senza scrupoli di sorta le mie immagini.
L'amministrazione precedente era stata fin troppo scrupolosa segnando direttamente il mio nome sulle foto.


 

A questo punto, con ben due denti avvelenati, vedo il link ''aris, la fontana tra fascino e mistero' in home Page... manco a dirlo, con sotto una mia foto. Seguo il link e.. anche in questo caso, la pagina è piena delle foto dello stesso articolo!. In questo caso, oltre a copiare le immagini, è anche stata copiata l'idea dell'articolo sull'Aris.

Vorrei che una cosa fosse chiara: in rete potete prendere tutte le immagini che vi pare ma non potete farne quello che vi pare, soprattutto non potete pubblicare come vostro ciò che è d'altri: è un furto. Ci sono precisi obblighi da rispettare quando si prendono immagini dalla rete, soprattutto quando ci sono licenze in ballo. A Torino abbiamo fior di avvocati che combattono gratuitamente per il copyleft, il Politecnico di Torino ha contribuito a scrivere le licenze italiane ed è in prima fila per diffondere il concetto, rivoluzionario, di copyleft. Anche se non c'è un esplicito riferimento ad una licenza nella pagina va comunque citato il sito di provenienza e il link all'immagine.
Potete trovare immagini di La Cassa mie su giornali e blog di tutto il mondo: in ogni caso l'immagine è sempre attribuita alll'autore con nome e cognome o nickname e link all'immagine originale: questo è il modo corretto.

Sia ben chiaro: sono orgoglioso che il comune abbia scelto le mie foto per qualificare La Cassa: avrei preferito un po' più di correttezza. Qualche informazione in più, qualche risposta alle mie richieste via email, forse mi avrebbe indotto a non scrivere in questo modo, magari solo a fare una richiesta via mail di attribuire le fotografie al loro autore.... ma avrei avuto risposta?

E anche a questo intervento avrò risposta? Sono certo che viene letto dall'amministrazione e sono quasi sicuro che avrà lo stesso trattamento delle altre richieste di intervento: niente, e silenzio.
E per carità, nessun commento scritto qui: mai spingersi così in basso da comunicare con i cittadini attraverso un sito del genere.





Vittoria Fauro31 marzo 2010, 06:59
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L'altro ieri ho aperto il sito del comune. Devo dire che ho provato un certo sconcerto nel leggere l'articolo sull'Aris. Sulle prime mi ha fatto sorridere, "copioni" ho pensato. Non mi è sembrato credibile che tutto d'un tratto l'Aris potesse suscitare questo interesse. Poi ho pensato che l'articolo di Italo aveva tutta un'altra poesia e che la grettezza umana non ha confini. Sarà che l'Aris per me è un punto di confine con il cielo, è il limite di un orizzonte. La mèta della prima passeggiata primaverile, da quando ero piccola, il desiderio e la paura di andarci d'estate per superare la paura atavica delle vipere. E' cercare i funghi nelle mattine d'autunno, è notti passate a spegnere incendi. Una volta è successo che il Canadair che gettava liquido ritardante sull'incendio ha sbagliato un po' la mira e ha colpito i volontari che si erano rifugiati sulla pietraia. Ho ancora presente quel liquido rosato che ha reso le pietre scivolosissime. L'Aris era il punto di arrivo quando venivano a trovarci amici "cittadini" e noi si diceva, "facciamo una passeggiata fino all'Aris" e poi, un po' perfidamente, li vedevamo arrancare, loro non abituati a quello che per noi era un tranquillo sentiero. L'Aris è per me anche un ricordo doloroso. Delle mille e mille volte che sono andata per quei sentieri insieme a un amico, Leonildo, dietro alle sue gambe da montanaro che non riuscivi mai a stargli dietro, che spaventava le bisce prima che passassi per non farmele vedere. Che camminava sempre cinque passi avanti e poi si voltava con quel suo sorriso solare, per dirti dai, che ce la fai, ti aspetto.
biagio31 marzo 2010, 07:11
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...stamane, aprendo la posta, ho trovato una mail di un amico di famiglia. Un professore che insegna diritto in Italia ed in Germania. Ha fatto un'attenta analisi della situazione italiana, da far venire i brividi. Vedrò di copiarla ed incollarla, se ne sono capace, per eliminare i vari commenti ,in caduta, di altri "pensatori", nel rispetto della privacy. Tra le analisi, una può calzare al problema. STA VENENDO AVANTI IN ITALIA LA CULTURA DEL LASCIAR FARE A CHI COMANDA. Cosa sono tutte queste balle di democrazia, di partecipazione, di duscussione,.... disturbano e basta. Chi comanda deve fare, fare, fare ( magari con al primo posto i propri interessi...) Poi chi ha bisogno DEL FAVORE, con l'atavica propensione al paternalismo passivo, va dal potente di turno, a capo chino, (la testa ben rasata ..e senza barba), con il cappello in mano,...chiede IL FAVORE... In Europa il cittadino ha ciò di cui ha diritto, non chiede nemmeno le cose che non gli spettano. Già ma l'Europa... chi ha voluto che si entrasse in Europa, il prof. Prodi ( che rottura stì professori !)...la globalizzazione noi l'affrontiamo studiando il dialetto...ohibò !
Alberto Fauro31 marzo 2010, 08:59
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Quello che mi colpisce dell'articolo sulla Aris sito del comune è la disastrosa impaginazione, approssimativa e meno che dilettantesca. Evidentemente il cambio di gestione ha portato ad un generale decremento della qualità. mamma mia, cosa ci tocca vedere... immagini rubate e html da prima elementare.
diego finelli23 aprile 2010, 08:24
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Oramai è passato un bel po' di tempo, circa un mese direi, e le foto di Italo continuano a essere sul sito del comune, o sbaglio? E non c'è scritto niente che le identifichi come proprietà dell'autore. Che vergogna: il sito di un ente pubblico, il sito ufficiale del mio comune ... Che servizio è questo? So per certo che chi si occupa del sito del comune segue lacassa.net, e so che è una persona intelligente: perchè non pone rimedio a questo errore? C'è qualche aspetto della questione che forse mi sfugge? Grazie
italo24 aprile 2010, 18:03
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In questi giorni sono stato contattato via email da Giorgia Toffoli e ho parlato con Giacomo Di Matteo; entrambi hanno riferito come disguido la mancanza di segnalazione dell'autore delle fotografie sul sito del comune. E' stato segnalato apprezzamento per le fotografie ed è stato richiesto di poterle tenere sul sito con le citazioni necessarie. Mi ha fatto sicuramente piacere ricevere questa risposta, anche se in ritardo e anche se, per ora, nulla è cambiato sul sito del Comune. Adoro fotografare, adoro il nostro territorio, sono contento se il Comune usa le mie foto per mostrare il bellissimo territorio che ci circonda. Ne approfitto per segnalarvi l'ultima foto inserita online su flickr

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