omaggio a Carla Bonino

Queste parole, toccanti e sincere, sono state lette a Pralungo durante la breve cerimonia di saluto a Carla.
Le ha scritte e lette Carla Spatola che con Marco, suo marito, e la loro famiglia, è legata da una amicizia profonda con la famiglia Bonino da moltissimo tempo , "compagni" di numerose battaglie sociali..

Dedico questi miei pensieri a Carla, consapevole che la pochezza delle mie parole non renderanno il dovuto omaggio che lei si merita, ma lascio parlare il mio cuore e a volte il cuore può lasciare spazio al dolore anziché alla razionalità. Ho conosciuto Carla circa 40 anni fa, mi ha onorata della sua amicizia, e con lei ho intrapreso un lungo sodalizio, durato fin che le forze di Carla lo hanno permesso.


Carla era un essere speciale, era concreta, condivideva, sosteneva e combatteva con Renzo una battaglia per la salvaguardia del nostro pianeta e per i grandi valori quali la giustizia e l'eguaglianza.


Carla era un essere speciale; aveva in dono un cuore e una mente con una integrità morale che ho avuto occasione di riconoscere solo un pochissime persone, per lei non esisteva il grigio, c'era il bianco o il nero. Non scendeva a compromessi intellettuali, portava avanti con forza le sue convinzioni.


Carla amava il bello non come conquista di vanità, ma perché la sua sensibilità la portava con naturalezza ad evitare le volgarità e le brutture che la nostra contemporaneità troppo spesso purtroppo ci propone. Questa casa, la sua casa, riproposta con la stessa eleganza con cui era stata a suo tempo costruita evidenzia il  rispetto per i suoi avi, ma anche il rispetto  per la cultura delle tradizioni.

Il suo museo delle bambole, un gioiello, frutto di una ricerca durata tutta una vita e che ha trovato in questa casa la sua più idonea collocazione.


Questa è stata la Carla che molti di voi conobbero e ricorderanno, ma io ho avuto il privilegio di esserle amica, un'amicizia basata su una intesa di valori, di modi di pensare, sul modo di porsi davanti alle grandi diseguaglianze che il nostro mondo propone. La nostra amicizia si basava  su poche telefonate, non c'era bisogno di tante chiacchiere, la sua concretezza riusciva subito a mettere a fuoco quali erano i problemi su cui volevamo impegnarci.



Carla era un essere generoso, e forse parlando di generosità  si può pensare che la sua fosse pecuniaria,  no; non era solo questo. Carla era generosa nei suoi suggerimenti, nel dare le sue energie, nel lavorare per la realizzazione di tanti e tanti progetti di solidarietà sparsi nel mondo.


Memorabili sono le sue bancarelle della solidarietà, lei e Renzo lavoravano per mesi interi per recuperare materiali vari per allestire la sua bancarella i cui utili si trasformavano, di volta in volta, in attrezzature ospedaliere per la Tanzania, pozzi d'acqua per il Kenia, pasti giornalieri per i bambini di strada della Colombia,  coperte per le donne del Darfur, costrette a dormire nel deserto per sfuggire alla violenza della guerriglia, pavimenti per la casa di accoglienza in Tibet per i bambini figli di dissidenti cinesi imprigionati.


Questi sono solo una piccola parte del lavoro che con Carla abbiamo intrapreso. L'impegno più gravoso e più duraturo nel tempo sono stati i progetti sul territorio ucraino: la ricostruzione di un sanatorio pediatrico  nella città di Karkof, ospedale che non aveva né bagni né materiali chirurgici, né letti, né lenzuola, né stoviglie e che ci ha impegnate per ben tre anni, ma alla fine abbiamo fatto di quel luogo d'infelicità una struttura  d'avanguardia, che oggi viene chiamata "l'ospedale degli italiani".

Abbiamo offerto l'ospitalità in Italia a circa 1800 bambini orfani in seguito alla catastrofe di Chernobyl, abbiamo sostenuto la spesa per un intervento al cervello per la rimozione di un tumore ad un bambino la cui vita non aveva futuro se non si fosse intervenuti.


Senza l'operatività di Carla e Renzo con tutta onestà devo ammettere che i tanti progetti non sarebbero stati elaborati e portati a termine in così breve tempo. Mi sono sempre chiesta come Carla faceva a recuperare tanto materiale sia per il banco di beneficenza che per la bancarella di solidarietà; materiali che a volte riusciva a vendere alle stesse persone che li avevano offerti...


In una giornata come questa, alcuni anni or sono, questo cortile era invaso da tanti, tanti bambini di un orfanotrofio ucraino che - in segno di riconoscenza per il suo impegno a loro favore - vollero  renderle omaggio con l'offerta del pane e sale, un gesto di alta simbologia riservato solo a persone di alto valore morale. Era molto emozionata e gli occhi le brillavano di felicità.


L'ultimo progetto che insieme elaborammo fu a favore delle donne afgane,  donne che fuori dalle loro case c'era la guerra, dentro le case erano schiave di mariti, suoceri, cognati ecc. senza nessuna possibilità di una vita dignitosa, poiché analfabete e prive di lavoro.


Riuscimmo a mandare a scuola 20 donne, impararono a leggere e a scrivere, trasmettendo poi il loro il loro sapere a figlie e amiche, formando una silenziosa catena di aiuto, una catena che ancora oggi continua riscattando molte di loro.

Infatti la non scolarità non permetteva di attivarsi anche solo in piccoli commerci. In seguito comperammo alcune macchine da cucire e si avviarono piccoli laboratori di cucito, molte di loro vedove e costrette a vivere sotto le angherie dei parenti del marito, si sono affrancate da una vita di umiliazioni e sofferenze ed  hanno trovato finalmente un pò di pace. Quella pace che Carla ha contribuito a dare e che ora sono sicura le viene restituita.


Il dolore di Renzo, dei suoi figli, delle sue nuore e nipoti è grande, non è facile coprire il vuoto di una persona come Carla; li deve consolare che  hanno avuto il privilegio di vivere accanto ad una persona speciale, che ha sopportato con intensa dignità tutta la sofferenza della sua malattia e che lascia  un'eredità enorme di valori.


Carla ha avuto in dono tanti talenti, li ha usati, li ha spesi bene, li ha spesi come gli uomini giusti: ed è nel sonno dei giusti che ora riposa.


Ciao Carla.  

enrico29 aprile 2013, 20:43
Ringrazio, a nome mio e della mia famiglia, la Redazione di lacassa.net per l'ospitalità concessa e certamente Biagio per il gradito pensiero.

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